• Testo Audizione

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Atto a cui si riferisce:
Audizione del Direttore generale di Monte dei Paschi di Siena nell'ambito dell’indagine conoscitiva sulla condizione competitiva delle imprese industriali italiane, con particolare riguardo ai settori manifatturiero, chimico, meccanico e aerospaziale



Legislatura 16º - 10ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 115 del 26/01/2010


 

INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO    (10ª) 

 

MARTEDÌ 26 GENNAIO 2010

115ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

CURSI 

 

            Interviene il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Saglia e, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il Direttore generale della Banca Monte dei Paschi di Siena, dottor Antonio Vigni, accompagnato dal dottor David Rossi, responsabile area comunicazione.         

 

 

La seduta inizia alle ore 14,35.

 

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

 

(1930) Deputati REGUZZONI ed altri.  -  Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri, approvato dalla Camera dei deputati 

(299) STIFFONI.  -  Norme per la riconoscibilità e la tutela dei prodotti realizzati in Italia. Istituzione del marchio "Totally in Italy"  

(731) SANGALLI ed altri.  -  Norme per la riconoscibilità e la tutela dei prodotti italiani  

(1308) BONFRISCO e CASOLI.  -  Misure per l'adozione di un sistema di tracciabilità di filiera  

(1801) BUTTI.  -  Disposizioni concernenti la produzione e la commercializzazione di prodotti tessili

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio. Costituzione di un Comitato ristretto)   

 

Riprende l'esame sospeso nella seduta del 20 gennaio scorso.

 

Il presidente CURSI ricorda che nella scorsa seduta era emersa l'opportunità di effettuare degli approfondimenti e di acquisire utili elementi informativi anche mediante lo svolgimento di audizioni informali dei diversi soggetti interessati. Propone, pertanto, la costituzione, ai sensi dell'articolo 43, comma 2, del Regolamento, di un Comitato ristretto (anche quale sede per lo svolgimento delle predette audizioni) composto, oltre che dal relatore, senatore Paravia, da un senatore per ciascun Gruppo parlamentare.

 

Non facendosi osservazioni, la Commissione conviene sulla costituzione del predetto Comitato.

 

Il presidente CURSI invita pertanto i Gruppi a far pervenire le designazioni.

 

Il seguito dell'esame congiunto viene quindi rinviato.

 

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

 

(1956) Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile

(Esame. Parere favorevole.)    

 

 

La senatrice VICARI (PdL), relatore, illustra il disegno di legge in titolo, con cui si provvede, tra l'altro, all'avvio della fase post-emergenziale in Abruzzo ed alla chiusura dell'emergenza rifiuti in Campania.

Per quanto di competenza della Commissione industria, rileva quanto si riferisce agli aspetti di quantificazione del termovalorizzatore di Acerra, nell'ambito della procedura di trasferimento di cui agli articoli 4, 6 e 7.

L'articolo 6 attribuisce infatti all'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) il compito di determinare, entro il 30 gennaio 2010, il valore dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra, sulla base di criteri elaborati dalla stessa Agenzia nel Rapporto del 2007 dal titolo Aspetti economici del recupero energetico da rifiuti urbani. Il valore dell'impianto è quantificato dall'ENEA ed è riconosciuto al concessionario dell'impianto all'atto del trasferimento di proprietà dell'impianto stesso previsto dal successivo articolo 7.

Ricorda che l'articolo 37 della legge 23 luglio 2009, n. 99 (cosiddetta "legge sviluppo") ha istituito, sotto la vigilanza del Ministro dello sviluppo economico, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (che viene designata con la medesima sigla - ENEA - dell'ente da sopprimere), ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca ed alla innovazione tecnologica nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia, con particolare riguardo al settore nucleare, e dello sviluppo economico sostenibile. Il 14 settembre 2009, con la nomina e il successivo insediamento del Commissario e dei due Subcommissari, ha preso avvio l'attività della rinnovata Agenzia.

