Testo DDL 1330
Atto a cui si riferisce:
S.1330 Istituzione in Roma del Museo nazionale della comunicazione postale e telegrafica
Legislatura 16º - Disegno di legge N. 1330
Senato della Repubblica |
XVI LEGISLATURA
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N. 1330
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DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa dei senatori DONAGGIO, AMATI, VIMERCATI, COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 21 GENNAIO 2009 Istituzione in Roma del Museo nazionale della comunicazione postale
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Onorevoli Senatori. – Il grado di progresso di una civiltà può essere misurato dalla sua capacità di trasmettere le informazioni tra persone.
L’efficienza dei sistemi di comunicazione postale rappresenta anche oggi un importantissimo indicatore della qualità dell’organizzazione di uno Stato.
La lunga evoluzione dei sistemi e delle tecnologie applicate alla comunicazione attraverso documenti scritti ha visto, nei secoli, la nostra penisola al centro di importanti innovazioni sia sociali che organizzative, basti citare la dimensione mediterranea del sistema di comunicazione dell’impero romano o la vastità europea del sistema di corrieri costruito dalla famiglia dei Tasso di Cornello. La stessa parola posta, universalmente usata, è una parola italiana.
Non si può riassumere poi in poche righe come l’accelerazione tecnologica e l’aumento delle risorse disponibili abbiano esponenzialmente aumentato la diffusione della posta, trasformandola in servizio universale a disposizione di tutti cittadini.
La storia dell’unificazione nazionale, con i prodromi della riorganizzazione introdotta dai Francesi, fino alla unificazione politica, realizzatasi con il ricongiungimento di Roma al Regno d’Italia, è per così dire filmata dai documenti postali e poi raccontata dai soggetti dei francobolli, allo stesso modo di tutte le successive vicende con l’Italia divisa in due dalle vicende del secondo conflitto mondiale, occupata e poi, finalmente, riunificata nella Repubblica e risorta.
La conservazione e lo studio dei documenti e degli strumenti che hanno realizzato lo straordinario fenomeno sociale e imprenditoriale delle Poste Italiane, sono parte stessa della conoscenza e della storia del nostro, come di qualsiasi altro Paese.
Per questa ragione riteniamo che l’ingente patrimonio archivistico e di strumenti legati all’evoluzione del servizio postale italiano debba avere una sua organica collocazione che ne permetta l’idonea conservazione, lo studio sistematico e la fruizione da un pubblico quanto più vasto possibile, poiché il settore filatelico descrive tanti aspetti della nostra storia politica, sociale ed economica.
Tanto di questo materiale si trova attualmente conservato in luoghi disparati e non fruibili dagli studiosi, dagli appassionati e, ancor più gravemente, dalle giovani generazioni che dalla sua conoscenza potrebbero trovare attraente supporto e approfondimento della formazione di base.
La principale di queste raccolte, oggi è rappresentata dai beni del Museo storico delle poste e delle telecomunicazioni del Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento per le comunicazioni. Consta di migliaia di documenti e apparecchiature legate all’attività postale, quali, per citare i più rilevanti dal punto di vista storico e descrittivo:
– la strumentazione necessaria agli uffici postali, da quelli preunitari a quelli, ad esempio, allestiti nei tanti teatri di guerre: timbri di annullamento, bilance, apparecchiature per la disinfezione, telegrafi e macchinari di comunicazione;
– un ingentissimo archivio di documentazione postale oggi raccolto in centinaia di cassetti ed armadi;
– una monumentale collezione filatelica di oltre 600.000 pezzi, con rarità mondiali assolute;
– la raccolta dei bozzetti unici e delle prove necessarie alla realizzazione dei francobolli del Regno e della Repubblica alcuni dei quali vere e proprie opere d’arte; basti citare i recenti di Guttuso e Sciltian.
L’elencazione potrebbe estendersi di molto ove si ricordassero anche i reperti di altri settori delle comunicazioni, oggi raccolti nei locali e nei magazzini del Museo.
Quel che più importa invece è che tutto questo materiale, tra cui numerosi pezzi unici, pur ricordando il lodevole sforzo di quelli che concorrono alla sua conservazione, e oggi custodito in locali inidonei, di difficile conduzione e a rischio di danni irreparabili.
Il Museo negli ultimi anni è infatti chiuso, visitabile solo su richiesta, avendo visto diminuire drasticamente le risorse finanziarie ed umane a sua disposizione.
Esistono inoltre luoghi di accumulazione consapevole ed inconsapevole di beni che ben concorrerebbero a completare la descrizione e la documentazione di tanti percorsi di conoscenza e di studio, quali magazzini e archivi spesso negletti appartenenti ad articolazioni dello Stato e di Poste italiane S.p.A., materiali che potrebbero viceversa essere resi organici al patrimonio già descritto.
Per porre rimedio a tale situazione, il presente disegno di legge prospetta l’istituzione di un ente idoneo nella struttura e nei mezzi a raggiungere i fini di conservazione, studio e valorizzazione di tale inestimabile ricchezza, cui affidare il patrimonio rappresentato dai beni descritti, con il compito anche di implementarlo attraverso acquisizioni e scambi.
L’articolo 1 prevede la costituzione di una apposita fondazione promossa e vigilata dal Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento per le comunicazioni, alla quale possano partecipare altre amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, le regioni e gli enti locali.
Scopo della fondazione sarà la realizzazione e conduzione del Museo nazionale della comunicazione postale e telegrafica, per la conservazione, lo studio e la divulgazione di tutti gli aspetti legati alla comunicazione postale e telegrafica, ivi compresa la filatelia.
