• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte

Atto a cui si riferisce:
C.4/02713 CICCANTI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che: presso il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) di...
LEGGI ANCHE IL TESTO DELLA RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE
Testo della risposta scritta



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02713 presentata da AMEDEO CICCANTI
giovedì 2 aprile 2009, seduta n.158
CICCANTI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:

presso il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) di Roma, è in atto una nuova riorganizzazione della rete di ricerca territoriale;

nella bozza organizzativa, l'Unità di Ricerca per l'Orticoltura di Monsampolo del Tronto (Ascoli Piceno) verrebbe declassata ad Azienda Sperimentale del Centro di Ricerca di Battipaglia (Salerno);

le linee guida per la realizzazione della rete di ricerca del CRA, approvate con delibera 189/98, sono ispirate ai principi di efficienza, razionalità ed economicità, mentre il documento - redatto dal Direttore Generale e dai Consiglieri Prof. Rizzuti, Prof. Tudisca e Prof. Mammuccini - evidenzia i punti critici dell'attuale rete di ricerca e le azioni tese a ridurne l'efficienza, quali la definizione di un più incisivo ruolo dei Dipartimenti ed il rafforzamento di filiere verticali, con il pieno coinvolgimento di strutture contraddistinte da missioni concatenabili;

la bozza di razionalizzazione della rete periferica non è ispirata ai succitati principi, e pertanto risulterebbe gravosa - in termini di impegno di risorse umane e di tempo - il cambiamento dei Centri di afferenza amministrativa delle Unità di Ricerca, con una vanificazione di tutti gli assetti amministrativi che ciascun Centro ha definito faticosamente con le U.R. afferenti;

le filiere di ricerca potrebbero ugualmente essere ridefinite solo dal punto di vista scientifico, lasciando però l'attuale organizzazione amministrativa;

l'ipotesi riorganizzativi prevede il declassamento di talune Unità di Ricerca - di provata capacità progettuale - al «Aziende Sperimentali», con il mantenimento di tutte le strutture;

tra queste è compresa l'Unità di Ricerca di Orticoltura di Monsampolo del Tronto (CRA-ORA) che diverrebbe Azienda Sperimentale dell' istituendo Centro di Ricerca per l'Orticoltura di Battipaglia, che dovrà accogliere anche personale di Pontecagnano e Scafati, previo investimento di ingenti risorse finanziarie, anche per l'edificazione di nuove strutture;

la riorganizzazione della rete di ricerca, realizzata in ossequio alle linee giuda, avrebbe dovuto riservare alla U.R. di Monsampolo il mantenimento del suo status od un suo eventuale potenziamento, con l'inserimento di nuovi ricercatori e tecnici in grado di incrementare le già comprovate capacità progettuali anche in favore dei territori correlati;

la bozza della rete di ricerca costituisce una mortificazione per la U.R. di Monsampolo che, insieme ad altre, ha dimostrato di sapere bene operare, sia dal lato scientifico che da quello amministrativo, con le attività scientifiche e sviluppo di numerosi progetti;

nel caso di declassamento della Unità di Ricerca di Monsampolo, verrebbe meno - da Foggia a Forlì - l'unica realtà del medio versante adriatico in grado di recepire i consistenti bisogni di ricerca in orticoltura delle Regioni Marche, Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna e Puglia;

alla luce dei numerosi progetti in via di realizzazione da parte della U.R. di Monsampolo e del bilancio di competenza fortemente attivo (circa un milione di euro), una razionalizzazione della rete di ricerca avrebbe dovuto sottintendere il potenziamento di Monsampolo, proprio per ritorni scientifici ed economici per il CRA e la comunità, piuttosto che il declassamento che lascerebbe invariate le spese di gestione, privandolo peraltro della possibilità di sviluppare progetti di ricerca;

ancora meno giustificato appare il declassamento in considerazione della potenzialità e del patrimonio strutturale di cui dispone la U.R. che, con un esiguo investimento, potrebbe assumere addirittura il ruolo di Centro di Ricerca ma ancor più di «Cittadella della Ricerca»;

la U.R. dispone di edifici e laboratori (biotecnologie e chimica) per una superficie complessiva di 3.200 mq, in grado di accogliere 40-50 ricercatori, di una azienda sperimentale di 20 ettari assolutamente idonea - per esposizione e caratteristiche podologiche - all'orticoltura ed alla floricoltura;

è prossimo alla definizione un accordo quadro di collaborazione tra Regione Marche e CRA che prevede per la struttura un importante ruolo di raccordo tra esigenze di ricerca della regione Marche e la disponibilità del CRA ad attuarle;

la U.R. di Monsampolo, a fronte di un organico comunque non esiguo (14 unita più 4 di prossimo trasferimento da Osimo più un ricercatore da altra sede), non presenta nessuno dei fattori di criticità individuabili del decreto-legge n. 112 del 2008 per la soppressione o ridimensionamento delle strutture;

appare una scelta poco strategica l'indebolimento della filiera della ricerca in orticoltura, in considerazione del fatto che tale settore risulta secondo, per importanza economica, soltanto a quello delle carni -:

se non intenda rivedere il ruolo e la destinazione dell'Unità di Ricerca per l'Orticoltura di Monsampolo previsto nella ridefinizione organizzativa della rete di ricerca territoriale nel senso sopra auspicato;

se non intenda, invece, potenziare detta U.R. per le capacità elencate ed il ruolo strategico che ha svolto e può ancora svolgere sulla fascia adriatica;

quali considerazioni specifiche abbiano indotto a ristrutturare l'U.R. di Monsampolo.(4-02713)