• Testo della risposta

link alla fonte

Atto a cui si riferisce:
C.4/07373 [Esclusione dalla vendita di merci prodotte in Israele nei supermercati COOP e CONAD]



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 19 novembre 2010
nell'allegato B della seduta n. 398
All'Interrogazione 4-07373 presentata da
FIAMMA NIRENSTEIN
Risposta. - Mi riferisco all'interrogazione in esame concernente l'esclusione della vendita di alcune merci prodotte in Israele da catene di supermercati come la Coop e la Conad.
In ordine a quanto segnalato dall'interrogante, secondo il quale le catene di supermercati Conad e Coop avrebbero deciso di escludere dalla vendita molte merci, specie di carattere agroalimentare, prodotte in Israele, rappresento che l'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, operante presso il dipartimento per le pari opportunità, ha provveduto ad avviare un'istruttoria volta a ricostruire le circostanze di fatto del caso, accertando che il tentativo di danneggiare prodotti ortofrutticoli israeliani provenienti dai territori palestinesi occupati risale all'ottobre 2009 ed è riconducibile all'iniziativa di alcune associazioni (Attac, donne in nero, federazione della sinistra, forum Palestina, pax Christi Italia, un ponte per, ebrei contro l'occupazione) che, dando vita ad una rete denominata «Stop-Agrexo» ha avviato incontri in tutta Italia per promuovere l'interruzione della commercializzazione di tali prodotti.
Si precisa a riguardo che, secondo quanto riferito dall'Unar, la Agrexo è una multinazionale che esporta in tutto il mondo prodotti alimentari coltivati nei territori occupati da Israele e che vengono commercializzati con l'etichetta «made in Israel».
Dal gennaio 2010 le attività della rete «Stop-Agrexo» (lettere, segnalazioni, sit-in nei supermercati) hanno assunto sempre maggiore visibilità e capillarità e sono state rivolte anche ad importanti realtà commerciali della distribuzione dei prodotti agroalimentari come Coop e Conad.
Alla fine del maggio 2010 il caso ha assunto rilevanza mediatica a seguito della forte presa di posizione sia di singoli che di associazioni di consumatori nei confronti delle due aziende.
La Coop, interpellata a riguardo dal Ministero degli affari esteri, ha riferito di essersi rivolta all'importatore israeliano Agrexo per ottenere una migliore identificazione dell'origine dei prodotti intendendo avvalersi di filiere produttive che offrano garanzie di tracciabilità del prodotto. L'azienda israeliana ha precisato che circa il 99,5 per cento del prodotto agroalimentare israeliano venduto in Italia proviene da Israele, mentre solo il restante 0,4 per cento proverrebbe da stabilimenti produttivi siti nei territori palestinesi. A quest'ultima categoria di prodotti, in presenza di documenti di accompagnamento chiaramente comprovanti la loro produzione all'interno di insediamenti in Cisgiordania, viene quindi applicata la sospensione delle forniture da parte di Coop.
Quanto a Conad, essa ha specificato che nessun punto vendita della rete ha attuato misure restrittive su prodotti provenienti da Israele e che l'interscambio con tale Paese ha avuto un aumento dall'inizio dell'anno.
Quanto alla problematica del boicottaggio dei prodotti israeliani provenienti dai territori attuata dal governo dell'autorità nazionale palestinese, il Ministero degli affari esteri ha riferito di avere chiesto un ripensamento, sia perché l'Italia è contraria a qualunque boicottaggio di Israele e dei prodotti israeliani, sia perché ciò non agevola il ristabilimento di un clima di fiducia reciproca fra le parti idoneo alla prosecuzione dei negoziati di pace faticosamente riavviati.

Il Ministro per le pari opportunità: Maria Rosaria Carfagna.