• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00075 BONINO, PERDUCA, PORETTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri - Premesso che, per quanto risulta agli interpellanti: il 19 febbraio 2003, la Camera dei...



Atto Senato

Interpellanza 2-00075 presentata da EMMA BONINO
martedì 19 maggio 2009, seduta n.209

BONINO, PERDUCA, PORETTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri - Premesso che, per quanto risulta agli interpellanti:

il 19 febbraio 2003, la Camera dei deputati ha approvato, con 345 voti a favore e 38 contrari, la mozione 1-00161 vertente sull'appello denominato «Iraq Libero, unica alternativa alla guerra», con la quale impegnava il Governo «a sostenere presso tutti gli organismi internazionali, e principalmente presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'ipotesi di un esilio del dittatore iracheno»;

l'appello "Iraq Libero, unica alternativa alla guerra", intrapreso in Parlamento il 19 gennaio 2003, è stato sottoscritto dalla maggioranza assoluta dei parlamentari italiani, in modo bipartisan, tanto da ottenere le firme di 303 parlamentari di centro-destra, 193 di centro-sinistra, l'adesione di 15 membri del Governo italiano e quello di 46 parlamentari europei italiani sugli 87 totali;

nel febbraio 2006 è stato reso pubblico il "Bush-Blair 2003 Iraq memo" redatto da David Manning, consigliere diplomatico di Tony Blair, nel quale si riferisce di un incontro avvenuto il 31 gennaio 2006 nello studio ovale della Casa Bianca tra il Presidente degli Stati Uniti d'America e il Primo Ministro britannico Tony Blair, nel corso del quale Bush ha dichiarato letteralmente che "la data d'inizio della campagna militare è appuntata a matita per il 10 marzo. Quello è il giorno in cui dovranno avere inizio i bombardamenti", e nel quale vengono registrate anche le preoccupazioni di alcuni funzionari della Gran Bretagna per la forte determinazione mostrata dagli USA di voler invadere l'Iraq poiché "l'intelligence e i fatti erano riportati in modo da giustificare la politica" dell'amministrazione Bush diretta ad esaudire la propria volontà di entrare in guerra;

una clausola nel memo fa poi esplicito riferimento ad una terza possibilità, menzionata da Bush, ovvero la possibilità di una assassinio di Saddam Hussein. Nel memo non v'è traccia di se e come Blair abbia risposto a tale proposta. L'ipotesi di un assassinio verrà ripresa il 22 febbraio 2003 nell'incontro con Aznar;

il Governo spagnolo ha desecretato il contenuto della trascrizione integrale della conversazione - pubblicata da "El Pais" il 25 settembre 2007 - svoltasi il 22 febbraio 2003 nel ranch di Crawford in Texas tra il Presidente statunitense ed il Primo Ministro spagnolo José Maria Aznar, evento al quale avrebbero partecipato telefonicamente sia il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi che il Primo Ministro britannico Tony Blair. Durante tale conversazione Aznar ha affermato esplicitamente che "Gheddafi ha detto a Berlusconi che Saddam se ne vuole andare". Sempre dal documento spagnolo si evince che Aznar chiede esplicitamente a Bush: «È vero che esistono possibilità che Saddam Hussein vada in esilio?». Bush: «Sì, esiste questa possibilità. C'è anche la possibilità che venga assassinato». Aznar: «Esilio con qualche garanzia?». Bush: «Nessuna garanzia. È un ladro, un terrorista, un criminale di guerra. A confronto di Saddam, Miloševic sarebbe una Madre Teresa. Quando entreremo, scopriremo molti altri crimini e lo porteremo di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja. Saddam Hussein crede già di averla scampata. Crede che Francia e Germania abbiano fermato il processo alle sue responsabilità. Crede anche che le manifestazioni della settimana scorsa [cioè sabato 15 febbraio] lo proteggano. E crede che io sia molto indebolito. Ma la gente che gli sta intorno sa che le cose stanno in un altro modo. Sanno che il suo futuro è in esilio o in una cassa da morto». Le affermazioni esplicite di Bush confermano, come nel precedente incontro con Blair, che il Presidente statunitense torna ad evocare un possibile assassinio di Saddam Hussein prima che giungano a maturazione gli altri eventi all'epoca ancora possibili: considera l'assassinio un'ipotesi alternativa all'esilio;

