Testo mozione
Atto a cui si riferisce:
S.1/00316 [Scarcerazione del premio nobel per la pace Liu Xiaobo]
MARCENARO, PERDUCA, ICHINO, BIANCO, RANDAZZO, MAGISTRELLI, VITA, BARBOLINI, BASTICO, FERRANTE, MORRI, MICHELONI, BAIO, MARITATI, DELLA MONICA, CARLONI, AMATI, DI GIOVAN PAOLO, MARINARO, CHIAROMONTE - Il Senato,
premesso che:
l'8 ottobre 2010 lo scrittore e dissidente cinese Liu Xiaobo è stato insignito del premio Nobel per la pace per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina. Come si legge nelle motivazioni del Comitato per il Nobel "Durante gli ultimi decenni la Cina ha fatto enormi progressi economici, forse unici al mondo, e molte persone sono state sollevate dalla povertà. Il Paese ha raggiunto un nuovo status che implica maggiore responsabilità nella scena internazionale, che riguarda anche i diritti politici. L'articolo 35 della Costituzione cinese stabilisce che i cittadini godono delle libertà di associazione, di assemblea, di manifestazione e di discorso, ma queste libertà in realtà non vengono messe in pratica». Inoltre: «Per oltre due decenni Liu Xiaobo è stato un grande difensore dell'applicazione di questi diritti, ha preso parte alla protesta di Tienanmen nell'89, è stato tra i firmatari e i creatori di Charta 08, manifesto per la democrazia in Cina»;
Liu Xiaobo, tuttora detenuto, è stato privato della libertà a causa della sua adesione al movimento "Charta 08". Inizialmente detenuto in un luogo sconosciuto, è stato formalmente arrestato solo il 23 giugno 2009 sulla base dell'accusa di "incitamento alla sovversione del potere dello stato". Dopo un anno di detenzione, il 23 dicembre 2009 si è svolto il processo; il 25 è stato condannato a 11 anni di prigione e a due anni di interdizione dai pubblici uffici. La sentenza è stata confermata in appello l'11 febbraio 2010;
"Charta 08" è un manifesto per la libertà di espressione, per il rispetto dei diritti umani e per libere elezioni che sostiene la necessità di introdurre riforme democratiche nel sistema politico. Sottoscritto originariamente da circa 300 personalità, "Charta 08" ha raccolto quasi 10.000 adesioni, da parte di cittadini di varia estrazione sociale ed origine etnica;
dopo aver appreso dell'attribuzione del premio le reazioni cinesi sono state molto dure ed è stata imposta la censura sulla notizia e su tutti i commenti che sono immediatamente giunti da tutto il mondo e da personalità della cultura e della politica del più diverso orientamento;
le autorità cinesi hanno inoltre sottoposto agli arresti domiciliari la signora Liu Xia, moglie di Xiaobo, a cui viene impedita ogni comunicazione con l'esterno,
impegna il Governo:
a compiere tutti i passi necessari, per quanto di propria competenza, per richiedere alle autorità cinesi che Liu Xiaobo sia immediatamente scarcerato, che sia restituita la piena libertà a sua moglie e che Xiaobo possa personalmente ritirare il premio Nobel all'atto della consegna ufficiale;
a sollevare in tutte le occasioni nell'ambito di relazioni e scambi con la Cina il tema dei diritti umani fondamentali.