• Testo interrogazione a risposta scritta

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05413 [Iniziative volte a prevedere la demolizione delle briglie sui corsi d'acqua]



BATTAGLIA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:

l'assetto di un litorale è determinato da un insieme numeroso e complesso di fattori, alcuni di origine naturale, altri di origine antropica;

essendo il punto d'incontro tra la terra e l'acqua, è un ambiente nel quale avvengono continuamente processi di erosione (allontanamento di materiale dovuto al moto ondoso, alle maree, alle correnti costiere e al vento) e di sedimentazione (apporto di materiale da fiumi o da vicini tratti di litorale). La somma di tali processi costituisce il bilancio sedimentario del litorale che influisce in modo determinante sulla forma della costa;

i primi millenni hanno determinato le tendenze evolutive delle spiagge con azioni lente e continue che, da un lato, mettevano in gioco gli effetti costruttivi terrigeni e, dall'altro, quelli distributivi e demolitori dovuti all'attacco da parte del moto ondoso;

la prevalenza degli apporti da terra ha determinato, nel tempo, un avanzamento della linea di riva, mentre la predominanza degli eventi marini ha fatto registrare un arretramento della stessa battigia: le condizioni sono state, pertanto, quelle di un equilibrio dinamico in continua evoluzione, sebbene nei lunghi periodi abbia prevalso l'avanzamento rispetto all'arretramento;

le cause della configurazione delle spiagge sono spesso da ricercare in origini geograficamente lontane e, comunque, fuori dalla stessa fascia litoranea dove, appunto, se ne registrano gli effetti;

l'intervento dell'uomo, diffuso su tutto il territorio retrostante l'arenile e concretizzatosi attraverso prelievi di inerti dai corsi d'acqua (prevalentemente in concomitanza alla costruzione di rilevati, principalmente autostradali) e i cosiddetti provvedimenti sistematori dei medesimi corsi d'acqua, ha prodotto, nel tempo, vistosi fenomeni di erosione costiera;

in particolare, la realizzazione di sistemi diffusi di briglie - sistema di ingegneria idraulica posta trasversalmente all'alveo in cui è fondata e concepita per ridurre il trasporto di materiale solido di fondo da parte di un corso d'acqua (torrente o fiume) creando un deposito a monte di essa - ha ridotto la pendenza e con essa la velocità della corrente, con la evidente conseguenza di ridurre il connesso trasporto solido e l'apporto terrigeno, alimentatore naturale dei litorali;

generalmente, le briglie costruite nei corsi d'acqua vengono poste a una determinata distanza dalla successiva in modo tale da creare una pendenza di compensazione del corso d'acqua che permetta alle briglie medesime di diminuire la pendenza dell'alveo, formando salti di fondo fino a ridurre i valori della capacità erosiva per evitare la erosione del letto;

la realizzazione delle briglie continua a produrre effetti devastanti, con grave mutamento del regime delle torbide fluviali e una drastica contrazione delle stesse;

per ricondurre gli apporti terrigeni a livelli capaci di contrastare la naturale attività demolitrice del mare, ed anzi invertirne l'azione, trasformando l'erosione delle spiagge in rinnovato accrescimento, sarebbe necessario che la corrente fluviale riacquisti la capacità di trasporto dei sedimenti, attraverso il ripristino della primitiva velocità di deflusso tramite un rifacimento dell'originario valore della pendenza,

l'interrogante chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno valutare la possibilità di assumere iniziative volte a prevedere la demolizione delle briglie o, previa verifica caso per caso, a ridurne il numero.