• Testo interrogazione a risposta scritta

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Atto a cui si riferisce:
S.4/03644 [Simboli leghisti in una scuola di Adro]



DE TONI, CARLINO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:

sabato 11 settembre 2010, ad Adro, in provincia di Brescia, il sindaco Oscar Lancini inaugurava il nuovo polo scolastico di via Nigoline, intitolato a Gianfranco Miglio, padre del movimento leghista;

il nuovo polo scolastico, secondo la decisione del sindaco di Adro, espone il simbolo leghista del sole nascente delle Alpi sui banchi e sull'arredo comunale, sulle vetrate, sugli zerbini all'ingresso, sui contenitori dei rifiuti in giardino e sul tetto;

tale scelta è stata giustificata dal sindaco come legittima perché "identitaria";

non era mai accaduto nella storia democratica del Paese che una scuola pubblica mostrasse così pesantemente un'impronta politica;

la scuola pubblica per definizione è libera da ideologie e influenze partitiche, garantisce il pluralismo della formazione e rispetta l'autonomia dell'istituzione e dell'insegnamento, rispetta la libertà di educazione delle famiglie;

la legge consente l'esposizione dei simboli rappresentanti l'Unione europea, la Repubblica italiana, il Comune e la Regione;

il simbolo rappresentante la Regione Lombardia è la Rosa Camuna;

considerato che:

l'ideologia che pervade la forza politica leghista è di impronta secessionista;

quanto sopra descritto potrebbe sottendere la volontà di disattendere il dettato costituzionale di eguaglianza nell'istruzione, di libertà nell'educazione e di unità del Paese;

la suddetta esposizione di simboli lancia impropri messaggi subliminali ai minori,

si chiede di sapere:

se, a quanto risulta al Ministro in indirizzo, corrisponda al vero quanto descritto in premessa;

se non ritenga che il comportamento del sindaco di Adro sia in contrasto con il suo ruolo istituzionale;

quali provvedimenti urgenti, per quanto di competenza, intenda assumere il Governo al fine di garantire l'autonomia delle istituzioni scolastiche e il pluralismo, secondo quanto dettato dalla Costituzione;

quando verranno rimossi i simboli leghisti dal polo scolastico sopraindicato;

se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario, alla luce di quanto descritto, porre in essere ogni atto di sua competenza al fine di assicurare che simili azioni antidemocratiche non abbiano più a ripetersi, evitando un pericoloso precedente che di fatto consentirebbe a tutti i Comuni, a seconda delle diverse maggioranze che li amministrano, di esporre simboli di partito o "identitari" nelle scuole o in altri edifici pubblici.