• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01110 [Debito argentino nei confronti dell'Italia]



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01110 presentata da SANDRO GOZI
martedì 8 giugno 2010, seduta n.333
GOZI, VENTURA, MARAN, BOCCIA, FARINONE, GARAVINI, LOSACCO, LUONGO, MERLONI, POMPILI, VERINI e ZAMPA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:

secondo quanto si apprende dalla stampa, il Ministro interrogato, in occasione del G20 del 5 e 6 giugno 2010, non ha affrontato con il Ministro delle finanze argentino, Amado Boudou, la questione dell'oneroso debito dell'Argentina nei confronti dell'Italia e degli oltre 180.000 risparmiatori;

il Governo chiede enormi sacrifici agli italiani con la manovra finanziaria per poter fronteggiare la crisi, condanna giustamente la speculazione e si sta impegnando per il recupero dei capitali esteri;

il Governo ha più volte affermato di volersi impegnare nel riscrivere le regole della finanza internazionale;

il Governo siede nel G20 - uno degli organi preposti a rivedere tali regole - insieme all'Argentina, Paese che non rispetta quelle stesse regole internazionali che dovrebbe rivedere, né le sentenze dei tribunali (oltre 400 sentenze di condanna nella sola Germania);

secondo analisti internazionali e fonti politiche interne, i dati economico-finanziari che l'Argentina presenta alla comunità internazionale non corrisponderebbero alla realtà. Infatti, dal 2006 l'Argentina nega l'accesso ai propri dati al Fondo monetario internazionale, di cui è membro;

il nuovo concambio inverosimilmente dilazionato al 2038 proposto dal Governo argentino, a parziale riparazione del debito, è assolutamente insoddisfacente, decurtando circa del 75 per cento il valore dell'investimento, essendo addirittura inferiore a quello proposto nel 2005 e rifiutato da una larga parte degli investitori perché ritenuto «avaro e offensivo» anche dall'allora Ministro dell'economia e delle finanze italiano Domenico Siniscalco;

il debito che il Governo argentino ha nei confronti dei risparmiatori italiani è di oltre 4 miliardi e mezzo di dollari americani ad oggi, ai quali si aggiungono gli interessi passivi e il mancato gettito erariale per un importo che al 2007 superava gli 11 miliardi di dollari americani, pari, secondo alcune stime, all'1 per cento del prodotto interno lordo;

in altri Paesi si stanno promuovendo iniziative a sostegno dei propri connazionali per consentire loro di riottenere le somme investite in Argentina, come nel caso degli Stati Uniti, dove il 25 maggio 2010 un giudice federale ha deciso di bloccare 2,43 miliardi di dollari Usa dei conti del Banco nacional, in risposta ad una class action di investitori americani -:
se il Ministro interrogato possa chiarire perché nemmeno in tale occasione abbia affrontato il tema del debito argentino nei confronti dell'Italia e dei risparmiatori italiani e se e come intenda intervenire affinché l'Argentina restituisca quanto dovuto, soprattutto data la quantità di risorse che manca dal 2001 all'Italia, la profonda crisi in cui versa oggi il nostro Paese e la recente offerta argentina ritenuta economicamente poco dignitosa.
(3-01110)