Rileva che il predetto articolo 6, nel citare espressamente i criteri dello studio ENEA del 2007 ed il riferimento al parametro operativo costituito dal carico termico, prefigura una definizione del valore basata essenzialmente sull'estrapolazione all'impianto di Acerra della curva che relaziona al parametro costituito dal carico termico i costi di investimento degli impianti di termovalorizzazione, tenendo conto delle ulteriori realizzazioni ad oggi intervenute.

Richiamandosi ad una nota tecnica trasmessa alla Presidenza della Commissione dagli Uffici del Ministero dello sviluppo economico, rileva come l'ENEA abbia evidenziato l'opportunità di integrare l'attività con una stima analitica - a livello di singole sezioni dell'impianto di Acerra nella sua attuale configurazione - sia dei costi diretti (acquisto e sistemazione dell'area, realizzazione delle opere civili, elettromeccaniche, infrastrutturali, unità ausiliarie ecc.), che indiretti (ottenimento di autorizzazioni, progettazione, supervisione, spese generali, avviamento, oneri finanziari, ecc.).

A seguito degli accordi intervenuti, l'ENEA ha informato che elaborerà, pertanto, entro la prima settimana di febbraio, un documento rispondente al dettato del citato articolo 6 e, al fine di coniugare quest'ultimo con le pratiche ingegneristiche di norma adottate in tema di stima del valore degli impianti, un ulteriore documento di approfondimento nei 60 giorni successivi.

Conclusivamente, in mancanza di osservazioni di un qualche rilievo, il relatore propone di esprimere un parere favorevole per quanto di competenza.

 

Si apre il dibattito.

 

Il senatore BUBBICO (PD) esprime forti perplessità sulla scelta del Governo di affidare all'ENEA, mediante il decreto-legge in esame, il compito di valutare il termovalorizzatore di Acerra, in quanto il procedimento estimativo richiesto dovrà tenere conto di una molteplicità di fattori di cui la componente elettrica costituisce solo una parte. Si sofferma, quindi, sulle modalità previste per la cessione dell'impianto ed evidenzia la necessità di tutelare, nella fase del processo estimativo, l'interesse pubblico.

 

Dopo che il senatore GARRAFFA (PD) ha richiesto alcuni chiarimenti in merito ai compiti assegnati dal provvedimento d'urgenza all'ENEA, e dopo che il senatore ASTORE (Misto) ha preannunciato invece la propria astensione sulla proposta di parere favorevole, in ragione dell'alta considerazione che nutre verso gli esperti e i tecnici dell'ENEA, la relatrice VICARI (PdL) fornisce ulteriori elementi informativi e ricorda che già il decreto legislativo n. 257 del 2003 aveva previsto che l'attività dell'ENEA non fosse limitata alla ricerca e all'innovazione tecnologica, ma consistesse anche nello svolgere servizi di alto livello tecnologico, anche in collaborazione con il sistema produttivo.

 

Nessun altro chiedendo di intervenire, verificata la presenza del prescritto numero di senatori, il Presidente CURSI pone in votazione la proposta di parere favorevole, che risulta approvata.

 

 

 

SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI  

 

Il PRESIDENTE comunica che è stata chiesta la trasmissione audiovisiva per la procedura che sta per iniziare e che la Presidenza del Senato ha già preventivamente fatto conoscere il proprio assenso. Inoltre, della stessa procedura sarà pubblicato, a breve termine, il resoconto stenografico.

 

La Commissione prende atto.

 

 

 

PROCEDURE INFORMATIVE 

 

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla condizione competitiva delle imprese industriali italiane, con particolare riguardo ai settori manifatturiero, chimico, meccanico e aerospaziale: audizione del Direttore generale di Monte dei Paschi di Siena   

 

Riprende l'indagine conoscitiva sospesa nella seduta del 16 dicembre 2009.

 

Il presidente CURSI rivolge un saluto di benvenuto al dottor Antonio Vigni, ringraziandolo per la sua presenza all'odierna seduta della Commissione e lo invita a svolgere il suo intervento.

