• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/07900 [Carenza di personale ATA nelle scuole della Campania]



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07900 presentata da PINA PICIERNO
martedì 6 luglio 2010, seduta n.348
PICIERNO e GRAZIANO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:

il decreto-legge del 25 giugno 2008, n. 112, e convertito dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008 prevede il taglio di 8 miliardi di euro di finanziamento all'istruzione, che si traducono nella perdita di 87.341 docenti e 44.500 ATA in tre anni;

dopo la prima tranche di tagli nell'anno scolastico in corso, nelle scuole sono presenti più studenti e meno personale docente e ATA. Gli studenti iscritti alle scuole di ogni ordine e grado, infatti, sono 7.805.947, con un aumento di 37.000 unità, mentre ci sono 42 mila docenti e 15.000 ATA in meno;

per il prossimo anno scolastico (2010-2011), la circolare del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca prevede una riduzione di 25.000 insegnanti (22.000 in organico di diritto e 3.600 in organico di fatto). Cifre rilevanti, ma addirittura contraddette per difetto da quelle contenute nella relazione tecnica allegata allo schema di decreto del Presidente della Repubblica «recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali». Dalla relazione tecnica si apprende che la riduzione degli organici conta ben 31.390 posti di personale docente e 15.000 posti di personale ATA;

la regione Campania, con oltre 8.000 tagli nell'ultimo anno, è la regione maggiormente colpita dai tagli alla scuola. In particolare, le riduzioni agli organici si sono abbattute sulla provincia di Caserta;

il personale ATA nell'anno scolastico 2008/09 ha subito una decurtazione del 6 per cento per ciascun profilo: ausiliario tecnico, ausiliario amministrativo, collaboratore scolastico. In provincia di Caserta la dirigenza scolastica ha applicato una maggiore riduzione sul profilo AT; la diretta conseguenza di questa scelta è la penalizzazione degli istituti tecnici e professionali, i quali sono costretti a una parziale o mancata utilizzazione dei laboratori, delle strumentazioni e strutture, in alcuni casi anche molto costose, alla parziale inattività «coatta» dei docenti delle materie che prevedono ore di laboratorio, e alla limitata fruizione delle risorse in dotazione alla scuola;

ne consegue che i tagli al personale previsti dal Ministero e realizzati dalla dirigenza scolastica regionale hanno effetti negativi sull'utilizzo efficiente ed efficace delle risorse disponibili: anziché migliorare la qualità tagliando gli sprechi, emerge un quadro di maggiore dispersione delle risorse e peggioramento della didattica e dell'offerta formativa;

in data 26 agosto 2009 è stata notificata all'ufficio scolastico provinciale di Caserta una diffida della FLC CGIL ad oggetto «Organico AT I.T.I. Giordani Caserta area AR23» che lamentava il taglio ingiustificato di 2 unità AT area AR23, con conseguente mancanza di copertura per 72 ore complessive di impegno settimanale dei laboratori;

una successiva comunicazione del dirigente scolastico dell'I.T.I Giordani, avente per oggetto «Organico personale ATA a.s. 2009/10: carenza di assistenti tecnici AR23», rappresentava come, a fronte di 160 ore di laboratorio di chimica necessarie, gli AT attribuiti in organico avrebbero potuto garantire l'utilizzo dei laboratori per non più di 90 ore;

a tutt'oggi permane questa incongruenza fra organici attribuiti e impianto delle attività didattiche: oltre all'evidente peggioramento dell'efficienza amministrativa, la conseguenza più pesante di tagli effettuati senza tenere in considerazione le esigenze delle scuole e l'offerta formativa, è quella di assestare un durissimo colpo alla credibilità di quegli istituti che basano la propria attrattività sull'offerta didattica integrata con attività di laboratorio altamente specializzate, come gli istituti tecnici e professionali;

la perdita di credibilità dei suddetti istituti si riflette nel calo di iscrizioni registrato per tecnici e professionali e nell'aumento relativo delle iscrizioni ai licei: non avendo permesso alle famiglie e ai ragazzi un serio orientamento e una scelta consapevole e avendo minato il fondamento stesso su cui si orienta la scelta verso un istituto tecnico o professionale, il risultato complessivo delle iscrizioni ha visto un aumento del 3,5 per cento di iscritti ai licei; gli istituti tecnici registrerebbero una flessione complessiva dell'1,4 per cento, mentre quella degli istituti professionali sarebbe del 2,2 per cento;

l'istruzione tecnica e professionale ne esce fortemente danneggiata, nonostante la riconosciuta importanza di questo settore, evidenziata con forza da un imponente schieramento di forze sociali ed economiche, fra cui la Confindustria; la confusione e le scelte vaghe operate da studenti e famiglie saranno alla base di ulteriori aumenti delle bocciature e della dispersione scolastica -:

cosa intenda fare il Ministro interrogato per:

a) evitare che i tagli operati si riflettano, anziché in una razionalizzazione delle spese, in una ulteriore perdita di efficienza e in uno spreco di risorse delle scuole, messe nell'impossibilità di un pieno ed efficace utilizzo dei fondi a vantaggio della qualità dell'istruzione;

b) salvaguardare la dignità e la qualità degli istituti tecnici e professionali, che proprio sulla presenza di materie qualificanti con attività didattiche tecnico-pratiche basano la propria attrattività e la possibilità di formare gli studenti attraverso una combinazione pedagogica di «sapere» e «saper fare» essenziale nel mercato del lavoro e utile anche per successive specializzazioni professionali richieste dalle imprese e ad oggi ancora mancanti in Italia;

c) trovare una soluzione nella provincia di Caserta, dove i tagli effettuati sul personale ATA comportano gravi incongruenze con le necessità delle stesse scuole.(4-07900)