Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/00520 [Archivio Vasari]
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00520 presentata da ANTONELLO SORO
martedì 27 ottobre 2009, seduta n.239
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
la Soprintendenza archivistica per la Toscana ha notificato al comune di Arezzo, al Presidente della Provincia di Arezzo, al Presidente della Regione Toscana, che in data 23 settembre 2009 i signori Giovanni Festari, proprietario dell'Archivio Vasari, e Enrico De Martino, procuratore speciale del primo, hanno provveduto a perfezionare la denuncia di trasferimento a titolo oneroso, pari a 150 milioni di euro, della proprietà dell'Archivio Vasari stesso;
con medesima nota si comunica che il comune ha tempo 90 giorni, a partire dal 23 settembre 2009, per formulare al Ministero la proposta di prelazione corredata di delibera dell'ente con la voce inserita nel bilancio che garantisca la copertura finanziaria della spesa;
in risposta alle dichiarazioni del indaco di Arezzo onorevole Giuseppe Fanfani, è intervenuta una nota del Ministero, come riportato da un quotidiano locale da cui si apprende che Ministero nei mesi scorsi è venuto a conoscenza di un presunto contratto di compravendita, che tale operazione ha suscitato notevoli perplessità e che del presunto contratto di compravendita è stata informata l'Autorità giudiziaria;
la dirigente della Soprintendenza archivistica della Toscana, come riportato da un quotidiano locale ha riferito che già a luglio era a conoscenza della questione, avendo il 9 luglio 2009 dichiarato non accettabile la documentazione presentata dal proprietario dell'Archivio signor Festari, in quanto mancante dei documenti e delle informazioni;
la lettera della Soprintendenza archivistica per la Toscana inviata alle istituzioni interessate alla vendita dell'Archivio Vasariano, fa esplicitamente riferimento a precisi dati informativi relativi al giorno 23 settembre 2009, ed è stata inviata per posta normale agli enti interessati solo in data 13 ottobre, quindi ben 20 giorni dopo, sottovalutando quindi la gravità della situazione;
in questi mesi nessuna informazione di tale questione è stata data dal Ministero per i beni e le attività culturali alle istituzioni interessate, nonostante la riprovata conoscenza da parte del Ministero stesso del tentativo di vendita dell'Archivio Vasari;
l'acquirente sembra essere una non meglio precisata società russa, la stessa Soprintendente archivistica della Toscana ha affermato ad un quotidiano locale che «saranno fatte tutte le indagini necessarie per verificare la correttezza dell'operazione»;
l'Archivio Vasari è dichiarato di interesse storico particolarmente importante con provvedimento della Soprintendenza Archivistica per la Toscana n. 610 del 23 marzo 1991 e n. 680 del 19 gennaio 1996, nonché oggetto di «vincolo pertinenziale jure pubblico disposto con decreto dell'allora Ministero dei beni culturali ed ambientali, competente pro tempore dell'8 settembre 1994 e trascritto presso la Conservatoria dei registri immobiliari di Arezzo in data 18 ottobre 1994, in ragione del quale l'Archivio Vasari è vincolato alla Casa Vasari in Arezzo;
l'Archivio Vasari è composto da 31 filze, ognuna con un piccolo scrigno con lettere, conti di casa Vasari, documenti legali, ricordi di famiglia. Semplici appunti, scritti a mano, a penna ed a matita, in mezzo a documenti di inestimabile valore: decine e decine di lettere inviate a Vasari da Cosimo I scritte tra il 1542 ed il 1547, le lettere inviate da «diversi huomini dotti a messer Giorgio Vasari» dal 1546 al 1572, tra cui il traduttore dell'Eneide di Virgilio e di Aristotele Annibal Caro, il carteggio tra Michelangelo ed il Vasari dal 1550 al 1557, le lettere di Pio V dal 1566 al 1573;
l'Archivio Vasari è parte integrante del patrimonio artistico-culturale italiano, che va tutelato in nome dell'identità nazionale e la vendita a privati stranieri potrebbe comportare una perdita gravissima per il nostro patrimonio;
nel 2011 decorreranno 500 anni dalla nascita di Vasari e l'anno vasariano sarà celebrato a livello internazionale; l'Italia ed Arezzo saranno al centro dei festeggiamenti e degli eventi collegati, ed è evidente che la vendita dell'Archivio a soggetti stranieri costituirebbe, ad avviso degli interpellanti, un elemento contradditorio e discreditante della capacità del nostro paese di salvaguardare, tutelare e valorizzare il nostro patrimonio artistico, anche ai fini dell'indispensabile rilancio dello sviluppo economico e turistico dell'Italia;
un comune delle dimensioni di Arezzo non ha nessuna possibilità di esercitare il diritto di prelazione per il valore di 150 milioni di euro;
la comunità aretina tutta s'interroga sulle reali intenzioni di acquirenti stranieri, disposti a spendere una cifra così ingente, e teme che possa essere aggirato il vigente vincolo pertinenziale e quindi la permanenza in Italia di tale tesoro culturale;
la richiesta del Comune di Arezzo è quella di scongiurare la vendita a stranieri dell'Archivio Vasari, chiedendo al Ministero per i beni e le attività culturali di esercitare il proprio diritto di prelazione, garantendo la valorizzazione e la piena fruizione pubblica di un pezzo pregiato del nostro Rinascimento, che con i dovuti investimenti sulla sua sicurezza, potrebbe costituire un grande incentivo nell'ambito del turismo culturale;
la città di Arezzo non è disponibile a tollerare un evento che soffrirebbe come un affronto alla propria cultura ed alla propria storia sino al punto, come affermato dal sindaco Fanfani di sospendere le celebrazioni per l'anno vasariano, chiedendo nel contempo alla procura della Repubblica, nel caso la vendita andasse avanti, di verificare se siano state rispettate tutte le procedure di legge, il modo in cui sarebbero pagati i 150 milioni e da dove essi provengano -:
dato che il Ministero sapeva da mesi della trattativa in corso, per quali motivi il Ministro interpellato non abbia ritenuto di intervenire e di informare le istituzioni locali interessate, gestendo invece tale vicenda in termini formali e burocratici come se si trattasse della vendita di un qualsiasi bene sottoposto a tutela, con un atteggiamento di totale inadeguatezza;
quali iniziative intenda intraprendere al fine di evitare la vendita a stranieri e, comunque, come intenda assicurare il pieno rispetto del vincolo pertinenziale esistente;
se il Ministero per i beni e le attività culturali intenda avvalersi del diritto di prelazione, così assicurando, con la pubblicità della proprietà, la valorizzazione e la più ampia fruibilità dell'Archivio Vasari.
(2-00520)
«Soro, Mattesini, Nannicini, Ghizzoni, Bindi, Ceccuzzi, Cenni, Cuperlo, De Pasquale, Fluvi, Fontanelli, Froner, Gatti, Giacomelli, Lulli, Mariani, Realacci, Rigoni, Sani, Scarpetti, Velo, Ventura, Argentin, Capano, Pompili, Rossomando, Benamati, Calearo Ciman, Colaninno, Dal Moro, Gasbarra, Gentiloni Silveri, Giachetti, La Forgia, Lanzillotta, Laratta, Levi, Marantelli, Marchignoli, Cesare Marini, Mogherini Rebesani, Narducci, Pistelli, Pizzetti, Rosato, Rugghia, Tocci».