Testo interrogazione in commissione
Atto a cui si riferisce:
C.5/03537 [Evitare che le forze dell'ordine ostacolino illecitamente il libero volo aerostatico]
BELTRANDI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le disposizioni contenute nell'articolo 57 del TULPS, recepite nel codice penale
all'articolo 703, recitano: «Accensioni ed esplosioni pericolose: Chiunque, senza la licenza dell'Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d'artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l'ammenda fino a lire duecentomila. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell'arresto fino a un mese»; alcuni vigili urbani stanno interpretando in modo letterale l'articolo citato, impedendo ai piloti di aerostati la libera navigazione aerea;
l'impedimento è dovuto al fatto che, applicando ad avviso dell'interrogante la norma citata, le forze di polizia municipale impediscono ai piloti di aerostati l'utilizzo dei serbatoi aeronautici, che sono i contenitori del propano che vengono alloggiati all'interno della cesta per alimentare il bruciatore mediante appositi tubi flessibili, i quali devono essere sottoposti a controlli periodici sia da parte del fabbricante, sia da parte delle autorità aeronautiche;
l'autorità aeronautica in questione è l'ENAC (Ente nazionale per l'aviazione civile) che è titolare dell'onere del controllo, infatti ha attribuito il compito istituzionale di vigilare sulla sicurezza dei voli, sicurezza che è garantita da un complesso di regole internazionali e dai controlli sull'applicazione di tali regole da parte dell'ENAC stesso;
attualmente, in Italia, le licenze di pilota di aerostato sono oltre un centinaio, ma i piloti che volano regolarmente sono molti meno. Una ventina sono quelli che partecipano più o meno regolarmente al campionato nazionale che si svolge ogni anno. Non sono molti ma in proporzione al totale dei piloti che volano effettivamente in Italia non sono nemmeno pochi. Anche nel Regno Unito i piloti che partecipano al campionato nazionale sono una ventina, ma su un totale di 1500, mentre in Francia, che in Europa vanta il campionato più numeroso, su circa un migliaio di piloti in attività, i partecipanti sono una cinquantina;
nonostante i piccoli numeri della nostra aerostatica, ogni anno in Italia si svolgono dai quindici ai venti raduni ed anche più (in pratica una media di oltre uno al mese). Ad alcune di queste manifestazioni partecipano alcune decine di palloni provenienti da tutto il mondo;
attualmente, a causa della falsa interpretazione della norma citata, i nostri aerostati sono inutilizzabili ed i piloti impossibilitati al volo giungendo, in un caso, a dover costringere un pilota a difendersi in tribunale per aver voluto esercitare il proprio diritto al volo in aerostato, nel pieno rispetto di ogni norma vigente;
le motivazioni con le quali si vieta il volo aerostatico sono molto simili in tutti i casi riscontrati: la norma viene interpretata in modo errato, poiché si ritiene che l'autorità che debba concedere la licenza non sia l'ENAC, bensì il comune;
non è superfluo aggiungere che tutte le mongolfiere sono condotte da pilota con regolare licenza di volo emessa dall'ENAC e regolamentata dal codice della navigazione aerea -:
se sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa e, nell'eventualità positiva, se essi corrispondano al vero;
quali iniziative gravi ed urgenti intenda assumere per dare soluzione al vulnus arrecato ai piloti di aerostati, in particolare se intenda assumere iniziative per fornire un'interpretazione autentica della norma di cui in premessa al fine di evitare che le forze dell'ordine ostacolino illecitamente il libero volo aerostatico.
(5-03537)