 

Il dottor VIGNI illustra un documento, che consegna agli atti della Commissione, e fornisce alcuni dati sull'evoluzione del mercato del credito nell'ultimo anno e mezzo e sul sostegno fornito dal Gruppo MPS alla realtà delle piccole e medie imprese, con particolare riguardo ai settori chimico, manifatturiero e meccanico. Dà inoltre conto dell'attività svolta a favore dei distretti industriali e dell'erogazione di mutui nei confronti delle famiglie alle quali il Gruppo ha voluto dedicare speciali offerte di accesso al credito. Nel descrivere l'assetto del mercato industriale italiano, che conferma la necessità di una particolare attenzione nella gestione del rischio di credito, assicura che il Gruppo MPS si impegnerà a rafforzare le strutture a sostegno dell'economia reale e a rendere più efficiente l'utilizzo delle competenze e dell'expertise maturato.

 

Il presidente CURSI chiede alcuni chiarimenti circa gli impieghi del Gruppo MPS a favore delle piccole e medie imprese, il finanziamento dei progetti di distretto, nonché alcuni dati circa il recupero di crediti.

 

Il senatore CASOLI (PdL) sottolinea come molti istituti di credito abbiano, a seguito della crisi, mutato fortemente atteggiamento nei confronti delle realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni radicate sul territorio.

 

Il senatore TOMASELLI (PD) ricorda come il sistema delle PMI italiane è fortemente sottocapitalizzato e si sofferma sulle condizioni del sistema bancario italiano, chiedendo alcuni chiarimenti in merito ai meccanismi previsti dall'Accordo di Basilea 2.

 

Il senatore GARRAFFA (PD) osserva come molti finanziamenti erogati alle imprese per favorirne l'internazionalizzazione vengono successivamente dirottati dalle imprese stesse verso altri obiettivi.

 

Il dottor VIGNI, in risposta ai quesiti posti dai senatori intervenuti, si sofferma sui rapporti dell'istituto di credito con il territorio, sulle perdite derivanti dal mancato pagamento dei crediti vantati dal Gruppo, sulle novità introdotte da Basilea 2 e sul problema dei ritardati pagamenti. Evidenzia, da ultimo, come negli ultimi mesi la domanda di credito da parte delle famiglie sia notevolmente cresciuta.

 

Il presidente CURSI ringrazia il dottor Vigni per l'importante contributo fornito ai lavori della Commissione e dichiara conclusa l'odierna audizione.

 

Il seguito della procedura informativa è quindi rinviato.

 

 

 

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO 

 

 

Schema di decreto legislativo recante: "Riforma della disciplina in materia di camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura" (n. 177)

(Esame e rinvio) 

 

Il presidente CURSI, relatore, illustra il provvedimento in titolo, assegnato alla Commissione industria con riserva dal Presidente del Senato in attesa dell'acquisizione dell'intesa della Conferenza Stato-Regioni.

Lo schema di decreto attua la delega conferita con l'articolo 53 della legge n. 99 del 2009 (legge sviluppo) e consentirà una riforma complessiva delle Camere di commercio le cui ultime modifiche legislative risalgono al 1993.

La riforma in esame prevede un importante rafforzamento della capacità di azione delle Camere di commercio per la promozione e lo sviluppo delle economie locali e risulterà particolarmente utile non solo in questa fase di prima ripresa economica ma, soprattutto, per rendere più competitivo il Sistema Italia al fine di meglio affrontare le sfide dell'internazionalizzazione dei mercati.

Lo schema di decreto introduce diversi elementi di semplificazione privilegiando i principi di efficienza e sussidiarietà e garantendo così l'ammodernamento delle Camere di commercio caratterizzate da una presenza molto ramificata sul territorio, con oltre 130 aziende speciali e più di 1500 partecipazioni in società miste, molte delle quali impegnate nella gestione di rilevanti reti infrastrutturali.

La delega legislativa viene attuata mediante la tecnica della novella al testo della legge n. 580 del 1993 che aveva riordinato le Camere di commercio (articolo 1).

