Testo interpellanza
Atto a cui si riferisce:
C.2/00886 [Ammodernamento della rete dei trasporti in Sicilia, al fine di integrare le ferrovie con il trasporto gommato]
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
secondo notizie di stampa, che fanno riferimento ad uno studio della FIT CISL della Sicilia, Trenitalia sta operando e vero e proprio smantellamento del servizio ferroviario nella regione Sicilia con gravi conseguenze sul sistema dei trasporti nazionali e sulle reti;
dai 56 treni a lunga percorrenza che attraversavano l'Italia nel 2005 si passerebbe, secondo i programmi aziendali ed in mancanza di un intervento del Governo, a 14 treni dall'entrata in vigore dell'orario invernale previsto a dicembre 2010;
la situazione delle ferrovie in Sicilia, inoltre, si è aggravata a partire dal 1o ottobre 2010 con il taglio di oltre 500 posti/passeggero sugli stessi convogli e sulla stessa pesano anche le ulteriori soppressioni, in vigore dal 13 dicembre 2010, delle tratte Agrigento-Roma e Siracusa-Roma;
in tale situazione, i passeggeri provenienti da Agrigento e Siracusa dovranno servirsi di autobus fino a Messina e solo da lì potranno prendere il treno, saranno poi soltanto due i convogli che resteranno in servizio con destinazione Venezia, Milano e Torino;
in questo modo si è passati da 81 carrozze alle attuali 66, da 4.004 posti/passeggero a 2.760 in tutto, quasi la metà;
questa scelta di Trenitalia si concretizzerebbe il 13 dicembre 2010 e diventerebbe il «regalo di Natale» dell'azienda di Stato ai cittadini della Sicilia;
a tale preoccupante situazione, stante le riduzioni operate sulle navi traghetto passate da sei a due con conseguente riduzione del numero delle carrozze che hanno attraversato lo stretto nel triennio 2006-2009, ridottesi di ben 5.445 unità, va aggiunta quella del traghettamento;
a tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni del sindacato sul fronte occupazionale, nell'arco di sette anni infatti, secondo i dati resi noti dallo stesso sindacato, «da 142 macchinisti si è passati a 64, da 115 capitreno a 63 e da 257 operatori della manutenzione agli attuali 151, senza tener conto della perdita dei posti di lavoro dell'indotto ferroviario»;
tale situazione, già di estrema gravità, peggiorerà con la soppressione, dal mese di dicembre 2010, dei treni a lunga percorrenza in partenza e arrivo da Siracusa e da Agrigento; in più esiste il rischio concreto che i passeggeri in futuro siano costretti a traghettare a piedi per poi
prendere un altro treno una volta giunti in continente e viceversa, con enormi disagi e consistenti allungamenti dei tempi di percorrenza;
il sindacato CISL, in merito a ciò, si è fatto portavoce di una pubblica denuncia per condannare lo smantellamento che si sta attuando nella rete ferroviaria siciliana senza tener conto delle esigenze dei passeggeri siciliani e degli utenti che intendono raggiungere la Sicilia attraverso il mezzo ferroviario;
lo smantellamento sta avvenendo nella totale indifferenza degli enti locali, con particolare riferimento alla regione Sicilia;
ad avviso degli interpellanti, le scelte di Trenitalia rischiano di «ghettizzare» il trasporto ferroviario in Sicilia isolando la regione dal resto del Paese e colpendo in maniera grave i passeggeri e i livelli occupazionali, oltre alla stessa qualità, già precaria, del servizio reso -:
se e quali iniziative s'intendono assumere nei confronti di Trenitalia affinché sia rivista adeguatamente la politica di disimpegno dell'azienda pubblica verso la Sicilia;
se e quali siano state le valutazioni in merito al piano di Trenitalia che penalizza pesantemente il sistema dei trasporti ferroviari del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare;
quali iniziative urgenti s'intendano assumere per evitare scelte così dannose;
se non si ritenga, al contrario, che occorrerebbe intraprendere ogni iniziativa per arrivare ad un accordo di programma sulle infrastrutture che parta con il confronto fra le parti (Trenitalia, Rfi, istituzioni nazionali regionali e parti sociali) e se non si ritenga, di conseguenza, di attivarsi per aprire tale tavolo di confronto;
se non si ritenga necessaria la realizzazione di un programma decennale di investimenti strategici infrastrutturali, con tempi certi di realizzazione e la garanzia dei treni a lunga percorrenza in una logica di continuità territoriale;
se non si ritenga, in questo quadro, che sia necessario il rilancio del traghettamento sullo Stretto di Messina, assieme ad una politica di sviluppo per il traffico merci e una seria politica di rinnovo del materiale rotabile, affiancando questo con un programma di interventi mirati alla realizzazione di un ammodernamento della rete dei trasporti in Sicilia, al fine di integrare le ferrovie con il trasporto gommato.
(2-00886)
«Ruvolo, Belcastro, Drago, Gaglione, Iannaccone, Mannino, Milo, Pisacane, Porfidia, Romano, Sardelli, Brugger».