è fatto notorio che il Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi svolse un importante ruolo, di mediazione o di rappresentanza, del Presidente americano Bush nei rapporti con Saddam Hussein, sia per mezzo di un incarico ufficiale dato al colonnello Muhammar Gheddafi che attraverso un memorandum consegnato dal Governo italiano al Ministro degli esteri libico l'8 febbraio 2003;

l'Italia è stato il primo Paese occidentale, membro della Nato e membro dell'Unione europea, ad avere sottoscritto e ratificato un Trattato di cooperazione, amicizia e partenariato con la Libia, grazie anche al sostegno parlamentare avuto dal principale partito di opposizione. Lo stesso giorno della sottoscrizione del trattato, a Bengasi, il Presidente del Consiglio italiano ha incontrato il Vicepremier russo Ivanov;

il Trattato stabilisce una spesa di 5 miliardi di dollari a carico dell'Italia, da erogarsi in 20 anni, destinati alla realizzazione di opere da costruire in Libia. Lo stesso trattato, però, non contiene alcun richiamo al rispetto della Convenzione ONU sui diritti dei rifugiati relativamente alla parte in cui si prevede lo svolgimento di pattugliamenti congiunti tra la Marina italiana e quella libica al fine di contrastare l'immigrazione clandestina;

lo stesso trattato non prevede alcun impegno, o clausola, che garantisca il rispetto dei diritti umani dei cittadini libici, impegni e clausole normalmente previsti negli accordi di cooperazione sottoscritti dall'Unione europea;

nell'aprile 1992 il Consiglio di sicurezza dell'ONU, con le risoluzioni n. 748 e n. 883, ha emanato la sanzione dell'embargo contro la Libia in seguito agli attentati ai voli di linea "Pan Am" 103 esploso in volo sopra i cieli della Scozia nel 1988, in cui persero la vita 270 persone, ed a quello "Uta" sul Nord Africa nel 1989, ove le vittime furono 170, attentati organizzati da cittadini libici facenti parte dei servizi segreti di tale Stato. Le sanzioni sono state revocate dal Consiglio di sicurezza stesso nel settembre 2003. Da quel momento in poi, per il regime libico si è verificata un'escalation che lo ha trasformato da "Stato canaglia" a "Paese amico". Prova ne sia che nel gennaio 2008 la Libia ha assunto la Presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, un passo importante nella riabilitazione di un Paese che fino a pochi anni fa era soggetto a sanzioni e che era dichiaratamente ostile all'Occidente. Nel febbraio 2009, come ultimo passo verso la completa rilegittimazione internazionale della Libia, il leader Muhammar Gheddafi è stato eletto presidente dell'Unione Africana. Si completa in questo modo la metamorfosi da dittatore ad alleato,

si chiede di sapere:

se dagli atti depositati presso la Presidenza del Consiglio dei ministri risultino iniziative poste in essere dal Presidente del Consiglio e dal Ministro degli affari esteri, conseguenti e coerenti alla mozione votata a larghissima maggioranza dalla Camera dei deputati citata in premessa mirante a scongiurare la guerra in Iraq;

se dagli atti depositati presso la Presidenza del Consiglio dei ministri risulti quale sia il contenuto del «Memorandum» trasmesso dal Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi a Muhammar Gheddafi, del quale hanno parlato organi di stampa nel febbraio 2003 e, in particolare, se tale Memorandum contenesse la proposta di esilio per Saddam Hussein;

