Testo interpellanza
Atto a cui si riferisce:
C.2/01083 [Pagamento dei pedaggi autostradali in Sicilia]
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
la decisione di introdurre il pedaggio autostradale in moltissime tratte autostradali siciliane ha determinato una mobilitazione immediata, sia da parte di cittadini e associazioni che dall'intera classe dirigente isolana;
la decisione dell'ANAS di fare slittare tale provvedimento non ha certo calmato gli animi, stante la situazione di oggettiva arretratezza che il sistema viario presenta nell'intera isola, che, proprio in virtù di questi ritardi infrastrutturali, paga una notevole ammenda in quanto a mobilità e quindi a possibilità di sviluppo;
appare agli interpellanti fuorviante, da questo punto di vista, il ragionamento esposto dal presidente dell'ANAS Pietro Ciucci che, nell'affermare che le tariffe saranno introdotte non appena sarà realizzato un sistema di pedaggiamento, ha ribadito che nell'isola sarebbero stati fatti investimenti notevoli per modernizzare la rete stradale e autostradale, senza tenere conto del ritardo oggettivo che i siciliani hanno dovuto subire per decenni e della differenza di situazione economica tra la stessa e le restati regioni italiane;
in Sicilia dovrebbero essere 425 i chilometri di autostrade, pari al 45 per cento dell'intera rete di ANAS, sottoposte a pedaggio;
tale decisione rischia non solo di rivelarsi appellabile, in quanto in contrasto con lo statuto di autonomia della Regione siciliana, ma di risultare del tutto inappropriata nella situazione specifica siciliana, stante lo stato disastrato della rete stradale e soprattutto considerata la mancanza di strutture di comunicazione alternative, quali quelle ferroviarie, che si possano definire quantomeno decenti;
è a tutti nota, in tal senso, la situazione di arretratezza del sistema ferroviario in Sicilia;
a questo si aggiunge lo sconcerto dei cittadini siciliani alla notizia che i soldi ricavati non saranno utilizzati per migliorare la rete infrastrutturale dell'isola ma per sottrarre la quota equivalente dai contributi annui che lo Stato versa all'ANAS;
tale situazione ha provocato le sentite reazioni da parte sia di tutte le istituzioni locali che della massa di pendolari che tra breve si troveranno, in una situazione economica di grande difficoltà per le famiglie, a dover sopportare un altro aggravio di spese mensili -:
quale sia la situazione allo stato attuale e se non si ritenga indispensabile rivedere la decisione presa in merito al pagamento dei pedaggi autostradali in Sicilia per non far pagare ai cittadini dell'isola, costretti spesso ad utilizzare la rete autostradale in mancanza di valide alternative, un'ingiusta ed inopportuna «tassa» che peserà soprattutto nelle tasche di settori sociali, come quello dei pendolari, che già subiscono i danni prodotti dall'attuale crisi economica;
se non si ritenga opportuno, al contrario, sostenere, così com'è previsto oltretutto nel programma dell'attuale maggioranza, un processo accelerato di ammodernamento infrastrutturale nella regione
siciliana che ne favorisca il rilancio economico e consenta ai cittadini di potere usufruire, finalmente, di un sistema di mobilità idoneo alle loro esigenze.
(2-01083) «Gianni, Sardelli».