• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00468 BAIO - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che: il crac islandese, verificatosi nell'ottobre 2008, secondo le notizie di stampa, coinvolge circa 100.000 investitori italiani,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00468 presentata da EMANUELA BAIO DOSSI
martedì 13 gennaio 2009, seduta n.122

BAIO - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che:

il crac islandese, verificatosi nell'ottobre 2008, secondo le notizie di stampa, coinvolge circa 100.000 investitori italiani, tra i quali i clienti di istituti di credito e compagnie assicurative che in passato hanno acquistato polizze index linked, con sottostanti emissioni governative islandesi, e ad essi si aggiungono coloro che hanno azioni oppure obbligazioni della banca islandese Glitnir Banki Hf, ufficialmente in stato di default, dopo il mancato rimborso di un bond da 750 milioni di dollari;

molti cittadini italiani hanno investito i propri risparmi in tali obbligazioni in euro, emesse da dette banche islandesi e in modo particolare da Glitnir Banki Hf, nonché inserite nella lista dell'Associazione bancaria italiana (ABI), "PattiChiari, obbligazioni a basso rischio e rendimento";

questo tipo di obbligazioni, che evitano l'alea relativa agli investimenti, e assicurano il mantenimento del capitale per lo meno iniziale, rientravano, infatti, al momento dell'acquisto, in rating A, inserite nella lista "PattiChiari" formulata dalle banche, quindi erano proposte come investimenti sicuri a basso rischio e le polizze avevano il sottostante occulto, quasi sempre non dichiarato all'investitore;

di solito questo tipo di investimenti riguarda maggiormente famiglie e piccoli risparmiatori che le stipulano per far fronte ad eventuali imprevisti, quali problemi di salute, di gestione quotidiana, di lavoro, o per permettere ai propri figli di continuare il percorso di studi;

l'Islanda, pur non essendo membro, mantiene stretti legami economici e commerciali con l'Unione europea, grazie all'appartenenza allo Spazio Economico Europeo e, a giudizio delle principali agenzie di rating internazionali, era ritenuto un Paese a rischio di borsa quasi minimo;

contrariamente ai principi teorici alla base dell'iniziativa, propri di "PattiChiari", né le importanti oscillazioni di prezzo, né le variazioni di rating, sino alle condizioni di default, sono state comunicate dalle banche; la comunicazione dell'uscita dell'obbligazione dalla lista è stata, infatti, recapitata circa dieci giorni più tardi, ovvero a titolo già uscito dalle contrattazioni;

considerato che:

il possibile rischio di valuta, dato dalle oscillazioni della moneta locale, e il rischio paese, ovvero l'affidabilità dello stesso, non possono ritenersi un problema di affidabilità; al contrario si configura un inadempimento del contratto, a fortiori garantito da "PattiChiari";

allo stato attuale, si tutelano e si salvano con soldi pubblici, le banche responsabili di aver venduto obbligazioni a rischio certificandole come sicure, mentre si lasciano al loro destino i risparmiatori e le loro famiglie;

in data 6 febbraio 2009 ci sarà la riunione del comitato creditori della Glitnir Bank a Reykjavik e i piccoli risparmiatori non hanno la possibilità di partecipare, prospettando la reale possibilità che solo le banche e i grossi fondi possano tutelare il proprio portfolio, lasciando i piccoli investitori in balia degli eventi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intraveda la possibilità di intercedere presso il Governo islandese, al fine di porre in essere un impegno pubblico, circa il rimborso delle obbligazioni emesse dalle banche ormai da tempo nazionalizzate e sottoposte al controllo statale,

se non ritenga opportuno segnalare all'ABI l'incuria e l'approssimazione nella condotta della pubblicizzata operazione "PattiChiari", come elementi corresponsabili delle scelte effettuate da risparmiatori ingannati;

se lo stesso Ministro non intraveda la necessità, sentita l'ABI, di promuovere l'istituzione di un Fondo per il rimborso delle vittime cui concorrano tutte le banche del consorzio "PattiChiari" in misura proporzionale alla capitalizzazione o ad altri criteri da determinarsi nelle sedi opportune, con peso addizionale per le banche ove siano stati effettivamente acquistati prodotti non rispondenti alle caratteristiche ed in proporzione a tale ammontare nominale;

se non si intraveda la necessità di assegnare alle banche l'onere di predisporre strategie di rimborso o rollover su altri prodotti finanziari con orizzonte temporale ragionevole;

se il Ministro, ai fini di tali rimborsi, a compensazione di quanto potrà liquidarsi in seguito a realizzazione degli asset delle banche islandesi, non reputi giusto considerare sullo stesso piano i sottoscrittori di polizze e bond.

(3-00468)