Testo interrogazione a risposta scritta
Atto a cui si riferisce:
S.4/03639 [Sospensione della demolizione di un edificio da parte della Soprintendenza dei beni culturali]
PASTORE - Al Ministro per i beni e le attività culturali - Premesso che:
a Pescara, in via del Circuito, è ubicato un fabbricato in corso di demolizione per il quale è intervenuto, il 2 agosto 2010 con procedura a quanto risulta all'interrogante del tutto anomala e certamente improvvisata, un ordine di sospensione da parte della locale Soprintendenza ai beni ambientali artistici e storici in una fase ormai terminale della demolizione stessa;
il suddetto fabbricato, che è ed è sempre stato, per quanto consta all'interrogante, di proprietà privata, è stato realizzato nel corso del ventennio fascista nell'ambito di un più ampio complesso produttivo, del quale non rimangono tracce e neanche il ricordo, ed è stato adibito nel meno remoto passato a centrale del latte; si è sostenuto che la progettazione del fabbricato sia ad attribuire ad un noto architetto del ventennio, e cioè all'architetto Di Fausto;
su detto fabbricato non è stato mai posto alcun vincolo ambientale e culturale ed il medesimo non è stato mai incluso tra i beni appartenenti al patrimonio culturale cittadino neppure dagli strumenti urbanistici che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi;
la vicenda ha avuto una particolare risonanza sulla stampa cittadina tale da provocare l'intervento della Soprintendenza; altrettanta, se non maggiore, rilevanza ha sollevato il fatto che improvvisamente la città di Pescara, a seguito della minaccia del crollo di ciò che residuava del fabbricato a seguito della demolizione in stato avanzatissimo, ha visto una delle principali arterie stradali preclusa al traffico e completamente isolata, con enorme disagio per i residenti e per le attività commerciali sino a quando quanto restava del manufatto non è stato completamente messo in sicurezza;
è evidente che la situazione attuale non può prolungarsi oltre un termine ragionevole, trattandosi peraltro di proprietà privata sulla quale era in corso un intervento edilizio regolarmente autorizzato da parte di un'impresa che non potrà tollerare per un lungo periodo i danni che certamente sono derivati, e ancor più deriveranno, dal fermo dei lavori e dall'incertezza sulla sorte della costruzione,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della vicenda esposta e se non intenda acquisire tutti gli elementi di approfondimento relativi agli eventi descritti al fine, in particolare, di assumere compiute informazioni in ordine: 1) alle verifiche istruttorie effettuate dalla competente Soprintendenza prima dell'intervento; 2) al dubbio se il fabbricato in questione, ovvero quanto di esso resta all'esito della pressoché integrale demolizione, sia effettivamente riconducibile alla progettazione dell'architetto Di Fausto e se ciò sia sufficiente a giustificare l'intervento operato; 3) agli eventuali approfondimenti svolti prima e dopo l'intervento da parte della Soprintendenza, ciò anche al fine di comprendere il ruolo e la responsabilità in capo alla stessa, alternativamente per aver omesso la protezione del bene nelle diverse occasioni di pianificazione e di verifiche del patrimonio culturale previste dalla legislazione attuale e passata, ovvero per le modalità, o per i tempi, con cui l'azione amministrativa ha operato in assenza di un'effettiva necessità di protezione;
se non intenda sollecitare la Soprintendenza a definire in tempi strettissimi la procedura in corso, anche al fine di ridurre al minimo il rischio di eventuali richieste risarcitorie da parte della proprietà.