Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.7/00244 [Funzionamento dell'istituto superiore per la protezione o la ricerca ambientale (ISPRA)]
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00244 presentata da RAFFAELLA MARIANI
giovedì 17 dicembre 2009, seduta n.260
La VIII Commissione,
premesso che:
l'articolo 28 del decreto-legge n. 112 del 2008, ha istituito l'istituto superiore per la protezione o la ricerca ambientale (ISPRA), attribuendo ad esso le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie strumentali e di personale, già svolte dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) e dall'istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM);
l'ISPRA è ente vigilato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
con successivo decreto ministeriale, il Ministro dell'ambiente. ha nominato Commissario dell'ISPRA il prefetto Vincenzo Grimaldi, affiancato da due subcommissari;
l'ISPRA è, dunque, attualmente, il principale ente pubblico di ricerca che si occupa di ambiente, con funzioni fondamentali, ad esempio, in materia di controlli ed ispezioni ambientali; di raccolta, elaborazione e divulgazione di dati di pubblico interesse sullo stato dell'ambiente; di supporto tecnico al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per la gestione dei procedimenti autorizzatori inerenti Via, Vas, Ippc, Aia, siti contaminati; di predisposizione di linee guida tecniche a supporto delle politiche per lo sviluppo sostenibile; di espressione sulle materie di competenza, dei pareri tecnico-scientifici richiesti dallo Stato, dalle regioni e dalle province nonché dagli enti locali; di diffusione e divulgazione delle conoscenze in campo ambientale; di salvaguardia della biodiversità in ambiente terrestre, marino e costiero e nelle politiche per la pesca e la maricoltura sostenibile; di censimento del patrimonio costituito dalla fauna selvatica, studio dello stato, dell'evoluzione e dei rapporti con le altre componenti ambientali; controllo e valutazione degli interventi faunistici operati dalle regioni e dalle province; di supporto allo Stato e alle regioni per l'applicazione delle convenzioni e direttive internazionali aventi come oggetto la conservazione della fauna selvatica e degli habitat; supporto alle regioni per la predisposizione dei piani regionali faunistico-venatori; di predisposizione di linee guide per l'applicazioni di molte normative in collaborazione con le Agenzie regionali per l'ambiente;
il progetto sotteso all'istituzione dell'ISPRA è stato esplicitato dal Ministro dell'ambiente, nel corso dell'audizione svolta presso l'VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) della Camera dei deputati il 29 ottobre 2008, il quale si è così espresso: «Il rilancio del ruolo dell'istituto partirà, dalla valorizzazione delle sue molteplici competenze e delle professionalità acquisite, sia sotto il profilo della ricerca sia sotto il profilo operativo. Una volta razionalizzata l'attività dei tre organismi e snellita la struttura di gestione per assicurarne maggiore efficienza per il Ministero dell'ambiente, l'ISPRA non potrà che rappresentare un valore aggiunto in termini autorevolezza, innovazione, apertura al sistema dello sviluppo ecosostenibile, mettendo a frutto l'elevato livello di qualificazione tecnico-scientifica del personale. L'ISPRA conserverà le funzioni fondamentali dei tre enti disciolti, con un particolare imprinting per la ricerca, che sarà strettamente connessa alle politiche di sviluppo e conservazione dell'ambiente nazionale, anche in relazione alle numerose competenze operative già affidate all'APAT ed alle funzioni essenziali riconnesse all'Istituto nell'ambito del Servizio nazionale di protezione civile»;
lo stesso Ministro dell'ambiente, nel corso della recente audizione, anche questa svolta presso l'VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) della Camera dei deputati il 3 novembre 2009, ha espressamente affermato che la riorganizzazione dell'Istituto ha come obiettivo strategico quello di fare dell'ISPRA «lo strumento cardine attraverso cui il Ministero vigilante renderà effettive le politiche nazionali sull'ambiente»;
