• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03335 [Rinascita dell'irredentismo altoatesino]



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03335 presentata da MICHAELA BIANCOFIORE
mercoledì 24 giugno 2009, seduta n.192
BIANCOFIORE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro per i rapporti con le regioni. - Per sapere - premesso che:



nella notte appena trascorsa - in Alto Adige, notte della ricorrenza religiosa del «sacro Cuore», alcuni esponenti del mondo di lingua tedesca hanno minato la convivenza e anche attentato alla sicurezza dei cittadini scrivendo con fiamme accese su enormi torce in mezzo ai boschi della montagna «Plose» sopra Bressanone, lo slogan irredentistico degli anni del terrorismo altoatesino «Ein Tirol». Ben tre fuochi inneggiavano al Tirolo unito dalle scritte eloquenti: «Ein Tirol»;



da questa «bravata» sarebbe potuto scaturire un incendio con grave nocumento ai cittadini e al patrimonio floreale e faunistico della zona;



proprio nella giornata di ieri, vi è stato un esemplare richiamo del Vescovo a non usare il Sacro Cuore a fini politici parrebbe che lo stesso non sia stato ascoltato da parte dei suoi fedeli almeno sulle montagne di quella che è ancora considerata la città vescovile;


tali scritte, in questa notte dal forte ricordo nazionale, a quel che pare all'interrogante sono un chiaro richiamo ai terroristi di Ein Tirol, che dagli anni '60 si macchiarono di 15 morti, 50 feriti e danni ingeriti al patrimonio pubblico e privato;



gli irredentisti, ancora presenti in Alto Adige, danno volutamente alla ricorrenza religiosa un significato simbolico di liberazione dall'invasore «(italiano)». I fuochi infatti furono accesi la prima volta - invocando la protezione «del sacro cuore di Gesù» quando Andreas Hofer e i suoi seguaci, i cosiddetti «Schützen», combatterono nella famosa battaglia sul Berg Isel contro le truppe francobavaresi non contro gli italiani rinnovarono appunto la promessa solenne data al Sacro Cuore di Gesù di affidare il «tirolo storico» a Dio. Da quel momento in poi, dato che vinsero per ben tre volte (12 aprile, 25/29 maggio, 13 agosto) le battaglie, il sacro cuore viene interpretato dai fanatici del Tirolo storico come la giornata della vittoria sull'invasore ciò a distanza di due secoli e con un «falso storico»;




questa sovrapposizione tra le festa religiosa e lode all'irredentismo deriva ad avviso dell'interrogante dal disinteresse delle istituzioni locali e nazionali che non danno messaggi fermi. Non si può non considerare gli aderenti ad «Ein Tirol» come un gruppo terroristico e farli viceversa passare come «combattenti per la libertà» del popolo suedtirolese, come recita la mozione approvata il mese scorso dal consiglio della provincia autonoma di Bolzano. Così come non possono le istituzioni nazionali, anche alla luce della dolorosa escalation irredentistica che ha caratterizzato l'Alto Adige ed è salita alla ribalta nazionale, continuare a sottovalutare le crescenti provocazioni a danno dei cittadini italiani e dello Stato italiano;



secondo l'interrogante è, vergognoso il modo con cui si usano simboli religiosi per scopi politici, quasi un consumo etnico della festa del Sacro cuore a fini elettoralistici senza considerare il modo in cui la Piazza Duomo a Bressanone e la piazza Walther a Bolzano sono state addobbate mostrando accanto al Vessillo comunale e della Chiesa la bandiera del Tirolo e degli Schützen;


enorme è stata la mortificazione che ha colpito molti concittadini, (di tutti i gruppi linguistici, nella sera del 21 giugno nel vedere ancora anacronistiche superflue provocazioni macchiare la religione e disilludere le sagge parole del vescovo Golser che ha riconosciuto una maggiore difficoltà), dunque il disagio della comunità italiana in questa terra, acuita dalle su citate dimostrazioni di forza;


anche le parole del vescovo sulla necessità di rendere più europeo l'Alto Adige e dunque di passare da una coesistenza o meglio tolleranza ad una convivenza fattiva e reale, sono state ignorate da una manifestazione, secondo l'interrogante incivile e pericolosa;


evidentemente lo spirito che l'anno Hoferiano strumentalizzato da pochi facinorosi vuole lasciare alle future generazioni risulta chiaro: estromettere sempre di più l'elemento considerato estraneo a questa terra - ovvero l'italiano - facendolo sentire ospite del territorio in cui vive;



i fatti più volte citati, e in ultimo quello della sera del 21 giugno 2009, possono considerarsi favorevoli a quella convivenza che da più parti si intende portare come esempio ma pare all'interrogante, che tale convivenza, secondo alcuni, si possa basare esclusivamente sulla rassegnata alienazione della comunità italiana;



sempre ad avviso dell'interrogante quelle scritte invece di onorare un voto religioso sono dirette a creare senso di divisione e di desolazione nelle comunità dell'Alto Adige;



il sindaco di Bressanone e la giunta provinciale, ad avviso dell'interrogante, dovrebbero avere un maggior ruolo di responsabilità e prendere le distanze da scritte inneggianti il terrorismo degli anni '60, mai evidentemente debellato e condannando fermamente atti offensivi che mettono in grave pericolo gli equilibri difficilmente raggiunti dalla nostra terra;



ulteriore elemento che, ad avviso dell'interrogante, rende palese tale atteggiamento è il comportamento del comitato organizzatore cittadino dei campionati atletica leggera giovanile che si svolgeranno a Bressanone. Rispetto a tale evento il comitato organizzatore cittadino non ha previsto la dizione costituzionale di «Alto Adige» su manifesti, bandiere gadget e riprese varie ma solo quella tedesca di «Suedtirol» senza nemmeno il riferimento allo Stato italiano, erogatore dei contributi oltre che assegnatario dei campionati, ad avviso dell'interrogante con il fine di far apparire l'Alto Adige-Suedtirol come una terra «altra» rispetto allo Stato italiano -:



se il Ministro dell'interno disponga di elementi con riferimento alla rinascita dell'irredentismo altoatesino e quali iniziative intenda assumere in proposito per mettere fine una volta per tutte a queste manifestazioni di vero e proprio inspiegabile odio nei confronti dello Stato italiano e dei suoi cittadini residenti in Alto Adige facendo rispettare il bilinguismo della terra e l'appartenenza allo Stato italiano;

se alla luce di quanto accaduto e riportato in premessa il Governo intenda ritirare i contributi dati ai campionati giovanili di atletica leggera che si svolgeranno proprio nella città di Bressanone nel luglio prossimo. (4-03335)