Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
S.2/00203 [Notaio come figura di garante della legalità fiscale negli atti di compravendita]
Atto Senato
Interpellanza 2-00203 presentata da ELIO LANNUTTI
mercoledì 5 maggio 2010, seduta n.373
LANNUTTI - Ai Ministri della giustizia e dell'economia e delle finanze - Premesso che:
l'indagine della procura di Perugia che riguarda l'acquisto da parte dell'ex Ministro dello sviluppo economico di un'abitazione con vista sul Colosseo con i soldi dategli dal costruttore Diego Anemone (già coinvolto nell'inchiesta sui grandi eventi), coinvolgerebbe anche il notaio Gianluca Napoleone;
a firmare l'atto d'acquisto in data 7 luglio 2004 sarebbe stato appunto il notaio Napoleone e, secondo quanto hanno detto i venditori ai magistrati, l'acquisto sarebbe stato fatto in nero con assegni circolari per 900.000 euro provenienti dall'architetto Zampolini, uomo di fiducia di Anemone;
inoltre gli inquirenti non si spiegano perché lo stesso notaio Napoleone ha deciso di registrare il rogito relativo all'acquisto dell'appartamento di Scajola all'anagrafe tributaria di Civitavecchia, invece che a quella di Roma;
considerato che:
il notaio ricopre un ruolo fondamentale nella società per poter garantire la fiducia e la sicurezza dei contratti, mutui, e così via;
il notaio deve svolgere il proprio incarico con la massima diligenza e trasparenza e, riguardo agli atti di compravendita immobiliare, deve garantire che chi vende, venda correttamente e chi acquista, acquisti correttamente;
la normativa antiriciclaggio di cui al decreto legislativo n. 231 del 2007 ha avuto immediata e diretta influenza sull'attività notarile fin dall'entrata in vigore delle disposizioni che hanno limitato l'utilizzo del denaro contante, incidendo sulla regolarità delle transazioni civili e commerciali e, quindi, sull'attività di consulenza del notaio, tenuto a far rispettare alle parti contrattuali il rispetto delle disposizioni legislative;
un impatto molto più incisivo e pregnante della normativa antiriciclaggio sugli obblighi che ne sono derivati per le libere professioni - tra cui quella notarile - si è invece avuto a partire dal 22 aprile 2006, con l'entrata in vigore del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 3 febbraio 2006, n. 141, recante regolamento in materia di obblighi di identificazione, conservazione delle informazioni a fini antiriciclaggio e segnalazione delle operazioni sospette a carico degli avvocati, notai, dottori commercialisti, revisori contabili, società di revisione, consulenti del lavoro, ragionieri e periti commerciali, previsto dagli articoli 3, comma 2, e 8, comma 4, del decreto legislativo 20 febbraio 2004, n. 56, recante attuazione della direttiva 2001/97/CE in materia di prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività illecite;
con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 27 febbraio 2009 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 aprile 2009), il Ministro medesimo, di concerto con il Ministro della giustizia, ha individuato il Consiglio nazionale del notariato quale ordine professionale abilitato a ricevere le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse dai notai. Ciò in base all'art. 43 del decreto legislativo n. 231 del 2007, che consente ai professionisti di trasmettere le segnalazioni alla unità di informazione finanziaria (UIF) utilizzando il filtro degli ordini professionali espressamente abilitati;
conseguentemente la categoria dovrebbe svolgere un ruolo importante nell'attività anti riciclaggio, nella cessione di esercizi commerciali, nei trasferimenti di proprietà dei suoli, nel fornire garanzia della trasparenza della cessione di partecipazioni, nel comporre la base sociale delle società di capitali;
le eventuali attività di segnalazione di operazioni sospette con la tracciabilità delle catene di transazioni relative a società, scambi commerciali e di denaro, possono risultare assolutamente preziose per la Direzione investigativa antimafia e la Guardia di finanza,
si chiede di sapere:
se risulti al Governo che la somma di 900.000 euro consegnata dall'architetto Zampolini al Ministro Scajola per concludere la compravendita dell'appartamento romano provenga da fondi rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale nelle diverse versioni delle sanatorie dei capitali esportati illegalmente all'estero, da quella del 2001 fino a quella del 2009-2010, in particolare dal conto corrente aperto nel dicembre 2002 presso la Unicredit Luxembourg Sa intestato ad Angelo Balducci e chiuso nel gennaio 2010, ovvero il conto della stessa Unicredit Luxembourg Sa intestato a Claudio Rinaldi che risulterebbe chiuso subito dopo l'entrata in vigore del terzo scudo fiscale;
se il Governo sia a conoscenza di pratiche diffuse da parte dei notai che avvalorano l'effettuazione di transazioni in nero per l'acquisto di immobili e perfino per il rogito relativo, se non addirittura certificando compravendite per importi inferiori al valore effettivo dell'immobile;
quali iniziative intendano assumere i Ministri in indirizzo, anche nelle opportune sedi normative, affinché il notaio impersoni la figura di garante della legalità fiscale negli atti di compravendita e non, come si scopre solo dopo l'intervento della magistratura, la figura di fiancheggiatore degli evasori;
quali siano le ragioni per cui pubblici ufficiali, quali sono i notai, quando vengono scoperti da fatti di cronaca giudiziaria ad essere una guida per evadere o eludere il fisco, perfezionando compravendite immobiliari di oltre la metà del valore dell'immobile, non vengono mai radiati dall'ordine dei notai;
se al Governo risulti quale sia il numero dei notai, che hanno posto in essere comportamenti illegittimi, effettivamente interessati da provvedimenti disciplinari.
(2-00203)