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Atto a cui si riferisce:
C.1/00005 premesso che: la città di Napoli, da sempre una delle località più apprezzate a livello mondiale per il patrimonio artistico e culturale, vive negli ultimi mesi, con la pessima...




Atto Camera

Mozione 1-00005
presentata da
AMEDEO LABOCCETTA
giovedì 22 maggio 2008 nella seduta n.008

La Camera,
premesso che:
la città di Napoli, da sempre una delle località più apprezzate a livello mondiale per il patrimonio artistico e culturale, vive negli ultimi mesi, con la pessima gestione dello smaltimento dei rifiuti, una situazione drammatica che ha causato immensi guasti alla sua cittadinanza tanto dal punto di vista economico quanto da quello sanitario e della qualità della vita in generale;
sebbene il problema rifiuti nasca nel passato, tanto che la legge n. 225 del 24 febbraio 1992 già dichiarava lo «Stato d'Emergenza Rifiuti in Campania», prevedendo la nomina di un Commissario per la soluzione del problema, mai come in questi giorni il capoluogo partenopeo è vittima di uno sfregio le cui cause sono rintracciabili nei vizi della cattiva amministrazione, nelle infiltrazioni della criminalità organizzata nella vita pubblica e nell'irresponsabilità politica;
gli addebiti per una situazione ormai catastrofica, come spesso accade quando si parla di inadempienze, omissioni e colpe del settore pubblico, vengono rimpallati di amministratore in amministratore, dall'ente territoriale alla struttura commissariale fino a giungere allo Stato, impedendo in tal modo di identificare con chiarezza i responsabili oggettivi di questa vergognosa situazione;
la necessità della rimozione di coloro che avevano oggettive responsabilità di gestione dello smaltimento dei rifiuti urbani non si rifà alla volontà di identificare un capro espiatorio, quanto all'imprescindibile urgenza di creare i presupposti affinché un'amministrazione dimostratasi inadempiente, se non addirittura incompetente, non seguiti ad ergersi quale elemento ostativo ad un celere ritorno alla normalità;
il profilo più inquietante dell'emergenza rifiuti nella città di Napoli, ben più grave anche dei danni al decoro urbano, alla qualità della vita e alle attività economiche è certo il pregiudizio che viene posto alla salute della cittadinanza;
accanto al rischio di epidemie che potrebbero risprofondare il capoluogo campano nel baratro della miseria di decenni passati, vi sono senza dubbio i danni derivanti dall'annosa esposizione a fattori tossici;
già nell'estate del 2004 il dottor Alfredo Mazza, ricercatore in fisiologia clinica del Centro nazionale delle ricerche di Pisa, pubblicava sulla rivista medica The Lancet Oncology uno studio sull'incidenza tumorale in Campania dove si dimostra che l'indice di mortalita per tumore al fegato ogni 100.000 abitanti sfiora il 35,9 per gli uomini e il 20,5 per le donne rispetto ad una media nazionale che è di soli 14 casi;
un articolo a firma di Roberto Saviano per il settimanale L'Espresso ricordava nel giugno del 2007 che, nel momento in cui «Napoli e la Campania ciclicamente si gonfiano di tonnellate di spazzatura», «i dati pubblicati dall'Organizzazione mondiale della sanità riguardo alla Campania sono incredibili, parlano di un aumento vertiginoso delle patologie di cancro. Pancreas, polmoni dotti biliari più del 12 per cento rispetto alla media nazionale. V'è un dato, però, uno in particolare, che lascia senza saliva. L'80 per cento delle malformazioni fetali in più rispetto alla media nazionale»;
è più che evidente che, se anche non fossero ascrivibili unicamente al Sindaco di Napoli delle responsabilità di carattere logistico circa lo smaltimento di rifiuti, tale figura avrebbe mancato nell'esercizio del suo ufficio in quanto massima autorità sanitaria locale, ruolo assegnato al primo cittadino dalla legge n. 833 del 1978;
il pregiudizio alla salute della cittadinanza, la corresponsabilità nella cattiva gestione del ciclo dei rifiuti, l'incapacità protratta nel tempo di porre in essere soluzioni efficaci, l'immobilismo nel Governo dell'ultima fase emergenziale hanno reso urgente e necessario giungere alla rimozione del sindaco della città di Napoli e al conseguente scioglimento del suo Consiglio comunale, impegna il Governo: a valutare se sussistano i presupposti, ai sensi dell'articolo 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 «Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali», per la rimozione del sindaco della città di Napoli per gravi motivi di ordine pubblico e per giungere conseguentemente, ai sensi dell'articolo 53 dello stesso, allo scioglimento del Consiglio comunale;
a riferire sulla questione alla Camera entro 60 giorni.
(1-00005)
«Laboccetta, Bocchino, Paglia, Taglialatela, Moffa, Lehner, De Girolamo, Vessa, Cristaldi, Iapicca, Malgieri, Castiello, Cirielli, Bianconi, Di Caterina, Stasi, Cosenza, Caldoro, Nicolucci, Bellotti, Paolo Russo, Landolfi, Ascierto, Giammanco, Dima, De Angelis, Cesaro, Papa, Raisi».