ad oggi, resta ancora inattuata la fondamentale disposizione di legge, prevista al comma 3 dell'articolo 28 del citato decreto-legge n. 112 del 2008, secondo la quale, «con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti in materia di ambiente, che si esprimono entro venti giorni dalla data di assegnazione, sono determinati, in coerenza con obiettivi di funzionalità, efficienza ed economicità, gli organi di amministrazione e controllo, la sede, le modalità di costituzione e di funzionamento, le procedure per la definizione e l'attuazione dei programmi per l'assunzione e l'utilizzo del personale, nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto degli enti di ricerca e della normativa vigente, nonché per l'erogazione delle risorse dell'ISPRA»;
a 18 mesi, dunque, dalla nascita dell'ISPRA non sembra ancora individuata la missione dell'istituto, né portato a compimento un progetto di riorganizzazione delle strutture e di armonizzazione delle risorse umane e delle attività dell'Istituto;
secondo i dati forniti il 10 dicembre 2009 dal sottosegretario di Stato, onorevole Roberto Menia, in sede di svolgimento di un atto di sindacato ispettivo presso la VIII Commissione della Camera, sia pure nell'ambito di un percorso di stabilizzazione di una parte del personale precario avviato dagli organi commissariali, mentre al 1o agosto 2008 la dotazione effettiva del personale dell'istituto ammontava complessivamente a 1439 unità, al 1o dicembre 2009 tale dotazione è scesa a 1310 unità, con un decremento del 9 per cento;
la perdurante mancanza di programmazione e di un piano organico per la riorganizzazione dell'istituto e per la valorizzazione delle competenze scientifiche presenti nell'ISPRA, con l'inevitabile perdita di ricercatori di alto pregio, rischiano, oggettivamente, di tradursi in una forte limitazione dell'attività dell'Istituto e dei progetti nelle attività di ricerca, protezione, controllo e monitoraggio ambientale, che pure sono essenziali al fine di corrispondere con la dovuta attenzione alle necessità della politica ambientale in Italia;
tale rischio appare tanto più grave, oggi, nel momento in cui emerge sempre più chiaramente, da un lato, la consapevolezza della centralità delle politiche ambientali nell'ambito delle complessivo politiche di Governo, dall'altro, l'urgenza di una progressiva integrazione, in ambito sia nazionale che comunitario e internazionale, fra le politiche ambientali e le altre politiche settoriali, a partire da quelle dei trasporti, dell'energia, delle infrastrutture e della ricerca, quale strumento indispensabile per perseguire realmente gli obiettivi fissati in materia di sviluppo sostenibile, di adattamento ai cambiamenti climatici e di riduzione delle emissioni di CO2,
impegna il Governo:
a sottoporre in tempi rapidi alle Commissioni parlamentari competenti il provvedimento ministeriale di riorganizzazione dell'istituto citato in premessa, in coerenza con gli obiettivi - a suo tempo indicati al Parlamento dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - di una piena valorizzazione delle competenze e delle professionalità acquisite in seno all'istituto e della volontà di mettere a frutto l'elevato livello di qualificazione tecnico-scientifica del suo personale, nonché di fare dell'ISPRA lo strumento cardine attraverso cui il Ministero renderà effettive le politiche nazionali sull'ambiente;
continuare e potenziare il ruolo di coordinamento tecnico in collaborazione con le Agenzie regionali, lavorando in sinergia, al fine di migliorare le prestazioni e i controlli ambientali in tutte le regioni del Paese e di incentivare la stessa collaborazione nella ricerca applicata nei vari progetti ambientali delle realtà territoriali del Paese;
a definire, in questo ambito, una soluzione della vertenza ISPRA attualmente in corso che rilanci gli obiettivi e rifunzionalizzi l'istituto, stabilizzando i ricercatori precari che in esso lavorano e garantendo la stabilità dei posti di lavoro e la continuità delle attività finora svolte da tutti i lavoratori dell'istituto, nonché prevedendo un concreto rilancio del ruolo e della missione dell'istituto;
ad assumere tutte le iniziative di carattere normativo volte a formalizzare con chiarezza la missione dell'istituto, incentrata sugli obiettivi strategici della ricerca in campo ambientale e delle funzioni di monitoraggio e controllo ambientale, in collaborazione con, le agenzie regionali, a supporto di tutte le realtà istituzionali e territoriali del Paese.
(7-00244)
«Mariani, Tortoli, Bratti, Gibiino, Pili, Motta, Braga, Bocci, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Margiotta, Martella, Morassut, Realacci, Viola, Zamparutti».