se il Governo ritenga opportuno riferire sul proseguimento dei contatti intercorsi tra il Governo italiano e Gheddafi, nel lasso di tempo interscorso tra l'incontro del 22 febbraio 2003 in Texas ed il 1° marzo 2003, data della convocazione d'urgenza della Lega Araba per esaminare le concrete possibilità di evitare la guerra in Iraq, poiché è noto che lo stesso Gheddafi intervenne al vertice della Lega Araba di Sharm el Sheik impedendo che la stessa deliberasse all'unanimità una decisione mirante ad evitare la guerra mediante un invito rivolto a Saddam Hussein a dimettersi dal suo incarico ed accettare l'esilio proposto, organizzato e protetto dalla Lega Araba stessa, essendo questa, secondo quanto riportato da fonti diplomatiche, la condizione che Saddam Hussein aveva posto per accettare l'esilio;

quali siano state le iniziative prese e gli incontri avuti, dal 3 marzo 2003 fino alla proclamazione dell'ultimatum a Saddam Hussein da parte del Presidente americano Bush, il 17 marzo 2003, e quali iniziative ed azioni siano state prese dopo la proclamazione dell'ultimatum per scongiurare l'inizio della guerra, anche in considerazione del fatto che ci si trovava nel momento in cui il Segretario di Stato americano Colin Powell ribadiva che l'accettazione da parte di Gheddafi della proposta di dimissioni e di esilio vedeva già da tempo positivamente impegnati numerosi Paesi arabi, tra i quali Egitto, Libano, Tunisia, Siria, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Bahrein e considerando anche che era stata presentata una "iniziativa francese volta a garantire l'estensione del mandato degli ispettori dell'ONU per verificare la reale esistenza e presenza in Iraq di armi di distruzione di massa";

se, nell'ottobre 2007, l'Italia abbia sostenuto la Libia, votando a favore della sua candidatura a membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU;

se l'Italia abbia già espresso la volontà, o abbia intenzione di farlo in futuro, di conoscere effettivamente quali trattamenti siano riservati dalle autorità libiche agli immigrati che si trovano nei centri di detenzione e nelle carceri in Libia, e più in generale se voglia verificare le reali e concrete modalità con le quali si rispettano i diritti umani della popolazione libica;

se l'Italia abbia intenzione di proseguire nel dare attuazione al contenuto del Trattato di cooperazione, amicizia e partenariato stipulato con la Libia anche nel caso in cui questa continuerà a non ratificare la Convenzione ONU sui diritti dei rifugiati, considerate anche le recenti prese di posizione dell'Alto Commissariato ONU per i rifugiati e del Segretario generale dell'ONU Ban Ki-Moon;

se corrisponda al vero quanto riportato nei diari di Aznar, desecretati dal Governo Zapatero e pubblicati da "El Pais", sull'incontro avvenuto il 22 febbraio 2003 a Crawford tra il presidente George Bush e l'allora premier spagnolo, fatti citati in premessa, al fine di avere la conferma che il Presidente del Consiglio Berlusconi abbia partecipato a tale incontro insieme al Primo Ministro Tony Blair, attraverso un collegamento telefonico;

se l'Italia abbia espresso la propria contrarietà, o se abbia intenzione di farlo, alle dichiarazioni di Gheddafi che, nelle settimane scorse, ha definito la Corte penale internazionale il "nuovo terrorismo mondiale", dopo che questa istituzione - fortemente voluta da tutti i Governi italiani succedutisi nel tempo e la cui Conferenza diplomatica istitutiva si svolse a Roma nel 1998 - ha emesso una richiesta di arresto nei confronti del Presidente del Sudan Al Bashir, per i crimini commessi in Darfur;

per quale motivo istituzionale, il giorno della sottoscrizione del trattato Italia-Libia, il Presidente del Consiglio italiano abbia incontrato a Bengasi il Vicepremier russo Ivanov.

(2-00075)