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Atto a cui si riferisce:
C.4/02713 CICCANTI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che: presso il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) di...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 16 marzo 2010
nell'allegato B della seduta n. 299
All'Interrogazione 4-02713 presentata da
AMEDEO CICCANTI
Risposta. - In riferimento all'interrogazione si fa presente che il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) ha comunicato quanto segue.


Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) ha elaborato le «linee guida per la razionalizzazione della rete del Cra» deliberate dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 18 dicembre 2008.


Ciò per dare attuazione all'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, che prevede la riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche secondo «principi di efficienza, razionalità ed economicità».


Tali linee guida sono alla base di un disegno di razionalizzazione del Cra, attualmente in fase di elaborazione, lungi dall'essere completato.


Perciò il documento diffuso ai Centri Unità rappresenta una prima bozza, ad uso interno, che contiene ipotesi operative e strategie sulle quali è stato promosso un primo confronto con i direttori delle strutture.

Per quanto concerne la necessità della razionalizzazione della rete Cra si rileva che gli aspetti rimarcati dalle linee guida di riordino fondamentali per il futuro dell'Ente sono:


1) il rafforzamento delle competenze di base con la istituzione di centri di ricerca trasversali;


2) l'integrazione verticale a livello di filiera e il coordinamento fra queste strutture e i Centri di ricerca di base;



3) l'orientamento verso l'aggregazione fisica di strutture territorialmente vicine in cluster per realizzare integrazione e interazione di competenze disciplinari nonché condivisioni di risorse e servizi;


4) il migliore coordinamento di strutture e attività attraverso un rafforzamento ed una rivalutazione delle funzioni dei Dipartimenti.

D'altra parte, poche considerazioni sul personale e sul bilancio dell'Ente nel breve-medio periodo sono sufficienti a dimostrare l'urgenza di razionalizzare la spesa, di diversificare maggiormente le entrate e attrezzarsi per reperire risorse sul mercato attraverso una progettualità di alto profilo scientifico e competitiva.


L'organico dell'Ente, rimodulato in applicazione dell'articolo 74 della legge 133 del 2008 con delibera del CdA n.188 del 2008 evidenzia posizioni vacanti che ammontano a quasi il 24 per cento dell'organico complessivo di 1830 unità.

Particolarmente grave, per un Ente di ricerca, appare la carenza di personale tecnico-scientifico (371 posizioni non coperte) ed in particolare di ricercatori e tecnologi, per i quali risultano vacanti 261 posizioni (che rappresentano il 70 per cento delle vacanze nel settore tecnico-scientifico).


Un ulteriore motivo di preoccupazione deriva dall'età media avanzata dei ricercatori e tecnologi, intorno ai 53 anni.


Tale quadro appare ancora più pesante se si considerano i vincoli normativi attuali inerenti il blocco delle assunzioni e le assunzioni, qualora autorizzate, nei limiti delle risorse economiche risparmiate per turn over.


Riguardo al bilancio, si assiste ad una riduzione progressiva delle entrate per contributo di funzionamento a fronte del notevole costo del personale ed alla impossibilità, di conseguenza, di far fronte alle esigenze di funzionamento delle strutture.

Inoltre, la dipendenza quasi totale dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali come fonte di risorse finanziarie sia di «funzionamento» sia «straordinarie», rende urgente diversificare maggiormente le entrate: a fronte della riduzione del contributo regionale, occorre acquisire risorse dall'Ue con progetti fortemente competitivi e di alto profilo scientifico.


Tale situazione si coniuga con la necessità dell'Ente di porre in essere azioni che consentano di migliorare l'efficacia della ricerca (raggiungimento di masse critiche di ricercatori), l'efficienza complessiva della gestione (conseguimento di economie di scala) e la dotazione strumentale e infrastrutturale che sempre più si rivelano necessarie per «competere» a livello internazionale.

Infine, per quanto riguarda la fattispecie dell'Unità di ricerca di Monsampolo del Tronto, si fa presente che, come detto in premessa, il Consiglio di amministrazione dell'Ente ha finora deliberato delle Linee guida per la razionalizzazione del rete Cra, pertanto il profilo ed il ruolo dell'Unità di ricerca di orticoltura di Monsampolo del Tronto, nella ridefinizione organizzativa della rete di ricerca territoriale del Cra sono in fase di studio e di elaborazione, così come lo sono quelli delle altre strutture del Cra.


Certamente, in questa fase è opportuno tener conto di fatti e di esigenze fondamentali, alcuni dei quali coerenti con quelli sollecitati dalla interrogazione in esame:


1) valorizzazione delle risorse disponibili nell'Unità di Monsampolo del Tronto, rappresentate dalle competenze tecnico-scientifiche sviluppate, dall'azienda, dai laboratori e attrezzature che vi operano, dal consolidato patrimonio delle innovazioni varietale;


2) assicurazione del presidio del territorio (una missione importante del Cra per non lasciare sguarnita, dal punto di vista della ricerca, un'ampia area del litorale adriatico tra Foggia e Forlì con tutte le Regioni che ne fanno parte;


3) promozione e rafforzamento delle ricerche finalizzate al miglioramento genetico ed allo sviluppo di varietà di specie orticole, da consumo fresco e da industria, adatte in particolare agli areali dell'adriatico (fortemente differenziati, interessando zone che si estendono dalla costa alle aree interne).

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Luca Zaia.