Testo interrogazione a risposta scritta
Atto a cui si riferisce:
C.4/10482 [Possibili azioni attinenti alla riduzione delle emissioni carboniche]
JANNONE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il summit internazionale di Cancùn, relativo alle problematiche ambientali, si svolgerà a breve, e sarà incentrato sulle possibili azioni attinenti alla riduzione delle emissioni carboniche. Negli Stati Uniti l'energy bill rappresenta la legge con cui l'amministrazione Obama si proponeva di adottare limiti alle emissioni di CO2 e un sistema di permessi in parte ricalcato sulle esperienze europee. Nonostante le possibili difficoltà di attuazione di questa legge, alcune nazioni hanno deciso di intervenire con azioni ben mirate; alcune di esse hanno sfruttato le potenzialità delle sequoie. «Più è vecchia e grossa, spiega lo scienziato Sillet, più cresce. Quindi moltiplica la sua capacità di sequestrare emissioni carboniche». La scoperta è uno dei frutti del lavoro che squadre di scienziati ambientalisti stanno conducendo nelle foreste della West Coast. Un progetto congiunto di Humboldt e University of California che spazia da Big Sur alla Sierra Nevada. Le sequoie sono diventate un alleato formidabile per salvare il pianeta, prima di tutto come depositi di conoscenze: «Più sono antiche - spiega Ruskin Hartley della Save the Redwoods Leage - più sono ricche di informazioni sulla storia dell'ambiente ed i cambiamenti climatici del passato». Rispettosamente, gli scienziati hanno installato su questi tronchi migliaia di sensori elettronici, alimentati a energia solare, le cui informazioni vengono elaborate da complessi sistemi di calcolo matematico nelle due università. «Le antiche sequoie - annuncia il San Francisco Chronicle - sono diventate un capitale di grande valore per la California, in vista del mercato sui permessi di emissione. Hanno una incredibile capacità di resistenza e immagazzinano più CO2 di qualsiasi altro albero, perfino dopo essere morte»;
il rilancio della riforestazione è uno dei tanti settori in cui la West Coast continua a fare da laboratorio per l'America intera. «La California - dice lo scienziato John Bryson del Pacific Council on International Policy - è stata all'avanguardia nel cambiare il suo settore energetico, e le regole sui trasporti». A prescindere dal colore politico di chi la governa. Uno degli ultimi atti di Arnold Schwarzenegger, il governatore, è stata la firma di un accordo con il Brasile e il Messico per preservare le foreste tropicali. Sotto la sua guida la California ha adottato standard più stringenti sui gas di scarico delle automobili, ha imposto tetti severi alle emissioni carboniche per le centrali termoelettriche, le industrie inquinanti, le navi. Ha esteso il numero di componenti messi al bando dai giocattoli per bambini. Ha moltiplicato gli investimenti nell'energia eolica e solare, con l'obiettivo di arrivare al 33 per cento di fonti rinnovabili entro il 2020. Ha lanciato il piano green chemistry per catalogare tutti i prodotti chimici e i loro effetti sulla salute. Ha aggredito emissioni diverse da quelle carboniche, come i «particolari carboniosi» dei motori diesel. «Le leggi della California - riconosce lo scienziato ambientalista Veerabhadran Ramanathan - hanno dimezzato tutte le fuliggini e polveri generate dai diesel». Seguendo questa logica, Bruce Usher della Columbia Business School in un appello rivolto al vertice di Cancùn esorta i leader del mondo con lo slogan «start small», comincia dalle cose piccole, dalla dimensione locale. Usher dimostra i vantaggi di una concorrenza virtuosa tra Stati, un effetto benefico del federalismo americano: la California lungi dall'essere penalizzata perché ha leggi ambientali più severe, sta facendo scuola. «In California e Arizona - spiega Usher - l'energia solare presto fornirà corrente elettrica per tre milioni di abitazioni. Ma il Texas ha risposto diventando un leader mondiale nell'eolico. Il Nevada investe nel geotermico. Il Michigan punta sull'auto elettrica. Il Maine sulle biomasse. Questi sforzi a livello dei singoli Stati hanno un impatto nazionale. In un anno, più della
metà delle nuove centrali elettriche installate in America sono alimentate da fonti rinnovabili»;
le azioni intraprese dalla California sono state rese ufficiali anche dalla Environmental Protection Agency, che ha firmato nella sua storia tutte le normative più importanti per la protezione dell'ambiente e della salute: la messa al bando dei clorofluorocarboni, le regole sulle emissioni di anidride solforosa, contro le piogge acide. L'Epa compie proprio quest'anno 40 anni proprio questa settimana -:
quali iniziative il Ministro intenda adottare, anche promuovendo attività di studio sulle foreste italiane, rifacendosi a quanto già realizzato negli Stati Uniti grazie allo «studio delle sequoie».
(4-10482)