• Testo interrogazione a risposta scritta

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11435 [Blocco delle assunzioni nelle università di Trieste e Udine]



STRIZZOLO, ROSATO, MARAN, COMPAGNON e MONAI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
le università di Trieste e Udine, che rappresentano l'intero sistema universitario del Friuli Venezia Giulia, dal 2011 sono obbligate al blocco delle assunzioni poiché risultano essere tra i sedici atenei che, nel corso del 2010 hanno sforato la soglia del 90 per cento nel rapporto tra Fondo di finanziamento ordinario dello Stato e spesa stipendiale;
tale condizione, secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 1 della legge 9 gennaio 2009, n. 1, impone lo stop assoluto del turn-over di docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo;
risulta essere il primo caso in Italia in cui ad un intero sistema regionale viene impedito di assumere personale nonostante le due università si siano profuse nel corso del 2009 e del 2010 in un rigoroso piano di riorganizzazione che ha reso più efficiente il sistema universitario regionale, conseguendo risultati scientifici che hanno confermato il valore di ricerca e didattica;
a seguito di tale grave situazione di blocco delle assunzioni, i due rettori hanno evidenziato che alcune modifiche - dovute a «pressioni, territoriali» - dei parametri per la suddivisione delle risorse premiali hanno penalizzato ingiustamente il sistema universitario del Friuli Venezia Giulia;
sempre i due rettori delle università di Udine e di Trieste hanno ricordato che la spesa complessiva per stipendi nel 2010 ha registrato per entrambi gli atenei una riduzione, grazie alle politiche di contenimento della spesa, ma tale flessione è stata neutralizzata dagli automatismi di aumento stipendiale e dall'ulteriore taglio al Fondo di finanziamento ordinario;
rispetto al bilancio del 2009, che già aveva subito un decremento, i tagli sono stati del 4,8 per cento per l'università di Trieste e del 2,8 per cento per l'università di Udine e, nonostante le cessazioni di personale che hanno visto diminuire gli organici dai 958 docenti e ricercatori in servizio a fine 2006 presso l'università di Trieste passati a 745 unità, che diverranno circa 500 nel 2018, mentre dal 2008 l'università di Udine ha ridotto l'organico docenti di 50 unità, il meccanismo automatico di assegnazione dei fondi non ha considerato tali riduzioni;
la pesante penalizzazione ricade sull'intero sistema universitario regionale proprio in una fase in cui, lo stesso, ha realizzato obiettivi qualificanti di rigore nella gestione finanziaria garantendo, comunque,

livelli di eccellenza nella qualità della ricerca e della formazione didattico-scientifica degli studenti -:
per quali ragioni siano stati sospesi per la ripartizione della quota premiale del 10 per cento per il 2010 i seguenti criteri rigorosi ed oggettivi, utilizzati per la valutazione nel 2009: 1) percentuale di occupati a tre anni dalla laurea, 2) percentuale di studenti «regolari» negli studi e 3) apprezzamento della didattica nella valutazione espressa dagli studenti;
se sia intendimento del Ministro interrogato di intervenire per consentire il completamento delle procedure concorsuali bandite nel 2010 e non ancora portate a termine, per tempi tecnici non imputabili agli atenei;
se intenda dar corso alla revisione del criterio - ormai assolutamente non indicativo dello stato di salute contabile e finanziaria degli atenei - basato sul rapporto tra assegni fissi/FFO, con il decreto legislativo delegato previsto dall'articolo 5 della legge n. 240 del 2010;
se intenda accogliere la richiesta di un incontro tempestivo avanzata dai rettori delle università di Trieste e Udine, al fine di risolvere questo paradosso di un sistema universitario regionale, tanto virtuoso sul piano della ricerca e della didattica, quanto ingiustamente penalizzato sul piano dei finanziamenti.
(4-11435)