• Testo interrogazione a risposta scritta

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05363 [Black out dei servizi informatici di Poste Italiane]



DIGILIO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico - Premesso che:

Poste italiane SpA è una società a capitale interamente pubblico, a cui fa capo la gestione di una serie di importantissimi servizi, che risultano vitali per i cittadini;

questi servizi, in particolare per le famiglie e le imprese, sono fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, come il pagamento delle utenze, il ritiro del denaro contante da parte dei titolari di conto corrente postale e l'invio di comunicazioni soggette al rispetto perentorio di scadenze, soprattutto quelle di carattere legale;

ogni giorno tali servizi si traducono in circa 6 milioni di transazioni, delle quali circa 1.200.000 pagamenti di bollettini postali, e ogni mese attraverso gli sportelli vengono pagate circa 200.000 pensioni;

Poste italiane SpA gestisce tali servizi in una condizione di sostanziale monopolio ma sulla base di un preciso contratto di servizio dal quale scaturiscono una serie di obblighi di garanzia per il servizio pubblico;

la sorveglianza del settore non spetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, perché il decreto legislativo n. 58 del 2011 l'ha attribuita a una nuova Agenzia ad hoc che però al momento è ancora in attesa di divenire pienamente operativa;

a partire dal 3 giugno 2011 e per i tre giorni successivi, a causa di un black-out degli apparati informatici si è prodotto un vero e proprio blocco di quasi tutti i servizi in molti sportelli postali disseminati a macchia di leopardo in tutta Italia (si sono bloccati gli uffici in città come Roma, Milano, Udine, Firenze, Napoli, Torino, Bergamo), con conseguenze molto gravi per gli utenti, i quali sono stati costretti a tempi di attesa lunghissimi e in molti casi non hanno potuto infine né utilizzare i servizi postali né eseguire transazioni finanziarie;

secondo fonti giornalistiche, la causa principale del guasto sarebbe da imputare al malfunzionamento di un nuovo software IBM-Hp installato nel mese di maggio, e che non sarebbe ancora a regime,

si chiede di sapere:

quali siano, a quanto risulta ai Ministri in indirizzo, le aziende che assicurano a Poste italiane la fornitura degli impianti, in particolare degli hardware, dei software e la manutenzione degli stessi;

se la gestione dei servizi informatici sia effettuata da personale dell'azienda, ovvero sia affidata in outsourcing ad altra azienda esterna, e, in questo secondo caso, quale sia la durata, la scadenza e il corrispettivo complessivo previsto dai relativi contratti a favore dell'azienda titolare;

a quali procedure sia ricorsa Poste italiane nell'affidamento tanto dei servizi informatici, quanto della fornitura dei relativi impianti;

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza delle cause che hanno prodotto il black-out degli apparati informatici, e in particolare se esso sia imputabile al nuovo software installato, come affermato da diverse fonti giornalistiche, ovvero ad altre cause;

in che misura le cause del disservizio siano riconducibili all'adempimento degli obblighi contrattuali da parte dei predetti fornitori e se, in tal caso, l'azienda sia intenzionata a intentare una causa di risarcimento del danno nei loro confronti;

in che misura le predette cause dipendano invece dall'organizzazione interna di Poste Italiane e in particolare da una carente formazione del personale addetto all'utilizzo degli impianti hardware e del nuovo software IBM-Hp;

se i Ministri in indirizzo intendano adottare le azioni più opportune, ivi inclusi gli strumenti previsti dal relativo contratto di servizio, affinché Poste italiane possa provvedere, previa verifica caso per caso a fronte delle richieste, al risarcimento concordato dei danni provocati dal disservizio verificatosi nei giorni scorsi, ovvero alla costituzione di un tavolo di conciliazione in collaborazione con le associazioni dei consumatori;

quali siano i tempi previsti perché divenga finalmente operativa la nuova Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale alla quale la richiamata disciplina legislativa ha affidato le competenze sulla sorveglianza del settore in luogo dell'esistente Agcom.