Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/00670 [Iniziative per la liberazione dei 3 membri di Emergency arrestati dal Governo Afgano]
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00670 presentata da FRANCESCO TEMPESTINI
martedì 13 aprile 2010, seduta n.305
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
sabato 10 aprile 2010 sono stati arrestati dal governo afghano tre operatori umanitari che lavorano al servizio dell'organizzazione Emergency nella provincia dell'Helmand, con l'accusa di aver organizzato un complotto per l'uccisione del governatore della provincia Gulabuddin Mangal;
dalle agenzie di stampa successive all'accaduto, è emerso come i tre italiani sarebbero sospettati altresì di aver ucciso nel 2007 l'interprete del giornalista Daniele Mastrogiacomo, all'epoca rapito dai talebani assieme al giornalista italiano;
l'organizzazione umanitaria di Emergency opera da sempre come organizzazione indipendente in aree di crisi, prestando la sua opera umanitaria e curando nei propri ospedali chiunque ne abbia bisogno, a prescindere dal ruolo che svolge nelle aree di conflitto;
questo tipo di intervento umanitario inevitabilmente espone Emergency a critiche che spesso, anche in passato, hanno dato luogo a frizioni con il Governo afgano;
pur apparendo il caso fin qui piuttosto nebuloso, le dichiarazioni rilasciate dal Ministro della difesa circa la possibilità di infiltrazioni nell'organizzazione di Emergency, rischiano - in un momento così delicato - di prestarsi a strumentalizzazioni, utili forse a conseguire vantaggi politici di parte, ma che potrebbero ancora una volta contribuire a deteriorare pesantemente l'immagine internazionale dell'Italia;
peraltro, a distanza di poche ore, il Ministro interrogato ha contraddetto il suo collega, definendo false le insinuazioni del Times e considerandolo un caso di cattiva informazione;
le contraddittorie dichiarazioni di esponenti del Governo, unite alla debolezza con cui il Governo nel suo complesso ha, ad avviso degli interpellanti, gestito l'intera vicenda, nonché alla presunta inconsapevolezza dell'imminente azione di polizia afgana, indeboliscono ulteriormente l'immagine e il prestigio del nostro Paese;
occorrerebbe da parte di tutti, e in primo luogo da parte del Governo, maggior senso di responsabilità al fine di non rendere ancora più difficile il necessario confronto sulle strategie messe in atto e su quelle da adottare per corrispondere alla gravità della situazione in Afghanistan -:
se il Governo non intenda esercitare una maggiore pressione diplomatica sul Governo afgano, al fine di garantire che si giunga, nel più breve tempo possibile, ad un chiarimento della dinamica e delle pesanti accuse avanzate ai tre operatori di Emergency arrestati, e per assicurare loro in ogni caso le garanzie e i diritti previsti dalle Convenzioni internazionali per le persone in stato di fermo;
se il Governo sia stato preventivamente informato dalle autorità locali o da appartenenti alle Forze multinazionali presenti in Afghanistan di quanto era in procinto di avvenire nei confronti di alcuni connazionali;
quali siano le motivazioni per cui il nostro Governo non ha ritenuto necessario di dover assumere una tempestiva iniziativa diplomatica nei confronti del Governo afgano al fine di chiedere l'immediato rilascio delle persone arrestate;
se non ritenga che possa sussistere una qualche correlazione tra le dichiarazioni recentemente rilasciate da Gino Strada circa la mancata considerazione delle proposte di apertura «di un corridoio umanitario per l'evacuazione dei feriti» da parte delle Forze Isaf - oggetto peraltro di un'interpellanza parlamentare discussa alla Camera il giorno precedente all'arresto dei tre operatori umanitari - e i fatti riportati.
(2-00670)
«Tempestini, Rugghia, Ventura, Villecco Calipari, Maran, Amici, Mogherini Rebesani, Barbi, Corsini, Narducci, Rubinato».