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Atto a cui si riferisce:
C.4/08835 [Informazione e consulenza alle donne prima della gravidanza]



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 24 maggio 2011
nell'allegato B della seduta n. 477
All'Interrogazione 4-08835 presentata da
VITTORIA D'INCECCO
Risposta. - Nel nostro Paese il ricorso al taglio cesareo (TC) è in continuo aumento: si è passati dall'11 per cento del 1980 al 38,3 per cento del 2008.
Una spiccata variabilità si riscontra a livello percentuale tra punti nascita di differente tipologia amministrativa e volume di attività, con percentuali di TC nettamente superiori alla media nazionale nei reparti con basso numero di parti e nelle strutture private.
Tale variabilità è indice di un comportamento clinico-assistenziale non appropriato, riconducibile a una molteplicità di fattori indipendenti dalle condizioni di necessità clinica: carenze strutturali e organizzative, aspetti culturali che assimilano il TC a una modalità elettiva di nascita, scarsa competenza del personale sanitario nel gestire la fisiologia (TC come pratica difensiva), eccetera.
Sulla base di tali considerazioni, appare quanto meno opportuno promuovere interventi di sanità pubblica finalizzati al contenimento del fenomeno e alla diffusione di pratiche cliniche di comprovata efficacia e appropriatezza.
A tal fine, è indispensabile superare l'impostazione rivolta esclusivamente alla modalità del parto, per passare ad una che guardi all'intero percorso nascita, di cui il parto costituisce l'evento culminante.
La complessità del fenomeno considerato richiede, inoltre, una strategia molteplice di intervento, in grado di coniugare misure di programmazione sanitaria finalizzate all'incentivazione delle buone pratiche e al contenimento degli eccessi, con iniziative educazionali e formative volte a modificare l'atteggiamento degli operatori sanitari e delle donne rispetto all'uso del TC.
In questa prospettiva va, altresì, considerata l'opportunità di valorizzare il ruolo dei vari professionisti nell'assistenza alla gravidanza e al parto, in particolare quello delle ostetriche, anche attraverso l'introduzione di percorsi alternativi per il parto fisiologico e il parto a rischio.
Questo permetterebbe di contrastare la crescente medicalizzazione della gravidanza, promuovendo nel contempo processi virtuosi di «umanizzazione» dell'assistenza e di miglioramento complessivo della qualità.
In base a quanto fin qui esposto, questo Ministero ha elaborato delle «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo», accolte dalla Conferenza Stato-regioni il 16 dicembre 2010 con un accordo che prevede un programma nazionale, articolato in 10 linee di azione, da avviare congiuntamente a livello nazionale, regionale e locale, di seguito elencate:
1) misure di politica sanitaria e di accreditamento;

2) carta dei servizi per il percorso nascita;

3) integrazione territorio-ospedale;

4) sviluppo di linee guida sulla gravidanza fisiologica e sul taglio cesareo da parte del Sistema nazionale linee guida dell'Istituto superiore di sanità;

5) programma di implementazione delle linee guida;

6) elaborazione, diffusione ed implementazione di raccomandazioni e strumenti per la sicurezza del percorso nascita;

7) procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e del parto;

8) formazione degli operatori;

9) monitoraggio e verifica delle attività;

10) istituzione di una funzione di coordinamento permanente per il percorso nascita.
L'insieme di queste azioni mirate è volto a promuovere la qualità, la sicurezza e l'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo.
Le prime azioni da sviluppare saranno quelle relative alla definizione di un dettagliato crono programma delle 10 attività previste dall'accordo e la costituzione di un Comitato permanente per il percorso nascita (Cppn), che avrà il compito di coordinare e monitorare le attività previste e di verificare il recepimento dell'accordo, all'interno di specifiche delibere regionali.
Inoltre, è opportuno far presente che è stato predisposto, su mandato del Ministero della salute, il documento «Linea guida sulla gravidanza fisiologica», frutto del lavoro di un gruppo multidisciplinare e multi professionale di esperti coordinato dal Sistema nazionale linee guida dell'Istituto superiore di sanità e redatto sulla base di una rigorosa e aggiornata analisi della letteratura scientifica.
Si tratta di un elemento prezioso e centrale per l'aggiornamento dei professionisti e la predisposizione di protocolli operativi dei differenti punti nascita, oltre che strumento di riferimento per la presa in carico e la continuità assistenziale della donna in gravidanza.
Nella linea guida le informazioni fondate su prove di efficacia sono organizzate per consentire, sia ai professionisti sia alle donne in buona salute, con una gravidanza singola senza complicazioni, la scelta dei trattamenti appropriati in 56 distinte circostanze. In particolare, la linea guida valuta l'accuratezza e l'efficacia degli screening per la valutazione della salute materna e fetale (malformazioni fetali, malattie infettive, problemi ematologici, diabete, depressione, nascita pro termine, eccetera) e l'appropriatezza di interventi per la valutazione dell'accrescimento del benessere fetale e per l'assistenza di particolari condizioni cliniche, come la presentazione podalica o la gravidanza a termine.
Altre sezioni sono dedicate agli stili di vita, al trattamento dei comuni sintomi e all'esame clinico della gestante.
Sia l'accordo che la linea guida sono consultabili nel sito istituzionale del Ministero della salute (www.salute.gov.it).

Il Sottosegretario di Stato per la salute: Eugenia Roccella.