Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/01072 [Nome nell'edilizia in Sardegna]
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-01072 presentata da MARIANO DELOGU
mercoledì 2 dicembre 2009, seduta n.294
DELOGU, CARUSO - Al Ministro della giustizia - Premesso che, a quanto consta agli interroganti:
il Procuratore della Repubblica di Oristano ha inviato, in data 21 novembre 2009, alle Questure, ai Comandi dei Carabinieri, della Guardia di finanza e della Guardia forestale, nonché alla Polizia municipale di tutti i Comuni del circondario una nota con la quale invita "a segnalare tutti i casi di lavori eseguiti in base a concessione edilizia e a denuncia di inizio attività che contrastino con la normativa e con le prescrizioni urbanistiche e paesaggistiche che non rientrino fra quelle per le quali la predetta legge Regione Sardegna n. 4/2009 preveda la possibilità di eseguire attività edilizia in deroga";
nella stessa nota è però anche detto: "per le valutazioni che dovrà effettuare questo ufficio, saranno altresì segnalati i lavori svolti in conformità alla legge stessa, ma in deroga alle prescrizioni degli strumenti urbanistici, dei regolamenti edilizi comunali e della legislazione regionale, come previsto dalla legge in questione";
quest'ultima richiesta trova la sua spiegazione nella relazione scritta dallo stesso Procuratore ed allegata alla suddetta nota;
tale relazione, dopo una lunga disamina critica delle diverse leggi regionali promulgate in tutta Italia ed anche in Sardegna in attuazione del cosiddetto piano casa, giunge alla conclusione che queste leggi avrebbero violato la Costituzione e che, quindi, la Corte costituzionale potrebbe dichiararne l'incostituzionalità;
poste tali premesse, il Procuratore della Repubblica così conclude la sua relazione: "ad avviso di chi scrive, infine, con la precisazione che si tratta di opinione avanzata con doverosa cautela dal momento che la questione, stando per lo meno a quello che risulta, non è mai stata affrontata in sede giurisdizionale, sarebbe possibile, in attesa di sollevare la questione di illegittimità costituzionale, avanti al giudice, chiedere il sequestro preventivo, nei congrui casi, dell'opera in costruzione, attese le finalità della misura cautelare in questione";
tale presa di posizione del Procuratore della Repubblica è stata riportata con grande rilevo dagli organi d'informazione della Regione, determinando grande sconcerto e preoccupazione in chi aveva già iniziato o si apprestava ad eseguire lavori edilizi nel pieno e assoluto rispetto della legge regionale n. 4 del 2009;
se venissero davvero sottoposte a sequestro opere in via di realizzazione avviate in perfetta osservanza delle leggi oggi vigenti, i danni per i proprietari delle opere stesse e per le imprese che dovrebbero eseguirle sarebbero notevolissimi e, in definitiva, non risarcibili;
di conseguenza, gli effetti per l'economia sarda sarebbero davvero devastanti sotto molteplici profili: sotto quello strettamente economico con riferimento agli imprenditori e alla manodopera impegnata nel settore; sotto quello dell'attrattiva degli investimenti nazionali e internazionali nella regione Sardegna; sotto quello, infine, della credibilità delle istituzioni politiche ed amministrative della Regione stessa;
infatti, al di là dell'aspetto meramente economico, ha grande rilievo anche il fatto che prese di posizioni quali quelle del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Oristano determinano incertezza e confusione nell'opinione pubblica su quali siano le figure istituzionali a cui la Costituzione e l'ordinamento attribuiscono il potere-dovere di dettare le regole a cui i cittadini devono attenersi,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno, posto che certamente non si è al cospetto di un provvedimento giurisdizionale, intervenire con le forme che la legge consente al fine di eliminare l'evidente contrasto di attribuzioni illustrato in premessa.
(3-01072)