Lo schema di decreto, dopo aver richiamato il principio di sussidiarietà contenuto nell'articolo 118 della Costituzione, definisce il concetto di "sistema camerale" e stabilisce che l'istituzione di nuove Camere di commercio, nel caso in cui sorgano delle nuove province, possa avvenire con decreto ministeriale, a seguito di intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, solo qualora venga garantita l'iscrizione di almeno 40.000 imprese assicurando un sufficiente equilibrio economico-finanziario.

Il Presidente precisa, altresì, che per le Camere di commercio di dimensioni ridotte (al cui interno vi siano meno di 40.000 imprese iscritte nell'apposito registro), alcuni compiti e funzioni possano essere svolti in forma associata. Tra questi segnala la costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per al risoluzione di controversie tra imprese e tra imprese e consumatori, nonché la vigilanza e il controllo sui prodotti, sulla metrologia legale e sul rilascio di certificati d'origine.

Lo schema di decreto stabilisce che le Camere di commercio possano costituire anche aziende speciali in forma associata, mentre viene specificata la potestà regolamentare delle Camere di commercio stesse. Particolarmente significativa, inoltre, risulta la norma che mira ad assicurare condizioni di pari opportunità al fine di promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali delle Camere di commercio.

Per quanto attiene all'attività di vigilanza, precisa che quest'ultima deve avvenire sull'attività amministrativo-contabile e sul funzionamento degli organi e si stabilisce che lo scioglimento dei consigli camerali è di competenza del Ministro dello sviluppo economico, che la dispone per gravi motivi di ordine pubblico o nel caso di gravi e persistenti violazioni di legge.

Lo schema di decreto prevede l'obbligatorietà dell'adesione delle Camere di commercio alle Unioni regionali a cui è affidato il monitoraggio delle singole economie locali. Viene altresì assicurata all'Unioncamere la personalità di diritto pubblico e viene ampliata la composizione del Comitato esecutivo con la presenza di altri sei membri, di cui tre nominati dal Ministro dello sviluppo economico e tre dalla Conferenza unificata Stato-Regioni.

Diverse altre norme sono dedicate al Consiglio che, tra l'altro, determina gli emolumenti per i componenti degli organi della Camera di commercio e delle aziende speciali, sulla base di criteri definiti con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'economia.

Precisa che il Consiglio camerale, nel caso di dimissioni di uno o più consiglieri, rimane validamente costituito e funzionante, purché risultino in carica almeno i due terzi del totale dei consiglieri. Vengono introdotte alcune nuove ipotesi di incompatibilità per la carica di consigliere, con particolare riguardo a coloro che già ricoprono l'incarico di componente presso il Consiglio di un'altra Camera di commercio o ricoprano la carica di assessore regionale.

Con riferimento al finanziamento delle Camere di commercio, viene inserita una sorta di clausola di Patto di stabilità, mentre viene maggiormente qualificata la figura del Segretario generale della Camera di commercio, per il quale sono introdotti criteri di maggiore selettività e percorsi di formazione continua.

Passando alle disposizione di cui all'articolo 2, segnala che esso contiene delle disposizioni di coordinamento che definiscono i termini per l'adozione dei provvedimenti di natura regolamentare previsti dal decreto legislativo stesso, mentre l'articolo 3 detta la disciplina transitoria per gli organi camerali già insediati alla data di entrata in vigore del decreto legislativo.

L'articolo 4, infine, contiene una clausola di invarianza di spesa, precisando che il provvedimento non determina nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Il presidente Cursi rileva, infine, come non sia ancora intervenuta l'intesa della Conferenza Stato-Regioni. L'assenza di tale atto, pertanto, non ha consentito al Presidente del Senato di sciogliere, ad oggi, l'assegnazione con riserva del provvedimento. In considerazione dell'imminente scadenza del termine per l'espressione del parere da parte della 10ª Commissione, propone di richiedere alla Presidenza del Senato una proroga del termine per l'espressione del parere della Commissione.

 

La Commissione conviene.

 

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

 

 

La seduta termina alle ore 16.