Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/00782 SIRAGUSA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da settimane si è intensificata la campagna intimidatoria lanciata da Cosa Nostra contro i commercianti...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-00782 presentata da ALESSANDRA SIRAGUSA
mercoledì 17 dicembre 2008, seduta n.106
SIRAGUSA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da settimane si è intensificata la campagna intimidatoria lanciata da Cosa Nostra contro i commercianti di Palermo per costringerli a pagare il pizzo;
le statistiche più aggiornate parlano di una quota tra il 70 e l'80 per cento degli imprenditori palermitani che pagano il pizzo;
l'avvertimento utilizzato dal racket delle estorsioni per intimorire le vittime e indurle al pagamento del pizzo è chiaro e inequivocabile: la colla nei lucchetti delle serrature dei negozi;
secondo quanto dichiarato alla stampa dal Sostituto procuratore Gaetano Paci, titolare di alcune inchieste sul racket delle estorsioni l'impressione è che gli avvertimenti siano opera di nuove leve ingaggiate dai boss detenuti per far fronte alle esigenze economiche della popolazione carceraria di Cosa nostra;
gli organi di stampa parlano di una vera e propria offensiva che ha visto una escalation nelle ultime settimane con almeno 7 casi di intimidazione subite da esercizi commerciali con il metodo dell'attak;
è verosimile ipotizzare che ve ne siano altri non ancora emersi;
le associazioni antiracket Addiopizzo e Liberofuturo sottolineano come sia proprio durante le feste, Natale e Pasqua soprattutto, che tali intimidazioni aumentano;
il 16 dicembre 2008 i carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno compiuto un maxi blitz in diverse città dell'isola con 99 fermi ordinati dai pm della Direzione distrettuale antimafia. Si tratta di capimafia, reggenti di mandamenti e gregari che farebbero parte delle famiglie mafiose, coinvolti da alcuni boss palermitani in un progetto criminale che ha come obiettivo quello di «rifondare Cosa nostra»;
la FAI (federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane) ha sottolineato che operazioni come queste sono un fatto importante, non solo perché viene demolita parte della struttura mafiosa ma anche perché rappresenta un segnale forte per gli imprenditori vittime di estorsioni che sentono più vicina la presenza dello Stato -:
quali provvedimenti intenda assumere per rafforzare il controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine e per proteggere i commercianti che rifiutano di pagare il pizzo. (5-00782)