Si declinano inoltre le finalità del Museo, che si occuperà della conservazione di beni, strumenti, attrezzature e quanto altro necessario alla produzione dei servizi postali e telegrafici e dei francobolli: raccoglierà la documentazione, le riviste e la letteratura relativa ai servizi, curerà ed implementerà le collezioni di francobolli e documenti postali antichi e moderni. Curerà la promozione, progettazione e conduzione di iniziative di studio e approfondimento e diffusione, ivi comprese quelle didattiche, sui temi in oggetto.
Nell’ambito del Museo è istituito l’Archivio nazionale di documentazione dell’Arte postale – Mail Art che ha lo scopo di documentare l’opera e l’attività degli artisti italiani appartenenti alla comunità internazionale degli artisti, nata dalla iniziativa di Ray Johnson, fondatore della Correspondence School di New York, uno dei maggiori esponenti della Pop Art internazionale.
La Mail Art ha utilizzato ed utilizza il mezzo postale come mezzo di diffusione e comunicazione della libertà creativa, superando anche i limiti posti dalle frontiere.
Valorizzando questa tradizione l’Archivio annualmente promuoverà una operazione Mail Art sul tema della comunicazione, della libertà e dei diritti umani, acquisendo, catalogando e conservando le opere originali rinvenute.
Nell’articolo 2 si individuano le risorse finanziarie, che sono state commisurate a quanto valutato necessario al trasferimento e allestimento del Museo in idonei locali e ad un contributo annuo alle spese di funzionamento, garantendo il positivo avvio dell’attività della Fondazione che, come previsto dal comma 6 dell’articolo 1, potrà avvalersi, della collaborazione di enti ed istituzioni finanziari attraendo risorse tecniche e per lo svolgimento delle sue funzioni.
Da ultimo è da sottolineare l’urgenza di questo intervento, volto a salvare molto materiale da anni oggetto di gravi danneggiamenti e di dispersione, situazione che sta rischiando di privare definitivamente il nostro Stato di una importante pagina della sua storia, e di arrecare un danno finanziario di rilevanti dimensioni alle ricchezze artistiche del nostro paese.
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
(Istituzione)
1. Ai fini della realizzazione in Roma del Museo nazionale della comunicazione postale e telegrafica, di seguito denominato «Museo», luogo di conservazione, ricerca, divulgazione e diffusione di tutti gli aspetti legati al servizio postale e telegrafico sotto i profili sia della erogazione dei servizi che dei connessi valori storici, culturali ed artistici, è istituita una Fondazione, promossa dal Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento per le comunicazioni alla quale possono partecipare, oltre allo stesso Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento per le comunicazioni, altre amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, nonché regioni ed enti territoriali; possono inoltre partecipare enti privati che concorrano al raggiungimento delle finalità del Museo.
2. La Fondazione è soggetta alle disposizioni del codice civile, delle leggi speciali e dello statuto, che è redatto e approvato dai fondatori. Il consiglio di amministrazione della Fondazione è composto dai rappresentanti degli enti partecipanti, in numero non superiore a sette, e presieduto da un presidente nominato dal Ministro dello sviluppo economico al di fuori dei predetti rappresentanti.
3. La Fondazione è posta sotto la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento per le comunicazioni.
4. Il Museo ha le seguenti finalità:
a) raccolta, conservazione, restauro e valorizzazione di beni, strumenti, attrezzature e di quanto altro necessario ed inerente alla produzione dei servizi postali e telegrafici;
b) raccolta e conservazione della documentazione relativa agli stessi servizi;
c) raccolta, conservazione e studio di documenti postali, con particolare riguardo al loro valore di testimonianza storica, sociale e culturale nazionale e internazionale;
d) raccolta e studio di francobolli e altre cartevalori nazionali ed estere;
e) raccolta, conservazione, restauro e valorizzazione di strumenti e beni inerenti la realizzazione di francobolli e di altri valori bollati;
f) raccolta, conservazione e studio di valori bollati ed oggetti complementari alla filatelia, quali marche da bollo o chiudilettera e vignette per uso postale;
g) studio e raccolta di strumenti e documentazione relativi alle evoluzioni ed innovazioni nella comunicazione;
h) costituzione e conduzione di una biblioteca specializzata sui temi oggetto della propria attività;
i) costituzione e conduzione dell’Archivio nazionale di documentazione dell’Arte postale – Mail Art, di seguito denominato: «Archivio Mail Art»;
l) catalogazione e conservazione delle opere originali che annualmente pervengano all’Archivio Mail Art nell’ambito delle iniziative promosse sui temi della comunicazione, della libertà e dei diritti umani;
m) promozione, progettazione e conduzione di iniziative di studio, approfondimento e diffusione, ivi comprese quelle didattiche, nei temi oggetto dell’attività, anche attraverso l’uso di tecnologie informatiche e la pubblicazione o riproduzione di beni, testi e documenti;
n) promozione, supporto e partecipazione a iniziative od enti, aventi ad oggetto temi ricompresi nelle descritte finalità.
5. Alla Fondazione sono attribuiti i beni conservati nel Museo storico delle poste e telecomunicazioni del Ministero dello sviluppo economico, nonché, con appositi decreti emanati dai Ministri competenti, i beni di proprietà dello Stato che hanno rilevanza storica e culturale per i temi che rientrano nelle finalità di cui al comma 4.
6. Per le sue attività il Museo può avvalersi della collaborazione di enti ed istituzioni che svolgano funzioni utili al raggiungimento delle finalità di cui al comma 4.
(Disposizioni finanziarie)
1. È autorizzata la spesa di 6 milioni di euro per l’anno 2009 per la realizzazione del Museo, nonché la spesa di 1,5 milioni di euro annui, a decorrere dal 2009, quale contributo alle spese di funzionamento.
2. All’onere derivante dall’attuazione del comma 1 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2009-2011, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2009, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’economia e delle finanze.
3. Il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
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