Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.4/00014
CICCHITTO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
fonti di alto livello a Gerusalemme, citate dal quotidiano Haaretz, rivelano che la forza...
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata lunedì 14 luglio 2008
nell'allegato B della seduta n. 034
All'Interrogazione 4-00014 presentata da
CICCHITTO
Risposta. - In premessa alla questione sollevata con l'atto in esame, evidenzio che, in due occasioni, il 22 ed il 28 aprile scorso, il quotidiano israeliano «Haaretz» ha riportato in maniera non corretta lo svolgimento dell'unico episodio, avvenuto nella notte tra il 30 ed il 31 marzo 2008, che ha visto coinvolti una pattuglia italiana di UNIFIL ed elementi non identificati.
Le accuse formulate dal citato organo di stampa israeliano appaiono fuorvianti e prive di qualsiasi fondamento, come risulta, peraltro, dalle stesse smentite di un comunicato stampa diffuso dalle forze armate israeliane con il quale è stato espresso apprezzamento «per il contributo di UNIFIL all'implementazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'ONU e nel mantenimento della pace al confine nord di Israele».
Ciò viene ulteriormente confermato dai competenti organi dello Stato maggiore della difesa che hanno comunicato che, nel teatro in questione, non risultano incidenti per i quali sarebbe stata omessa la segnalazione al solo scopo di non entrare in contrasto con Hezbollah.
A tal riguardo, faccio inoltre notare, che UNIFIL, al verificarsi di incidenti che possano avere impatto sul mandato ricevuto, adotta procedure di risposta standardizzate, nonché informa tempestivamente il quartier generale delle Nazioni unite ed il Consiglio di sicurezza circa gli sviluppi della situazione sul terreno e le violazioni della risoluzione 1701.
Infatti, nell'ambito dei compiti assegnati ad UNIFIL, contemplati dalla predetta risoluzione 1701, non vi è alcun riferimento specifico ad attività di disarmo delle milizie da parte di UNIFIL, che dovrà limitarsi ad assistere le forze armate libanesi nello svolgimento del compito - a queste ultime assegnato - di rendere l'area compresa tra il fiume Litani e la linea blu «libera» da combattenti ed armamenti che non siano quelli delle forze regolari libanesi e della stessa UNIFIL.
Per quanto riguarda più specificatamente l'attività svolta dal contingente italiano, confermo che i nostri militari stanno rispondendo pienamente agli scopi della missione, sviluppando una costante cooperazione con l'esercito regolare del Libano per mettere in atto i previsti meccanismi di coordinamento, volti a consentire all'UNIFIL di assistere, nella maniera più efficace possibile, il Governo libanese nell'esercizio della sua sovranità nell'area di operazione.
Gli obiettivi assegnati a UNIFIL sono volti, quindi, a mantenere un atteggiamento imparziale, così da preservare il consenso delle parti verso la missione e le forze ONU e prevenire il discredito della missione da parte di fazioni/gruppi ostili; ad aumentare e consolidare la credibilità delle forze UNIFIL e delle forze libanesi schierate nell'area di responsabilità; a promuovere attività ed atteggiamenti miranti a conservare il supporto ed il consenso della popolazione locale.
Attualmente in Libano non ci sono situazioni di accresciuto allarme per cui non intravedo, allo stato, particolari ragioni per una modifica di obiettivi e natura della missione.
La situazione generale viene evidentemente monitorata costantemente da tutte le parti in causa, ai fini della valutazione congiunta e ponderata di ogni decisione che dovesse rendersi necessaria riguardo ai compiti e alle regole d'ingaggio della missione, in relazione all'eventuale mutamento delle condizioni ambientali e dell'insorgere di nuovi rischi e minacce per la sicurezza del Contingente UNIFIL e per le possibilità di successo dell'intervento in quel paese.
Il Ministro della difesa: Ignazio La Russa.