Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/05818 [Situazione giudiziaria del signor Parlanti ]
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Testo della risposta scritta
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-05818 presentata da MARCO ZACCHERA
giovedì 21 gennaio 2010, seduta n.270
ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi tempi ci sono state diverse polemiche mediatiche per il delittuoso caso di Perugia con interventi da parte americana (come nel caso della senatrice Cantwell) nei confronti del nostro sistema giudiziario per l'avvenuta condanna di una loro cittadina;
numerosi cittadini italiani sono detenuti negli USA e già in passato sia il Parlamento che i Ministeri qui interessati hanno seguito il caso di Carlo Parlanti, italiano detenuto da più di sei anni in California nonostante che spesso su media nazionali siano state evidenziate prove di innocenza del nostro connazionale e irregolarità potenzialmente commesse nei sui confronti in sede Processuale;
negli ultimi tempi sono state rese note altre relazioni e dichiarazioni di esperti che giungono a conclusioni sempre più inquietanti:
1) non è mai stato appurato il presunto crimine, l'accusatrice del signor Parlanti non riporta lesioni, tranne due costole rotte, che grazie agli esperti oggi si scopre che con molta probabilità erano rotte da anni;
2) non sono state fatte investigazioni, non è stato sequestrato nulla nella casa;
3) i poliziotti dichiarano che non vi erano segni di crimine;
4) i vicini dichiarano di non aver notato nulla di strano;
5) viene evidenziato che ci sono diversi documenti in possesso della procura mai presentati in sede dibattimentale, documenti che avrebbero dimostrato l'inattendibilità dell'unica testimone contro il signor Parlanti (ovvero la stessa presunta vittima) e che avrebbero gettato grossi dubbi sulla regolarità e veridicità delle accuse mosse;
il dottor Vittorio Zingales medico chirurgo da quasi 29 anni con 18 anni di direzione di reparto del manicomio criminale più grande d'Italia e responsabile per quasi 15 anni del servizio medicina legale dell'ospedale psichiatrico giudiziario «Madia» di Barcellona, C.T.U. dal 1982 del Tribunale di Messina, di Barcellona, di Patti, di Milazzo, in una recente intervista mette in discussione e confuta le accuse di lesioni contestate al signor Parlanti concludendo: «Non entro nel merito della valutazione giuridica da parte di avvocati o procuratori o giudici, anche se nel caso mi sembra evidente una distorsione della giustizia e soprattutto in un Paese che si pensa sia paladino della democrazia e della giustizia, ma sembra di avere davanti una vicenda gestita e giudicata in un tribunale turco di 40 anni addietro. Ma la cosa inaudita, incredibile e che non lascia spazio a repliche, è che tutti i medici che hanno visitato (?) e redatto certificazioni, non abbiano capito la gravità dei fatti esposti e di conseguenza non abbiano inviato la vittima in centri specializzati... Tale comportamento totalmente omissivo ed in contrasto con ogni elementare forma di deontologia professionale e di codice medico, è inaudito e dovrebbe esser sancito dalla legge e dall'ordine dei Medici con procedimenti disciplinari e penali ai danni dei medici stessi. Non trovo le parole per qualificare tali comportamenti omissivi e delinquenziali di professionisti»;
queste conclusioni sono opinioni che gettano pesanti ombre sulla gestione del caso Parlanti -:
se in occasione del suo prossimo viaggio negli USA il Ministro degli esteri non ritenga necessario sollecitare una revisione del processo ai danni di Carlo Parlanti, visto che la legge USA prevede questa possibilità in presenza di nuove prove o prove non discusse in sede dibattimentale;
di quali elementi dispongano i Ministri in relazione alla situazione giudiziaria del signor Parlanti e se intendano acquisire elementi sulla medesima.(4-05818)