• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00948 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00948 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI
mercoledì 3 marzo 2010, seduta n.293
ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:

il 10 novembre l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie), nell'annuale documento denominato «World Energy Outlook 2009» in relazione al gas naturale, dichiara che sul fronte produttivo le risorse mondiali di metano sono sufficientemente grandi da soddisfare qualsiasi plausibile aumento della domanda fino al 2030 e ben oltre, a tal punto che l'Aie non esclude un forte eccesso di offerta di circa 200 miliardi di metri cubi entro il 2012 e fino al 2015 ed il rischio di una «bolla» sul gas, con conseguenze di vasta portata sulla struttura dei mercati e sulle modalità di formazione dei prezzi del gas in Europa, Asia orientale e sud-est asiatico;


tale situazione è confermata dal mercato italiano nel quale vi è una situazione di surplus di offerta di gas essendovi più metano di quanto non se ne consumi, con le riserve strategiche colme e l'ipotesi di nuovi depositi geologici in grado di ospitare ulteriori riserve allo studio; dopo una stabilizzazione dei consumi che si era saldamente ancorata a circa 85 miliardi di metri cubi, tra gennaio e agosto - secondo i dati dell'Anigas - questi sono scesi nel 2009 del 12 per cento rispetto all'anno precedente e del 9,2 per cento se il riferimento è al mese di settembre 2008, effetto anche questo della crisi economica che ha portato ad una riduzione della domanda di metano per l'industria e per l'elettricità, il cui fabbisogno rispetto all'anno precedente è sceso del 5,6 per cento secondo i dati forniti da Terna;


nel dicembre 2009 viene completato il rigassificatore di Rovigo, con una capacità produttiva pari a quella del rigassificatore di Panigaglia. Secondo il comunicato ufficiale «...il nuovo terminale, consentirà l'importazione di otto miliardi di metri cubi di gas all'anno, pari a circa il 10 per cento dell'attuale consumo nazionale. In programmazione vi sono altri rigassificatori, che - costruiti su iniziativa privata ed in assenza di una strategia nazionale - si teme possano essere realizzati soprattutto per usufruire dei benefici di legge che, anche in caso di mancato utilizzo dell'impianto di rigassificazione, garantiscono una elevata copertura dei ricavi presunti; lo stesso dicasi per il rilevante numero di progetti di gasdotti provenienti da Paesi terzi, alcuni già in fase realizzativa; al riguardo il professore Alberto Clò, economista dell'energia, in un'intervista sul Sole 24 Ore, osserva che «ben vengano rigassificatori e gasdotti, ma si sappia che alcuni saranno veri flop che non dovranno trasformarsi in oneri impropri sulle bollette degli italiani»; ipotesi confermata ad ottobre dall'AD di ENI Scaroni secondo il quale «...si profila un "ingorgo di tubi" e un'offerta molto abbondante. Mi auguro che non si verifichi un eccesso di infrastrutture, il cui costo verrà scaricato sulla bolletta degli italiani...»;


dal 1o gennaio 2010, dopo un anno di riduzioni, le bollette del gas sono aumentate del 2,8 per cento. Vale a dire un rincaro pari a 26 euro su base annua per le famiglie tipo. Il prezzo di riferimento del gas è 69,34 centesimi per metro cubo, tasse incluse. Al tempo stesso le bollette elettriche sono diminuite del 2,2 per cento. Secondo il comunicato diffuso il 29 dicembre 2009 dall'Autorità per l'energia elettrica ed il gas (AEEG) sull'aggiornamento dei prezzi del gas per le famiglie e i piccoli consumatori «ha inciso in particolare modo l'incremento dei costi di acquisto della materia prima gas sul mercato internazionale, ovvero della componente energia che si forma sul libero mercato e che, rispetto al trimestre precedente, evidenzia un +9,6 per cento, pari ad un aumento di circa 2 centesimi di euro per metro cubo. I prezzi del gas fino ad oggi, seguono di alcuni mesi quelli del petrolio. Gli stessi prezzi di riferimento nazionali vengono basati su indicatori legati alle quotazioni medie di petrolio, di oli combustibili e gasolio dei nove mesi precedenti. «Questo metodo garantisce una certa stabilità e consente di attenuare e diluire nel tempo l'incidenza dei periodi di picco degli idrocarburi»; si consideri tuttavia l'evidente discrasia del fatto che oltre il 55 per cento di energia elettrica è prodotta utilizzando gas naturale, ma i due prodotti hanno preso percorsi tariffari diversi -:


quali siano gli elementi anche diversi da quelli esposti in premessa, che possano aver influito, sul prezzo del gas agli utenti finali italiani, al di là del meccanismo di formazione del prezzo utilizzato dall'autorità e se non ritenga opportuno svincolare il prezzo del gas da quello del petrolio;


se e quando la nascenda borsa del gas (affidata dalla legge n. 99 del 2009 al Gestore del mercato elettrico) verrà affiancata a un vero mercato della flessibilità in grado di introdurre una effettiva concorrenza tra i venditori di gas naturale in grado di trasferire ai clienti finali parte degli effetti dell'eccesso di gas di questo periodo;


se non ritenga opportuno coordinare, a livello nazionale e comunitario, la complessiva politica di approvvigionamento e di stoccaggio del gas, al fine di evitare la sovrastrutturazione da un lato e la sotto-strutturazione dall'altro, in particolare favorendo una maggiore concorrenza nell'ambito dello stoccaggio e del trasporto del gas sul territorio nazionale e riducendo l'eccesso di beneficio, cioè la garanzia di ampia quota dei ricavi presunti anche in assenza di funzionamento, in favore dei rigassificatori. (3-00948)