Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/01590 [Politica comune agricola (PAC)]
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-01590 presentata da SUSANNA CENNI
giovedì 2 luglio 2009, seduta n.196
CENNI, OLIVERIO, SANI, AGOSTINI e TRAPPOLINO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
nel 2003 ha preso avvio la importante riforma della Politica Agricola Comunitaria (Pac). Una riforma radicale che ha introdotto una nuova modalità di sostegno al settore agricolo: il pagamento unico per azienda (PUA), disaccoppiato dalla produzione (disaccoppiamento), subordinato al rispetto di norme di gestione ambientale e del territorio (condizionalità);
questi indirizzi sono stati perseguiti e promossi dal Governo italiano di centrodestra e dall'allora Ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno;
la riforma della PAC varata nel 2005 prevedeva una valutazione per determinarne l'efficacia e che, a questo proposito il 20 novembre 2007 la Commissione europea presentava al Parlamento europeo la comunicazione COM (2007) 722 «In preparazione dello stato di salute della PAC riformata»;
sulla base delle indicazioni evidenziate dalla comunicazione della Commissione europea e dell'esperienza maturata nell'ambito dell'applicazione del Regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio del 29 settembre 2003 è emersa la necessità di adeguare diverse disposizioni al fine di accelerare la riforma avviata nel 2003 e di produrre un nuovo regolamento: il Regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori;
il titolo V del citato regolamento (CE) n. 73/2009 (articoli 68-72) disciplina il sostegno specifico che gli Stati membri possono concedere agli agricoltori che rispettano determinate condizioni;
in merito all'applicazione dell'articolo 69 del Reg. CE 1782/2003 (ora articolo 68 del Reg. CE 73/2009) il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha ammesso che, fino ad oggi, le soluzioni adottate non sono state sufficientemente selettive snaturandone le finalità;
l'articolo 68 del citato regolamento dispone le norme generali per l'erogazione dei sostegni finanziari;
la proposta tecnica avanzata dal Ministero delle politiche agricole e forestali, come è emerso da numerosi organi di informazione, presenta numerose ed evidenti criticità e carenze;
tra i contenuti della sopracitata proposta tecnica, oggetto di critiche, si evidenzia che: la parte dell'articolo 68 destinata ad aiuti accoppiati (pari al massimo al 3,5 per cento degli aiuti diretti totali) viene utilizzata per intero contraddicendo le politiche finora perseguite dall'Italia, politiche che si erano basate fin dall'inizio su una applicazione drastica dei disaccoppiamento totale di quasi tutte le produzioni; la parte di sostegno definita «accoppiata» è redatta nel dettaglio mentre l'articolo 68 del Regolamento Ce (CE) n. 73/2009 non presenta nessuna proposta relativa all'utilizzo della parte cosiddetta «disaccoppiata»; i finanziamenti previsti per la parte disaccoppiata, inizialmente preposti per sostenere le assicurazioni agricole, andrebbero a sostituire i fondi statali decurtati con la legge finanziaria 2009, dal «Fondo di Solidarietà nazionale». Risulta quindi evidente che dal 2010 saranno gli agricoltori a pagare direttamente le assicurazioni tramite le decurtazioni dei propri premi Pac; il sostegno al comparto del grano duro viene limitato esclusivamente alle zone meridionali; non sono presenti sostegni mirati per la promozione e la valorizzazione dell'olio di oliva di qualità e certificato; non esiste alcuna simulazione da parte del Ministero che indichi quale sarà la ricaduta territoriale delle proposte avanzate: se la decurtazione degli aiuti diretti operata su agricoltori di alcune regioni e province autonome andranno cioè a beneficio di agricoltori di altre regioni e province autonome;
la proposta tecnica avanzata dal Ministero è stata criticata dalle associazioni di categoria e da alcune regioni che hanno invitato lo stesso Ministro Luca Zaia a rivederne i contenuti attraverso maggiore un percorso di concertazione e confronto con i soggetti interessati -:
se i contenuti e gli indirizzi programmatici presenti nella nota tecnica sull'utilizzo dei sostegni disciplinati dal titolo V del citato regolamento (CE) n. 73/2009 (articoli 68-72) corrispondano al vero e quali siano stati i principi che ne hanno ispirato le linee guida;
se queste decisioni, una volta confermate, non rimettano di fatto in discussione la scelta del disaccoppiamento compiuta dal nostro paese e dall'allora Ministro Gianni Alemanno, causando di fatto gravi problematiche, soprattutto in un momento di crisi economica generale, nei confronti delle aziende agricole che hanno programmato in questi anni la propria attività in relazione ai precedenti parametri per gli aiuti comunitari;
se queste decisioni, una volta confermate, rappresentino di fatto la rinuncia definitiva ad ogni stanziamento finanziario del Governo per incrementare il Fondo di Solidarietà nazionale nonostante gli impegni presi negli ultimi giorni dal Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e dallo stesso Ministro Luca Zaia;
se queste decisioni, una volta confermate, non costituiscano per la loro frammentazione un forte aumento degli adempimenti burocratici sugli agricoltori;
per quale motivo il Ministero competente non abbia, fino ad ora, tenuto in considerazione le richieste giunte da importanti regioni agricole che contestavano, ad esempio, l'esclusione di buona parte d'Italia dal sostegno sul grano duro;
se il Ministro sia consapevole che gli indirizzi programmatici presenti nella nota tecnica, una volta confermati, promuovendo in maniera prioritaria la zootecnia da latte ed escludendo settori e produzioni strategiche come l'olio di qualità, penalizzano fortemente le regioni, a tradizionale vocazione agricola, dell'Italia centrale.(5-01590)