Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.4/08300 [Enrico Chico Forti rinchiuso in un carcere di massima sicurezza in Florida]
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata lunedì 18 ottobre 2010
nell'allegato B della seduta n. 384
All'Interrogazione 4-08300 presentata da
AMALIA SCHIRRU
Risposta. - In merito a quanto rappresentato dall'interrogante nel presente atto parlamentare si forniscono i seguenti elementi di informazione.
L'ambasciata d'Italia a Washington e il consolato generale a Miami hanno seguito fin dall'inizio il caso del connazionale con costante attenzione. Durante il lungo iter processuale, hanno fornito al medesimo la massima assistenza, tenendosi in stretto contatto con familiari e legali, intervenendo presso le autorità giudiziarie statunitensi ai più alti livelli, sia statali che federali.
I ripetuti ricorsi per la revisione del giudizio presentati dal signor Forti all'autorità giudiziaria della Florida - competente in materia trattandosi di un reato statale e non federale - hanno avuto esito negativo. Nel marzo 2009 i suoi legali statunitensi hanno quindi sottoposto al tribunale distrettuale federale un ricorso per habeas corpus» (un'azione del cittadino Forti contro lo stato della Florida volta ad ottenere un nuovo giudizio) che è stato tuttavia respinto il 14 aprile 2010.
La vicenda Forti è stata sollevata dall'ambasciatore a Washington, ribadendo l'attenzione del governo e dell'opinione pubblica italiana per la vicenda, con il vice attorney general David Ogden.
Forti ha recentemente manifestato l'intenzione di chiedere il trasferimento in Italia per scontarvi il residuo della pena, ai sensi della convenzione di Strasburgo del 1983 sul trasferimento delle persone condannate. Ma la decisione è in prima istanza subordinata al parere del governatore dello stato della Florida. Il reato di cui Forti è accusato rientra infatti nella competenza statale anche nella fase di esecuzione della pena. Va comunque sottolineato che un eventuale parere favorevole del governatore non basterebbe per disporne il trasferimento, dipendendo anche dalle decisioni a livello federale ed al previo recepimento in Italia della sentenza statunitense. Sotto il profilo dell'assistenza, il consolato generale ha effettuato frequenti visite in carcere, al fine di monitorare le condizioni di salute e detenzione di Forti. L'ultima è avvenuta il 22 luglio 2010. Al connazionale è permesso di avere sovente contatti e ricevere visite dei familiari dall'Italia.
Il 23 aprile 2010 la famiglia Forti ha fatto sapere al consolato generale a Miami che il loro congiunto sarebbe stato trasferito in un altro carcere, in base ad un criterio di periodica rotazione dei detenuti. Grazie agli interventi esperiti dal consolato presso l'amministrazione penitenziaria della Florida, Forti è stato alla fine trasferito al carcere di Florida city, circa un'ora da Miami, anziché a quello inizialmente previsto, nei pressi di Tampa, a 326 km di distanza. Ciò consentirà al personale della sede ed ai familiari, che si recano negli Stati Uniti per incontrano, di effettuare più agevolmente le visite in carcere.
Le nostre rappresentanze negli Stati Uniti continueranno a seguire da vicino il caso, nell'auspicio che la complessa vicenda giudiziaria possa evolvere in senso favorevole.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Mantica.