• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00690 [Adottare un nuovo regolamento per le tariffe di spedizione agevolate] Iniziative in merito alle tariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00690 presentata da GABRIELE TOCCAFONDI
martedì 27 aprile 2010, seduta n.312
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:

il dipartimento per l'informazione e l'editoria presso la Presidenza del Consiglio dei ministri gestisce il settore editoriale compresi i rapporti con le Onlus e i relativi fondi corrispondendo alla società Poste italiane il rimborso delle tariffe agevolate;

l'articolo 44, comma 1-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, aggiunto dal decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, stabilisce che, fermi restando gli stanziamenti complessivi che costituiscono il tetto di spesa, l'erogazione di contributi all'editoria è destinata prioritariamente ai contributi diretti e, per le residue disponibilità, alle altre tipologie di agevolazione;

il citato dipartimento, nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio, provvede a determinare l'ammontare degli stanziamenti disponibili per i rimborsi;

il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e sentita la Presidenza del Consiglio dei ministri, determina sulla base dei fondi disponibili, gli importi delle tariffe agevolate ed effettua il monitoraggio mensile sull'andamento delle agevolazioni praticate;

la concessionaria del servizio postale universale opera i controlli sulla sussistenza dei requisiti dichiarati dai beneficiari delle agevolazioni, pertanto, all'atto della spedizione l'editore paga esclusivamente la tariffa agevolata e la differenza rispetto alla normale tariffa viene rimborsata a Poste Italiane spa dallo Stato;

le tariffe agevolate sono previste a favore di imprese editrici di quotidiani e periodici - 5.100 aziende editrici, 2.900 editori profit e no profit - che non superino il 45 per cento di spazio fisico dedicato alla pubblicità, di onlus, di cui 1.400 religiosi e 3.400 laici, di associazioni le cui pubblicazioni periodiche abbiano avuto riconosciuto il carattere politico dai gruppi parlamentari di riferimento, di ordini professionali, di sindacati, di associazioni professionali di categoria e di associazioni d'arma e combattentistiche;

nel 2008 le integrazioni a carico dello Stato risultano pari a 273,84 milioni di euro;

dal monitoraggio degli ultimi 6 anni risulta che gli stanziamenti non hanno mai coperto le compensazioni dovute e che, al momento, permane la mancata restituzione a Poste Italiane dei fondi 2009, pari a 241 milioni di euro;

poiché nell'anno 2010 sarebbero state disponibili risorse non superiori a 50 milioni di euro e da un'istruttoria effettuata presso Poste Italiane è emerso che già alla fine di marzo 2010 la società ha maturato compensazioni pari alla citata somma stanziata, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'economia e delle finanze sono stati costretti ad emanare in data 30 marzo 2010 il decreto interministeriale che, comunque, fa salva la possibilità di destinare eventuali risorse aggiuntive (individuate dal Ministero dell'economia e delle finanze o dal dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri) alla copertura delle agevolazioni sulle tariffe postali nell'anno in corso;

tenuto conto del forte impatto economico sul sistema editoriale italiano derivante dalla sospensione di tali agevolazioni, al fine di scongiurare eventuali effetti negativi in termini occupazionali ed aziendali e tutelare il pluralismo dell'informazione, il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato di avere manifestato la propria disponibilità ad individuare una soluzione al problema delle tariffe postali agevolate nel corso dell'incontro tenutosi l'8 aprile 2010 tra il Governo, tutte le associazioni degli editori di quotidiani, periodici e libri, la concessionaria del servizio postale universale, nonché la Federazione nazionale della stampa italiana;

dall'incontro è scaturita l'urgente necessità di promuovere un accordo quadro fra editori e Poste Italiane spa al fine di raggiungere tariffe convenienti in linea con la normativa europea e compatibili con l'equilibrio economico e finanziario;

gli editori che hanno già venduto gli abbonamenti annuali da mesi si trovano da un giorno all'altro, e senza preavviso, nella condizione di dover fronteggiare un aumento di almeno il 120 per cento delle tariffe, senza poter richiedere maggiorazioni agli abbonati nel corso dell'anno;

le maggiori conseguenze saranno subite in particolare dalle piccole associazioni, il non profit e la stampa cattolica e diocesana che, dal 1o aprile fino a dicembre 2010, rischiano di sospendere le pubblicazioni e chiudere -:

a quanto ammonti la cifra riferita al «rimborso tariffe agevolate postali» non coperta da compensazioni dello Stato a Poste Italiane e per quali ragioni il Governo, visto che era a conoscenza di questo debito residuo con Poste Italiane, non sia intervenuto all'inizio dell'anno invece di emanare un decreto ministeriale urgente con data 30 marzo 2010 i cui effetti si applicavano dal 1o di aprile;

quale soluzione immediata sia possibile attuare a parere del Governo per non gravare ulteriormente per l'anno 2010 sui bilanci degli editori, in particolar modo per le organizzazioni non profit e la stampa cattolica, che non hanno messo in conto nei propri bilanci tale aggravio improvviso di spesa e quale sia il ruolo di Poste Italiane spa;

se sia intenzione del Governo adottare un nuovo regolamento in merito alle tariffe agevolate per spedizioni, limitando la platea dei destinatari, così salvaguardando le finalità dello strumento.

(2-00690)
«Toccafondi, Mazzuca, Lupi, Goisis, Munerato, Polledri, Vignali, Mazzoni, Barani, De Angelis, Ceroni, Di Biagio, Dima, Frassinetti, Renato Farina, Migliori, Picchi, Franzoso, Vitali, Marinello, Vincenzo Antonio Fontana, Palmieri, Garagnani, Colucci, Centemero, Gottardo, Pagano, Gioacchino Alfano, Girlanda, Antonio Pepe, Pugliese, Saltamartini, Tortoli, Faenzi, Di Centa, Mussolini, Marsilio, Soglia, De Camillis, Castellani, Garofalo, Commercio, Togni, Torazzi, Desiderati, Comaroli, Fallica, Vella, Bonciani, Massimo Parisi, Toto, Rosso».