Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/02338 COSENZA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
articoli di stampa hanno dato la notizia, lo scorso 13 febbraio, che in una...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-02338 presentata da GIULIA COSENZA
mercoledì 18 febbraio 2009, seduta n.135
COSENZA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
articoli di stampa hanno dato la notizia, lo scorso 13 febbraio, che in una scuola elementare di Torino, il «Carlo Casalegno», è stato somministrato un test a un gruppo di 21 alunni tra i nove e i dieci anni;
ai bambini sono stati posti quesiti che gli interpellanti non esitano a definire inqualificabili;
il primo test chiedeva: «Il braccio di una gru sta per uccidere te e altri quattro muratori. Luca può pigiare un bottone che cambierà la direzione del braccio della gru. Il braccio ucciderà un altro muratore, ma tu e gli altri quattro muratori sarete salvi. È giusto che Luca pigi il bottone?»;
il secondo test recitava: «Un automobilista perde il controllo della macchina. Sta per andare contro cinque persone che sono su un marciapiede e le ucciderà. Se tu spingi una persona sotto la macchina essa si fermerà. La persona morirà, ma le cinque persone saranno salve. È giusto che tu spinga la persona?»;
il terzo test, infine, recitava: «Una macchina fuori controllo viene verso di te e altre quattro persone e vi ucciderà. Se Dino butta un palo nella strada, la macchina cambierà direzione e colpirà un'altra persona. La persona morirà, ma tu e le altre quattro persone sarete salve. È giusto che Dino butti un palo?»;
a quanto risulta, la somministrazione dei test sarebbero stato proposto al dirigente scolastico della scuola in questione da una docente di Scienze della formazione dell'Università di Torino in modo da utilizzare i risultati per una tesi sperimentale affidata a una sua studentessa;
i genitori della maggior parte dei bambini coinvolti, interpellati dal dirigente scolastico, hanno opportunamente non dato il loro assenso al test e una mamma ha presentato un esposto;
la vicenda di Torino richiama la situazione più generale che da troppi anni, senza che nel frattempo ci sia stato un intervento in tal senso, vede le scuole dell'infanzia e della prima adolescenza utilizzate per somministrare test e questionari del tutto inopportuni nei contenuti (si pensi a quelli contestatissimi per rilevare la presenza della sindrome da deficit di attenzione e iperattività - ADHD) e nelle modalità riguardanti la più ampia e molte volte incredibile rosa di argomenti, quasi che i bambini debbano andare a scuola non per formarsi e per apprendere, ma per fungere da «cavie» in esperimenti pseudoscientifici di ambigua natura -:
se quanto esposto in premessa sia vero e in caso affermativo:
a) quale sia la ricostruzione cronologica della vicenda e in che modo si sia potuti arrivare a sottoporre dei bambini a test così scioccanti;
b) se siano state avviate iniziative ispettive e disciplinari nei confronti del dirigente scolastico che ha accettato la somministrazione dei test in questione;
se intenda assumere iniziative legislative o regolamentari nel senso di vietare che gli alunni, e in particolare i bambini più piccoli, possano fungere da «cavie» per esperimenti didattici di dubbia natura e utilità. (4-02338)