Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/06198 FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
appare gravissima la situazione di degrado...
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Testo della risposta scritta
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-06198 presentata da MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
giovedì 18 febbraio 2010, seduta n.285
FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
appare gravissima la situazione di degrado portata alla luce dall'ispezione in due cliniche psichiatriche di Chieti;
in particolare, da quanto emerge dalla cronaca della giornalista Daniela Minerva, pubblicata il 10 febbraio 2010 sul quotidiano La Repubblica, ai componenti della commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del servizio sanitario nazionale in visita a due cliniche psichiatriche accreditate del gruppo Angelici, sarebbe emersa una realtà desolante e sconcertante, fatta di «materassi in gommapiuma luridi e macchiati di sangue. Vomito sulle pareti. Un tanfo indelebile. Uno spaccato di abbandono. Di incuria ancora più colpevole perché registrata in cliniche dove hanno trovato rifugio malati psichiatrici e anziani, i più deboli e senza voce»;
una vicenda che risulta ancora più sconcertante perché è grazie solo all'intervento della citata commissione che gli amministratori della Asl hanno trasferito quei pazienti maltrattati, ed è dunque da ritenere che senza la citata ispezione e il successivo intervento, i detti amministratori avrebbero pervicacemente proseguito nella loro inerzia e indifferenza;
una delle strutture ispezionate, chiamata ex Paoletti (una delle strutture del Gruppo Villa Pini di proprietà di Vincenzo Angelini, l'accusatore dell'ex presidente della regione Abruzzo Ottaviano Del Turco), viene così descritta: «Tre piani di cemento scrostato affacciati sulla piana teatina per ospitare, sulla carta, 87 malati psichiatrici: di fatto la maggioranza dei pazienti non sono propriamente psichiatrici, ma molti sono anziani affetti da disturbi neurologici, come l'Alzheimer ad esempio. E già questo rivela come la malattia mentale abbia perso, nel degrado del Ssn abruzzese, la sua specificità. Per dirla molto brutalmente: un anziano demente o un uomo di mezza età con l'Alzheimer sono vittime di una patologia degenerativa contro la quale la medicina può poco o nulla; il Ssn deve garantire loro una serena degenerazione qualunque cosa succeda nella loro mente, dove curare il loro corpo al meglio, e non può che attendere. Ma un malato psichiatrico è un'altra cosa: la letteratura medica ha dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che per lui o lei c'è molto da fare e che spesso li si può recuperare quasi interamente, se si fanno le cose per bene. Se li si abbandona in un letto o davanti a una televisione su una sedia arrugginita, invece, no»;
giunti alla struttura denominata «ex Paletti», i componenti la commissione «si trovano davanti a una scena disgustosa: vomito e sangue alle pareti, camere minuscole con quattro letti ficcati dentro, nessuna distinzione tra reparti maschili o femminili, bagni sporchi e troppo piccoli per gestire malati disabili. Un ascensore, l'unico, così piccolo da non poter contenere una barella: morti o malati devono essere spostati in piedi. E un unico defibrillatore (di stanza al piano terra), con le batterie scariche: sul display si legge chiaramente lo stato del dispositivo medico salvavita, ma se lo fate notare al povero medico di guardia lui sfodera il più disarmante degli sguardi impotenti»;
risulterebbe inoltre che l'ufficio urbanistico del comune di Chieti abbia chiesto al sindaco di chiudere tutti i centri destinati ai malati psichici del gruppo Angelini, una decina, perché privi dei requisiti richiesti;
una di queste strutture sarebbe costituita da un complesso abusivo, che sorge a ridosso della clinica Villa Pini eponima, le cosiddette Villette, dove sono (o erano) ricoverati ben 84 malati psichiatrici. Si tratterebbe di una struttura costituita da «hangar dai tetti spioventi, bassi, bui, spogli, che qualcuno ha voluto dipingere di un incongruo giallo solare», dove aleggia «tanfo di urina» e «i pavimenti sono così luridi che si appiccicano le scarpe» -:
di quali elementi disponga il Ministro interrogato in ordine ai fatti descritti in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere, con particolare riferimento all'esigenza di promuovere, in collaborazione con le regioni, una ridefinizione dei criteri di autorizzazione e di accreditamento nonché delle modalità di controllo di strutture sanitarie come quelle sopracitate.(4-06198)