Testo interrogazione a risposta scritta
Atto a cui si riferisce:
S.4/05280 [Applicazionr alle attuali strutture di protezione, i guard- rail, dei para-colpi, definiti anche para-cadute]
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Testo della risposta scritta
DIVINA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:
molti tratti stradali, ed in particolar modo quelli più accidentati e tortuosi di montagna, sono normalmente guarniti da guard-rail;
il delimitatore di carreggiata è stato ideato proprio con l'intento di offrire una maggior sicurezza alla viabilità stradale. A volte, purtroppo, questa struttura "di protezione" si è rilevata un ulteriore autentico pericolo;
numerosi sono stati i casi di incidenti lungo i tornanti montani, in cui sono rimasti vittime spesso motociclisti, e ad aggravarne le lesioni furono proprio gli impatti contro queste barriere;
molte sono le perplessità e critiche circa l'idoneità dell'attuale tipo di guard-rail, al punto che si studiano altre soluzioni finalizzate a consentire la massima sicurezza agli utenti dei tratti stradali;
c'è giustamente molta preoccupazione ed attenzione sulle tragiche vittime delle due ruote (spessissimo giovani); il casco, si è visto, non è sufficiente a salvare la vita;
una recente sentenza della Suprema corte di cassazione ha messo, tra l'altro, in chiaro le responsabilità degli enti proprietari delle strade, rimarcando per questi il dovere di attivarsi per eliminare ogni forma di pericolo. La sentenza della Corte ha in sostanza rimesso in discussione le responsabilità in merito alla sicurezza delle strade, stabilendo che, in caso d'incidente, l'ente proprietario della strada sarà responsabile per i danni provocati dal guard-rail (sentenza n. 6537/2011 della Corte di cassazione, che poneva fine al ricorso dei parenti di un motociclista rimasto ucciso dopo essere finito contro un guard-rail mentre nei primi due gradi di giudizio aveva visto respinta la richiesta di risarcimento);
il mercato, dal canto suo, ha sviluppato autonomamente dei prodotti, applicabili alle parti basse dei guard-rail, in materiale gommoso termo-modellato che impedisce agli sventurati motociclisti di scivolare sotto di questo e di impattare contro i montanti, rivelatisi autentiche ghigliottine in caso di cadute accidentali;
se sui tratti più pericolosi si potesse applicare un simile tipo di protezione, si avrebbero praticamente strade più sicure e, in un'ottica di "intervento di prevenzione", si potrebbe anche stabilire un soddisfacente rapporto "costi-benefici": ci sarebbero un numero di vite salvate (che esulano da ogni calcolo economico) e tante forme di invalidità permanenti gravi evitate, che non graverebbero sulle casse pubbliche sanitarie ed assistenziali a fronte di modesti interventi di posizionamento di elementi gommosi nei tratti più pericolosi,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga, anche alla luce della sentenza citata, che presuppone che l'ente proprietario e gestore (della strada) "sia in grado di esplicare (...) un potere di sorveglianza, di modificarne lo stato e di escludere che altri vi apporti modifiche" e che la responsabilità scatta quando si accerta che il danno è dovuto ad un'anomalia della strada o degli strumenti di protezione della stessa ossia, in sintesi, stabilisce che la responsabilità ricade sugli "enti pubblici proprietari di strade aperte al pubblico transito (...), in riferimento alle situazioni di pericolo immanentemente connesse alla struttura o alle pertinenze della strada, indipendentemente dalla sua estensione", che si possano applicare alle attuali strutture di protezione, i guard- rail, dei para-colpi, definiti anche para-cadute, in modo che in breve tempo i tornanti ed i tratti di strada più pericolosi possano essere percorsi nella massima sicurezza.