• Testo interrogazione a risposta orale

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02049 [Chiedere il ritiro immediato da parte dell'Assemblea generale ONU del rapporto Goldstone]



QUAGLIARIELLO - Al Ministro degli affari esteri - Premesso che:

il rapporto della Missione di inchiesta delle Nazioni Unite sul conflitto di Gaza, "rapporto Goldstone", pubblicato nel settembre 2009, raccoglie i risultati di un'indagine preliminare commissionata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a un pool di esperti guidati dal giudice sudafricano Richard J. Goldstone, con il mandato di fare luce sulle violazioni del diritto internazionale commesse durante la guerra condotta da Israele tra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009 nella Striscia di Gaza;

in detto rapporto sono denunciate le "gravi violazioni ai diritti umani internazionali e alle leggi umanitarie" compiute da Israele che avrebbe commesso "crimini di guerra" con attacchi mirati a "punire, umiliare e terrorizzare la popolazione civile" nel corso del conflitto israelo-palestinese. Lo stesso rapporto condanna, inoltre, come crimini di guerra anche gli attacchi missilistici dei militanti palestinesi a Gaza contro la popolazione israeliana;

a giudizio dell'interrogante, il documento, lungi dal rappresentare un'indipendente analisi basata sui fatti, sembra essere stato un atto premeditato d'accusa e di condanna di Israele;

il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato, con 25 voti favorevoli e 6 contrari, una risoluzione che "accoglie" e "sostiene" il rapporto Goldstone, cioè il dossier sulla presunta violazione dei diritti umani durante la guerra di Gaza da parte di Israele e di Hamas;

l'Italia, insieme a Stati Uniti, Paesi Bassi, Slovacchia, Ungheria e Ucraina, è tra i 6 Paesi che hanno espresso voto contrario al testo di risoluzione, che fu approvato con 25 voti favorevoli, 6 contrari e 11 astenuti;

nei giorni scorsi, come si legge in un articolo pubblicato su "Il Foglio" del 5 aprile 2011, lo stesso autore del rapporto, Richard Goldstone, in un articolo pubblicato sul "Washington Post" ha ammesso dei ripensamenti rispetto alle responsabilità attribuite agli israeliani, affermando "Se avessi saputo allora quello che so oggi, il rapporto Goldstone sarebbe stato un documento molto diverso" e sostenendo che, mentre i crimini di Hamas erano intenzionali (" Va da sé che i suoi razzi erano consapevolmente e indiscriminatamente indirizzati contro obiettivi civili"), nessuna prova dimostra che da parte israeliana vi fosse intenzionalità nel colpire i civili;

il primo Ministro israeliano Netanyahu ha chiesto al Presidente del Consiglio di sicurezza nazionale Yaakov Amidror di convocare una riunione straordinaria del personale dei Ministeri degli esteri, della giustizia e della difesa per formulare i provvedimenti diplomatici per invertire e minimizzare il grande danno che è stato fatto da questa campagna denigratoria contro lo Stato di Israele,

l'interrogante chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di assumere ogni utile iniziativa di propria competenza e adoperarsi nelle opportune sedi internazionali, per chiedere il ritiro immediato da parte dell'Assemblea generale ONU del rapporto Goldstone.