• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03086 [Ridurre la concentrazione di benzo(a)pirene entro il 2010]



Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03086 presentata da PIERFELICE ZAZZERA
lunedì 21 giugno 2010, seduta n.340
ZAZZERA, PIFFARI e PALAGIANO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:

il benzo(a)pirene è una sostanza altamente cancerogena per l'uomo e può essere assorbita nell'organismo per inalazione, attraverso la cute e per ingestione. L'esposizione ripetuta o a lungo termine può causare danni genetici ereditari alle cellule germinali umane;

una delle principali fonti di questo pericoloso inquinante è l'Ilva, il più grande stabilimento industriale di Taranto, dove viene emesso il 92 per cento della diossina industriale italiana. Taranto è la città più inquinata d'Europa;

alcune analisi ventoselettive hanno infatti accertato che un'alta percentuale di tale sostanza è emessa proprio dall'impianto siderurgico tarantino;

secondo la relazione dell'ARPA Puglia (Agenzia regionale protezione ambiente), la centralina ambientale sita in via Macchiavelli, Rione Tamburi, ha rilevato che la cokeria Ilva è responsabile dell'emissione del 99,74 per cento degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), il cui componente più cancerogeno è il benzo(a)pirene;

«Il quartiere Tamburi, dopo Padova e Pordenone - si legge nella suddetta relazione - è la zona d'Italia maggiormente inquinata dal benzopirene, ma la convivenza tra la cokeria e la città non è impossibile. La Regione Puglia deve tener conto di questa emergenza. Bisogna scendere sotto il valore di 1,3 nanogrammi e deve esserci il contributo di tutti: delle istituzioni, delle associazioni ambientaliste e dei cittadini. L'Ilva ricordi che oggi si sta sul mercato con una siderurgia eco-compatibile»;

nonostante nel 2009 lo stabilimento abbia ridotto la produzione di coke, l'emissione della sostanza cancerogena nel Rione Tamburi è di 1,3 nanogrammi al metro cubo, cioè ben il 30 per cento in più rispetto ad 1 nanogrammo stabilito dal decreto legislativo n. 152 del 2007;

il direttore dell'ARPA, Giorgio Assenato, ha manifestato preoccupazione riguardo ai rischi per salute legati all'emissione di benzo(a)pirene;

l'associazione Altamarea di Taranto ha chiesto alla Regione di provvedere ad un piano di azione e di risanamento per la qualità dell'aria, mentre il sindaco Ippazio Stafàno ha firmato un'ordinanza per limitare l'impatto ambientale dello stabilimento sulla città;

in particolare, il sindaco ha imposto all'Ilva di predisporre un piano di ottimizzazione degli impianti secondo le migliori tecniche disponibili ed avviare un sistema efficace di monitoraggio delle emissioni diffuse e convogliate;

il 7 giugno 2010 l'assessore regionale alla qualità dell'ambiente Lorenzo Nicastro ha incontrato Altamarea, e ha accolto pienamente le ragioni della diffida lanciata dall'associazione ambientalista. Altamarea ha inoltre evidenziato anche problemi strutturali per le cokerie che, «anche se dotate delle migliori tecnologie disponibili, non sarebbero in grado di far scendere le proprie emissioni di benzopirene sotto i 5 nanogrammi al metro cubo, precludendo alla radice la compatibilità ambientale con un centro abitato vicino. Per questa ragione le cokerie costituite accanto ai centri abitati ormai vengono chiuse in molte parti d'Europa e questa scelta radicale viene considerata una buona prassi per garantire una qualità dell'aria accettabile». Inoltre considerato che l'ARPA ha accertato che alcuni decessi sono collegati alla sostanza prodotta dalla cokeria Ilva, stabilimento quindi identificato con precisione, si pone «un grave problema sanitario di tutela del diritto alla vita in termini di legalità ed urgenza»;

per queste ragioni l'autorizzazione di impatto ambientale (AIA) potrebbe essere negata per la cokeria qualora dovessero permanere gli attuali valori di emissione, e comunque la regione chiede al ministero competente di inserire nella suddetta autorizzazione prescrizioni e misure più severe delle migliori tecnologie disponibili (BAT);

secondo l'assessore Nicastro, vista la situazione emergenziale che vive la città di Taranto, l'esigenza è ormai quella di ridurre la concentrazione di benzo(a)pirene addirittura entro il 2010, e cioè ben prima del termine indicato dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (31 dicembre 2012). La regione quindi si sarebbe attivata per un piano di azione diretto all'immediato ripristino dei valori stabiliti dalla legge -:

alla luce dei gravi fatti riportati in premessa, se il Ministro intenda rilasciare all'Ilva l'autorizzazione di impatto ambientale e quali prescrizioni il Ministro intenda fissare nei confronti della proprietà dell'Ilva al fine di far rispettare i parametri di emissione di benzo(a)pirene nei limiti previsti dalla legge;

se il Ministro escluda che l'emissione di benzo(a)pirene possa determinare rischi per la salute dei cittadini.(5-03086)