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Atto a cui si riferisce:
S.4/04891 [Frana sull'autostrada Roma-Napoli]



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 122
all'Interrogazione 4-04891

Risposta. - Alle ore 5:06 del 18 marzo 2011, giungeva notizia alla Sala radio del VI tronco di Autostrade per l'Italia SpA, da parte del Centro operativo autostradale della Polizia stradale di Fiano romano, di una frana al chilometro 633 + 600 nord, nel tratto Ceprano-Frosinone.

Il terreno sceso dalla sovrastante trincea, per un volume di circa 300 metri cubi, occupava l'intera carreggiata, costituita da tre corsie più quella di emergenza.

A seguito dello smottamento, venivano coinvolti dai detriti un furgone ed un mezzo pesante che non riuscivano ad evitare l'impatto con il materiale franato. Constatata l'impossibilità di transito dei veicoli, alle ore 5:20 circa, veniva attuata la chiusura del tratto Ceprano-Frosinone, direzione nord, con uscita obbligatoria a Ceprano.

Al fine di scongiurare il congestionamento del tratto Ceprano e della viabilità ordinaria limitrofa, alle ore 6:16 veniva anticipata l'uscita obbligatoria alla stazione autostradale di Cassino.

Alle ore 7:15 veniva reso operativo lo scambio di carreggiata dal chilometro 637+700 al 633 + 300 ed il traffico, che era rimasto all'interno del tratto chiuso, veniva fatto defluire.

Alle ore 7:40 circa, veniva riaperto il tratto Ceprano-Frosinone, in direzione nord, utilizzando lo scambio di carreggiata. Successivamente, terminate le operazioni di rimozione del terreno franato, venivano aperte al traffico le corsie di marcia veloce e sorpasso della carreggiata nord mentre restavano chiuse le corsie di emergenza e di marcia lenta.

Alle ore 10:30 circa terminavano le code che avevano raggiunto la massima estensione di 2 chilometri senza creare eccessivi disagi, considerate le circostanze, all'utenza autostradale.

Al fine di consentire la transitabilità in sicurezza del tratto, il luogo dello smottamento veniva delimitato completamente con elementi new jersey e rete di protezione per circa 200 metri, istituendo un presidio, tuttora presente, di mezzi e personale della concessionaria Autostrade per l'Italia. Il presidio verrà mantenuto sino a quando le aree non saranno dissequestrate dalla Procura della Repubblica di Frosinone; solo allora si potrà procedere alla successiva fase di messa in sicurezza del costone.

Appare, inoltre, opportuno evidenziare che, in passato, nel tratto in parola non si sono mai verificati fenomeni franosi con caratteristiche simili e che Autostrade per l'Italia SpA non ha mai segnalato criticità in proposito. Va rilevato, peraltro, che la scarpata ha subito danni di modesta entità con uno scostamento soltanto per la parte superiore al muro di sostegno che non presenta alcun segno di cedimento. La stessa scarpata risulta, difatti, protetta da una rete metallica adagiata sulla scarpata medesima per l'inerbimento ed opportunamente piantumata.

Inoltre, si sottolinea che, di norma, i fenomeni franosi presentano una formazione ed uno sviluppo lento e profondo, difficilmente riscontrabile nel corso dell'ordinaria attività ispettiva. La presenza di una frana ed il suo monitoraggio, difatti, sono verificabili soltanto mediante l'installazione di specifici strumenti (inclinometri, piezometri eccetera) nelle zone definite ad alto rischio idrogeologico ed individuate dal competente ufficio operativo istituito presso la Regione Lazio.

Le eventuali responsabilità sull'accaduto saranno comunque accertate dalla Procura della Repubblica di Frosinone che ha aperto un procedimento d'indagine, tuttora in corso. In magistrato incaricato delle indagini, a seguito di un sopralluogo effettuato nella mattina del 18 marzo 2011, ha sottoposto a sequestro tutta l'area interessata dall'evento, compresa la zona sovrastante la scarpata franata.

MATTEOLI ALTERO Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

13/05/2011