Testo mozione
Atto a cui si riferisce:
C.1/00489 [Inclusione del Friuli Venezia Giulia, del Trentino Alto Adige e delle provincie autonome di Trento e Bolzano nella macroregione danubiana]
La Camera,
premesso che:
il 18 gennaio 2010 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione su una strategia europea per la regione danubiana, che comprende dieci Paesi, di cui sei membri dell'Unione europea, includendo tutto il bacino fluviale danubiano con una cartografia che copre i territori adriatici dalla Slovenia al Montenegro;
la strategia dell'Unione europea per il Danubio, che si ispira al modello della strategia per il Mar Baltico e alla Conferenza di Stoccolma sulla strategia macroregionale tenutasi nel quadro della presidenza svedese, ha il potenziale di promuovere la cooperazione regionale e transfrontaliera per una maggiore crescita economica e per trovare risposte congiunte alle sfide comuni;
la strategia dell'Unione europea sulla regione del Danubio include misure che verranno applicate nei seguenti ambiti di cooperazione: sviluppo e protezione sociale, sviluppo economico sostenibile, infrastrutture di trasporto e dell'energia, protezione dell'ambiente, cultura e istruzione;
a dicembre del 2010 la Commissione proporrà un Piano d'azione e un sistema di governance verrà formalmente adottato attraverso una comunicazione sulla strategia europea per la regione danubiana;
il Governo italiano ha svolto la sua azione in favore dello sviluppo della macroregione Adriatico-ionica, essendo innegabile la valenza strategica di un'iniziativa che mira a mettere l'Adriatico al centro delle relazioni fra il sud-est Europa e l'Unione europea;
la Commissione ha confermato l'orientamento che prevede di procedere su una via che prevede la sola elaborazione della strategia danubiana, e con i soli Paesi identificati dalla Commissione e dal Consiglio europeo dalla DG Regio;
l'esclusione dell'Italia dalla strategia danubiana è illogica e provocherà contraccolpi pesantemente negativi soprattutto sulle regioni del nordest italiano, ma anche su tutto il Paese, il quale si verrà a trovare drammaticamente emarginato dalle aree europee di più impetuoso sviluppo;
l'incongruenza dell'esclusione dell'Italia è immediatamente percepibile se si nota che nella strategia danubiana verrà compreso il porto sloveno di Capodistria, e non quello contermine di Trieste, i cui legami storici, culturali ed economici con l'area danubiana sono antichi, consolidati e ancora vitali; e che lo stesso criterio si deve applicare per le province di Trento e Bolzano, le quali rimangono escluse dalla strategia, che invece comprende la vicina città di Innsbruck;
l'inclusione dell'intera Slovenia e dell'Austria, ma non delle regioni del nordest, può creare gravissime incoerenze nella gestione e nelle priorità d'intervento dei programmi di cooperazione transfrontaliera;
l'effettività della strategia comunitaria, tanto più quando proveniente da una direzione generale della Commissione che si occupa di politica regionale, dovrebbe mirare ad impostare le macroaree in base a principi territoriali regionali e non nazionali, così come esperito della Germania, che è riuscita a includere nella macroregione danubiana buona parte del territorio bavarese,
impegna il Governo
a farsi promotore - previa opportuna consultazione con gli enti locali interessati - di ogni iniziativa, anche diplomatica volta a favorire in sede di Unione europea l'inclusione della regione Friuli Venezia Giulia della regione Trentino Alto Adige e
delle due provincie autonome di Trento e di Bolzano nella cosiddetta macroregione danubiana.
(1-00489)
«Froner, Strizzolo, Bressa, Gnecchi, Maran, Rosato, Monai, De Torre, Baretta, Murer, Naccarato».