• Testo interrogazione a risposta scritta

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Atto a cui si riferisce:
S.4/04589 [Sfratto da parte del Vaticano dei contadini del parco dell'Acquafredda,a Roma]



LANNUTTI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'interno - Premesso che:

dalla lettura di un articolo pubblicato sul quotidiano "Terra" il 14 gennaio 2011 si apprende che il Vaticano utilizzerà la forza pubblica per cacciare dal parco dell'Acquafredda le prime quattro di dieci famiglie di contadini dalle abitazioni e dai terreni che coltivano da quattro generazioni circa 100 anni, con la conseguenza che gli stessi perderanno l'abitazione e la possibilità di coltivare la terra, per loro unica fonte di sostentamento;

tutta la tenuta dell'Acquafredda (a Roma, nel quartiere Aurelio-Boccea), di proprietà del Capitolo di San Pietro, è riserva naturale regionale dal 1997 ed ha destinazione e vocazione agricola;

il 25 gennaio scorso l'ufficiale giudiziario si è presentato in via Acquafredda 88 (poco dopo sono arrivati due agenti e un vice ispettore che esegue gli sfratti per il commissariato Aurelio) e ha informato gli sfrattati di una proroga fino al 15 febbraio 2011 facendo capire, alla presenza degli agenti, che il 15 avrebbe fatto eseguire lo sfratto con le buone o con le cattive;

i contadini sono disperati, in un colpo solo perdono tutto, casa e lavoro, a nulla vale che l'area della tenuta è agricola, è in un parco da loro fortemente voluto, ma forse pagano proprio questa loro presa di posizione contro la speculazione edilizia tentata negli anni passati su queste terre proprio dal Vaticano;

a riguardo, come si legge nel citato articolo, il 17 maggio 1984 la III Sezione della Suprema Corte di cassazione penale condanna monsignor Masci, legale rappresentante del Capitolo di San Pietro in Vaticano, proprietario del terreno, a tre mesi di reclusione e 3 milioni di lire di multa per aver predisposto ed attuato una lottizzazione abusiva interessante 145 ettari mediante frazionamento catastale, con la vendita di lotti previa costituzione di un consorzio con finalità abitative, in una zona di Roma con destinazione agricola da piano regolatore generale;

alla fine del 1992, come è richiamato nel medesimo articolo, un noto costruttore romano, Domenico Bonifaci, consegna un assegno al cardinale Castillo Lara presidente dell'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) da 10 miliardi di lire a titolo di anticipo per l'acquisto di tutta la tenuta (il prezzo pattuito era di 120 miliardi di lire), una cifra ad avviso dell'interrogante esorbitante per un'area agricola, e promette al cardinale anche 32 appartamenti in costruzione nella vicina zona di Val Cannuta. «L'operazione salta quando Bonifaci si ritrova coinvolto nel ciclone di Tangentopoli con altri noti "palazzinari" romani». Nell'articolo si legge che: «Nel 1993 il Capitolo di San Pietro aveva messo sotto sfratto altre 25 famiglie di agricoltori che vivevano nella Tenuta». Inoltre, «Nel 1996 viene emanata la legge che trasforma l'Acquafredda in un Parco regionale. Questo non la preserva però dalla creazione di discariche abusive al suo interno. Una di oltre duemila metri cubi di rifiuti speciali sparsi su una superficie di circa un ettaro, è stata sequestrata di recente dai carabinieri del Noe di Roma». Si trovava in un'area limitrofa alla zona oggetto degli sfratti di questi giorni;

grazie al presidio dei contadini questa porzione di agro romano si è salvata dalla speculazione;

da quanto si apprende dalla lettura di un articolo pubblicato su "Liberazione" il 5 febbraio 2011, i contadini hanno aderito «"al progetto Mercato Interattivo (il primo mercato d'Europa: www.almercato.net) con vendita online e recapito gratuito per anziani over 70 e disabili. In più - a dimostrazione del valore sociale di queste terre e del suo lavoro - siamo noi contadini che curiamo i sentieri del percorso Roma Natura, che accompagniamo le scolaresche in gita a scoprire cosa cresce dalla terra a pochi passi dai loro quartieri, a far sì che a Roma nord non si perda la tradizione agricola"»;

si legge inoltre che i contadini hanno scritto al Papa per denunciare una storia che ha dell'incredibile: «Sua Santità, i contadini della tenuta di Acquafredda, in Roma, Le chiedono di intercedere presso il Capitolo di San Pietro, proprietario della tenuta, affinché non si abbia a perpetrare quella che secondo noi è una grande ingiustizia sia sotto il profilo umano che morale»;

l'area, circondata da una parte da nuove case e dall'altra dall'Holiday Inn e l'Aurelia Hospital con il centro commerciale Panorama a poche centinaia di metri e il Grande raccordo anulare a due minuti di automobile, lascia immaginare come potrebbe diventare questo terreno e del perché qualcuno "in alto" vuole rientrarne in possesso liberandosi dei contadini. Una «città tutta rendita del mattone come Roma» spiega il grande valore di queste aree;

considerato che:

a Roma il più grande proprietario di immobili è il Vaticano: come diffuso anche dall'associazione degli inquilini "Adista", almeno un quinto delle case della capitale, la maggior parte delle quali nel centro storico della città, appartiene direttamente alla Santa Sede (cioè all'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio apostolico della sede apostolica guidata dal cardinale Attilio Nicora, sostenitore dell'8 per mille, che frutta alla Chiesa cattolica quasi 1.000 milioni di euro all'anno) e allo Ior (la banca vaticana), ma anche alla diocesi e a circa 2.000 fra enti ecclesiastici controllati dalla Cei, istituti e congregazioni religiose, confraternite. Sul patrimonio immobiliare della Santa Sede oltre all'esenzione dal pagamento dell'Ici, che riguarda non la totalità ma buona parte degli edifici di proprietà ecclesiatica, c'è il 50 per cento di sconto dell'Ires, cioè l'imposta sul reddito derivante dai canoni di affitto;

come si legge sul sito dell'Unione inquilini dell'8 febbraio 2011 il Vaticano nel silenzio ha dato da tempo il via ad un'azione di sfratti su vasta scala, unicamente finalizzata ad ottimizzare i profitti, che non tiene conto delle situazioni concrete dei destinatari di tali sfratti e non offre loro soluzioni alternative: gli enti ecclesiastici e religiosi, ai quali spesso i beni sono stati donati con il vincolo dell'uso caritatevole, non hanno esitato a far eseguire sfratti conseguenti a fine locazione, per l'impossibilità degli inquilini di pagare canoni di affitto raddoppiati se non triplicati, a quanto risulta all'interrogante anche a danno di categorie tradizionalmente deboli quali malati terminali o nuclei con minori,

si chiede di sapere:

se il Governo, nell'ambito delle proprie competenze, sia a conoscenza dei motivi per cui il Vaticano, con tanto accanimento, ha deciso di sfrattare i contadini del parco dell'Acquafredda per riavere nella propria disponibilità l'area che è ancora a destinazione agricola secondo il Piano regolatore di Roma e quindi non edificabile;

se non ritenga che, visti i precedenti storici, dietro detti sfratti non vi sia un chiaro intento speculativo sul parco al fine di trasformare questi oltre 100 ettari di campi in nuovi quartieri residenziali;

quali iniziative di specifica competenza intenda assumere il Governo per affrontare l'emergenza abitativa che si creerà in seguito ai numerosi ordini di sfratto esecutivo.