• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02348 [Internet e diritti d'autore]



Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-02348 presentata da MARCO BELTRANDI
lunedì 18 gennaio 2010, seduta n.267
BELTRANDI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:


nella giornata di sabato 16 gennaio, sul sito web di uno dei più importanti settimanali italiani, è apparsa la testuale seguente notizia: La Fapav chiede a un tribunale di imporre a Telecom misure contro gli utenti e siti peer to peer. Si ripete, in grande, il caso Peppermint. E questa volta può succedere di tutto. La Fapav (Federazione antipirateria audiovisiva) ha monitorato le connessioni degli utenti Telecom Italia e così ha rilevato che «in centinaia di migliaia» hanno scambiato film pirata. È andata così dal giudice, presso il tribunale civile di Roma, per imporre a Telecom 1) di denunciare alle autorità gli utenti che fanno peer to peer e violano il diritto d'autore 2) di oscurare alcuni siti, con filtri (cioè impedirne l'accesso ai propri utenti). Tra questi ultimi c'è il solito The Pirate Bay ma anche siti di varia natura, non tutti collegabili direttamente alla pirateria: Italianshare, ItalianSubs, Vedogratis, Youandus, Italianstreaming, 1337x, Dduniverse, Angelmule, Italiafilm, Ilcorsaronero. Non è stata ancora fissata l'udienza, ma sarà nei prossimi giorni, visto che Fapav ha chiesto un provvedimento d'urgenza. Telecom, appoggiata da Aiip e dalle associazioni consumatori, intende però far battaglia. Non va giù soprattutto l'aspetto: che Fapav abbia «spiato» gli utenti, per coglierli in fallo, come nota anche Stefano Quintarelli. Zambardino evidenza che Fapav potrebbe pure aver violato la legge, in questo modo. In passato, in un caso simile i consumatori hanno vinto, perché solo le forze dell'ordine possono monitorare il traffico degli utenti;

dal sito della Fapav si apprende che la stessa «è nata nel 1988, come associazione senza scopo di lucro, per proteggere la Proprietà Intellettuale, il Diritto d'Autore ed i diritti connessi e quindi per combattere tutte le forme di illecita duplicazione di opere cinematografiche e audiovisive, con finalità di tutela dei propri associati e dell'intero settore audiovisivo e dei dischi ottici. Ad essa aderiscono sia le industrie del settore sia le associazioni che operano per la tutela e la promozione dell'industria audiovisiva e cinematografica in Italia. Ne sono membri permanenti: ANICA, AGIS, UNIVIDEO e MPA. Tra gli associati figurano inoltre RAI, MEDIASET, SKY TV e molte case di produzione e distribuzione cinematografica. L'obiettivo specifico della Federazione è quello di agire con ogni mezzo legittimo contro a pirateria in tutte le sue forme. L'impegno della Federazione si concretizza principalmente in azioni di prevenzione che vengono attuate attraverso attività di comunicazione, informazione e coordinamento con gli operatori di settore ed il pubblico in generale per evidenziare la portata del fenomeno della pirateria e gli effetti di ingiustizia sociale che esso provoca. Vengono in tal senso sottolineati il finanziamento illecito e lo sviluppo delle organizzazioni criminali e dell'evasione fiscale, con un contestuale e progressivo indebolimento del settore cinematografico. Fapav, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio, ha realizzato alcune campagne di informazione rivolte al grande pubblico dei consumatori attraverso spot antipirateria di grande successo, tra cui quello diretto dal regista Carlo Verdone. Queste iniziative sono state promosse in collaborazione con AGIS, ANICA, UNIVIDEO e MPA. Per quanto riguarda le attività di prevenzione, esiste un coordinamento della Federazione sia con i referenti istituzionali che con le Forze dell'Ordine operative sull'intero territorio, per creare un costante flusso di scambi informativi»;

la RAI risulta tra gli associati Fapav che ha tra i propri obiettivi, oltre a quello di «proteggere la Proprietà Intellettuale, il Diritto d'Autore ed i diritti connessi e quindi per combattere tutte le forme di illecita duplicazione di opere cinematografiche e audio visive, con finalità di tutela dei propri associati» anche un metodo per perseguire tali scopi, metodo che è descritto nel Sito istituzionale della Fapav ed è chiaramente quello di «agire con ogni mezzo legittimo» affermazione, quest'ultima, che si è dimostrata fallace, e che necessita di una vigile attenzione non solo delle istituzioni preposte alla prevenzione del reato, ma anche alla Fapav al fine di evitare condotte che sono state già oggetto di indagini e condanne per violazione di legge (caso Peppermint) -:

se sia a conoscenza dei fatti e, nell'eventualità positiva, se essi corrispondano al vero;

quali siano gli esatti contenuti dell'attività di «coordinamento della Federazione sia con i referenti istituzionali che con le Forze dell'Ordine operative sull'intero territorio, per creare un costante flusso di scambi informativi» svolta dalla Fapav e se comunque non ritenga necessario ricondurre tali forme di collaborazione al rigoroso rispetto della normativa posto che attività come quelle ricordate in premessa sono di competenza esclusiva delle forze dell'ordine a seguito di un provvedimento della magistratura.
(5-02348)