Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
S.4/00226 PORETTI, PERDUCA - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico - Premesso che:
il Comitato interministeriale prezzi (CIP) aveva il compito di procedere al...
Atto Senato
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 026
all'Interrogazione 4-00226 presentata da
PORETTI
Risposta. - Si risponde per delega della Presidenza del Consiglio dei ministri.
In via preliminare
si fa presente che le cause generatrici dell'elevata incidenza dei
consumi di tutte le fonti di energia e della percentuale di dipendenza
da dette fonti, che assumono una particolare valenza nei confronti del
petrolio e dei suoi derivati, vanno ricercate sia nella congiuntura internazionale
sia nella struttura interna nel nostro Paese.
Per quanto
riguarda l'aspetto internazionale, il notevole incremento della domanda
dei prodotti petroliferi da parte dei Paesi emergenti e/o in via di sviluppo,
unitamente ai consumi dei Paesi industrializzati occidentali, ha determinato
un forte squilibrio tra domanda e offerta, fino alla prima parte del 2008.
1 livelli produttivi non hanno subito i necessari incrementi per motivazioni
sia industriali (difficoltà tecniche a reperire nuovi giacimenti
per incrementare il potenziale produttivo), sia economiche derivanti essenzialmente
dalla strategia dell'offerta mirata a mantenere elevato il prezzo
del greggio, assicurando cospicue rendite ai produttori.
A tutto ciò
si aggiungono difficoltà di ordine pubblico che nello scacchiere
internazionale si identificano nel dissidio fra alcuni Paesi produttori
dell'area medio-orientale e i Paesi occidentali per i quali l'approvvigionamento
di combustibili fossili ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza.
Per quanto
riguarda, invece gli aspetti legati alle condizioni strutturali del nostro
Paese, si segnala che la Commissione europea ha deciso di chiudere la procedura
di infrazione aperta alla fine del 2005 nei confronti dell'Italia
in merito a presunti ostacoli all'ingresso nel mercato della distribuzione
carburanti. Infatti con l'articolo 83-bis (commi 17-22) della
manovra estiva (legge n. 133 del 2008) sono state eliminate tutte le restrizioni
indicate dalla Commissione europea nel parere motivato del 27 giugno 2007.
Si tratta,
in particolare, delle nuove disposizioni sull'apertura di nuovi punti
di distribuzione del carburante, che non possono essere subordinati alla
chiusura di impianti esistenti né al rispetto di vincoli, con finalità
commerciali, relativi a contingentamenti numerici, alle norme di programmazione
commerciale a livello locale, alle superfici minime e all'obbligo
di attività non oil, alle distanze minime, alle restrizioni
sugli orari di apertura, alle certificazioni da parte di esperti iscritti
ad albi professionali italiani. La piena applicazione di tali norme dovrebbe
aumentare la concorrenza e favorire un abbassamento dei prezzi dei carburanti
ai consumatori finali.
La sopraccitata
legge n. 133 del 2008, inoltre introduce inasprimenti tributari per le
società che operano nella produzione, raffinazione e commercializzazione
dei prodotti petroliferi con cospicui profitti. È previsto, infatti,
che adeguate strutture di vigilanza, costituite d'intesa con l'Autorità
per l'energia e per il gas, provvedano a monitorare il sistema affinché
non venga trasferita sui prezzi al consumo di elettricità, gas e
prodotti petroliferi l'incremento di tassazione imposta.
Negli ultimi
tempi si è assistito, comunque, ad un notevole calo dei prezzi del
petrolio, con la conseguente riduzione dei prezzi dei prodotti energetici.
Recenti rilevazioni effettuate hanno evidenziato, infatti, una riduzione
del prezzo dei carburanti del 30 per cento rispetto ai valori dello scorso
mese di luglio 2008.
Tale ribasso
dei prezzi del petrolio, e delle altre materie prime, rappresenta un sollievo
per i consumatori che già dal corrente mese di gennaio 2009 potranno
beneficiare delle riduzioni delle bollette dell'elettricità
e del gas che proseguiranno anche in primavera. È previsto, infatti,
che con le revisioni di aprile e di giugno, le riduzioni saranno ancor
più significative.
Si segnala,
infine, che l'art. 3, comma 9, del decreto-legge n. 185 del 29 novembre
2008 (cosiddetto decreto anticrisi) ha introdotto per le famiglie numerose
e in condizioni di disagio economico il diritto alla compensazione della
spesa per la fornitura di gas naturale, a partire dal 1º gennaio 2009.
Il bonus gas, insieme al bonus elettricità, già
in vigore, costituiranno, quindi, un nuovo significativo sostegno al reddito
delle famiglie meno abbienti che beneficeranno di riduzioni aggiuntive
del 15 per cento circa.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico
Martinat