• Testo interrogazione in commissione

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05016 [Disagi in Veneto e il Friuli Venezia-Giulia per il passaggio al digitale terrestre]



VIOLA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il recente passaggio al digitale terrestre ha comportato notevoli disagi nei territori del Veneto orientale e della confinante Friuli Venezia Giulia e che ancora oggi, a più di 6 mesi dal suo avvio, si contano a decine di migliaia gli utenti che non sono in grado di vedere le trasmissioni di RAI 1, RAI 2, RAI 3 e che nel Veneto orientale moltissimi non riescono a vedere il TG3 Veneto;
sin dai primi giorni, da dichiarazioni fatte sulla stampa dai responsabili di RAI Way, l'unica soluzione possibile per i cittadini sembrava essere quella di modificare a spese proprie la direzione dell'antenna;
al contrario sarebbe stato sufficiente che il piano delle frequenze per il Veneto orientale, tenendo conto della situazione antennistica locale, rimanesse in banda 5 UHF da Piancavallo o canale 22 da Udine o canale 7 (F) sempre da Udine permettendo a tutti di ricevere i canali RAI senza alcun aggravio di costi e senza nessun intervento all'antenna;
così sono stati privati migliaia di cittadini del diritto ad essere informati e nel caso del TG3 Veneto di un organo di informazione fondamentale e tempestivo in caso di eventi calamitosi come la recente alluvione in Veneto ha dimostrato;
per risolvere il problema della ricezione di RAI 3 nelle zone «di confine» è possibile che la RAI trasmetta nello stesso «multiplex» più copie di RAD. Ad esempio, nel «multiplex» Friuli trasmesso da Piancavallo e da Udine la RAI potrebbe trasmettere RAI3-Veneto e RAI3-Friuli con due LCN (numeri sul telecomando) diversi. L'utente «di confine» vedrebbe semplicemente due programmi diversi comparire sul suo EPG;
ovviamente, per fare questo RAI Way deve poter trasferire, i contenuti prodotti a Venezia nel centro di trasmissione del Friuli (Udine) dove viene preparato il «multiplex» da trasmettere a Piancavallo e quindi la RAI deve investire sulla rete di trasporto (ponti radio, satellite, fibra ottica);
non si è fatta adeguata informazione, affermando da parte della RAI che non serviva cambiare le antenne, mentre i tecnici antennisti già da mesi affermavano il contrario;
nulla si sa delle frequenze rimaste libere a disposizione della RAI oltre al già citato canale 7 di Udine, tenendo conto che i criteri adottati nella scelta di fatto hanno penalizzato solo il servizio pubblico;
nulla si sa delle modalità con le quali sono stati spesi i 33 milioni di euro dati dal Ministro Gentiloni a RAI Way per il passaggio al digitale terrestre nel luglio 2007, che erano un anticipo dei 145 previsti per l'adeguamento delle proprie strutture

e che avrebbero potuto essere utilizzati in questo caso a vantaggio dei cittadini;
si continua a chiamare canone in tutte le documentazioni ministeriali quella che invece è una tassa di possesso, senza avere poi l'obbligo di fornire e garantire la visione dei canali radio televisivi e sarebbe necessario adeguare anche la normativa tributaria in materia;
proprio per questo il cittadino utente in casi di contenzioso come in questo, non sa se rivolgersi all'erogatore del servizio e cioè la RAI o al Ministero competente;
quindi non è possibile far ricadere sui cittadini utenti altri oneri aggiuntivi oltre all'acquisto del decoder o di nuovi apparecchi televisivi;
il Governo ha accolto l'ordine del giorno 9/4086/182 (Strizzolo Viola) al cosiddetto decreto mille proroghe (decreto-legge n. 225 del 2010 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011) nella seduta del 25 febbraio 2011 con il quale si impegnava a destinare le risorse di cui all'articolo 2, comma 4-decies del decreto-legge citato per l'incentivazione del passaggio al digitale terrestre nei territori dove più sono stati segnalati disagi nel passaggio al digitale quali Veneto-Friuli Venezia Giulia e Veneto-Emilia Romagna attivando le soluzioni tecniche possibili e già individuate da parte del titolare dell'obbligo di copertura del servizio universale ed evitando oneri per i cittadini o al rimborso delle spese sostenute e documentate da parte dei cittadini per il passaggio del digitale terrestre -:
quali atti ed iniziative abbia preso il Governo per dar corso a quanto richiesto nel dispositivo dell'ordine del giorno di cui sopra e quale sia la situazione in questo momento della ricezione del segnale nei territori summenzionati.
(5-05016)