Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/01386 FIORIO, ZUCCHI, LOVELLI, RAMPI, DAMIANO, BOBBA, GIORGIO MERLO, OLIVERIO, CENNI, SERVODIO, SANI, AGOSTINI, MARCO CARRA, MARROCU, TRAPPOLINO, MARIO PEPE (PD), DAL MORO e BRANDOLINI. - Al Ministro...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-01386 presentata da MASSIMO FIORIO
mercoledì 6 maggio 2009, seduta n.172
FIORIO, ZUCCHI, LOVELLI, RAMPI, DAMIANO, BOBBA, GIORGIO MERLO, OLIVERIO, CENNI, SERVODIO, SANI, AGOSTINI, MARCO CARRA, MARROCU, TRAPPOLINO, MARIO PEPE (PD), DAL MORO e BRANDOLINI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
nei giorni 27 e 28 aprile 2009 molte zone del Basso Piemonte nelle Province di Cuneo, Asti, Alessandria e della Lombardia, nella provincia di Pavia, ancora una volta sono state duramente colpite da eventi alluvionali e da un ingente numero di frane e smottamenti con la conseguente distruzione delle colture autunnali e primaverili, perdita delle scorte, danni agli allevamenti, alle strutture, agli impianti, ai macchinari, alle attrezzature e alle abitazioni;
dopo le tragica alluvione del 1994 furono costruite alcune opere per proteggere persone, città e paesi, tuttavia il lavoro di messa in sicurezza di questo territorio è sicuramente insufficiente anche per il numero crescente di situazioni di criticità e di danno che si crea in misura crescente di anno in anno;
questo territorio risulta già fortemente colpito dagli eventi atmosferici e dalle seguenti esondazioni del giugno 2008, dai danni provocati dalle straordinarie nevicate dello scorso Gennaio e ora dalle fondazioni e dal grande numero di frane che stanno martoriando le culture in collina;
le aziende agricole di queste terre, fiore all'occhiello delle produzioni agricole e zootecniche del paese rischiano, in una già drammatica crisi economica come mai si è vista negli ultimi cinquant'anni, di non riuscire a far fronte ai danni subiti e dunque di chiudere l'attività;
la Regione Piemonte unitamente alle Organizzazioni di categoria agricole ha chiesto, oltre la dichiarazione immediata dello stato di calamità, al Governo immediati e concreti aiuti:
l'applicazione della legge 102/2004 escludendo il vincolo della percentuale minima della produzione lorda vendibile come successo nel 1994;
come previsto dallo Statuto del Contribuente all'articolo 9 della legge n. 212 del 2000, la sospensione per un congruo periodo di tempo di tutti i pagamenti relativi a imposte, tasse e tributi sia quelli volontari periodici che quelle coattivi;
la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e del premio delle assicurazioni contro gli infortuni e le malattie professionali;
la sospensione del pagamento delle rate di mutuo e possibilità di rinegoziazione degli stessi, in quanto l'alluvione è causa di forza maggiore;
la rilocalizzazione dei centri aziendali, come è avvenuto nel 1994 nei comparti dell'artigianato, del commercio e dell'industria, con incentivi concreti a fondo perduto: possibilità di ricostruire argini a difesa del centro aziendale; inserimento nell'attuale sistema assicurativo dell'evento catastrofico dell'alluvione limitatamente a queste aree, con significativo contributo della polizza a carico dello Stato; completamento immediato del pagamento delle indennità di esproprio relative alla costruzione di argini non ancora ultimate dopo il 1994;
si chiede inoltre l'applicazione e l'estensione della Legge 35 del 1995 al settore agricolo. Legge peraltro mai utilizzata che istituisce, attraverso l'addizionale all'imposta di bollo sugli invii degli estratti conto bancari, un fondo per la messa in sicurezza del territorio e delle aziende nelle aree individuate da tale Legge -:
quali siano gli intendimenti del Ministro sui gravi danni provocati da questa ulteriore alluvione, e cosa intenda concretamente fare il Governo per queste terre soggette a continui eventi atmosferici avversi, e, soprattutto con riferimento alle proposte che i territori pongono per un concreto ed immediato aiuto, anche in considerazione del momento di particolare crisi del settore, nella cornice più generale delle difficoltà economico-finanziarie del Paese.(5-01386)