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Atto a cui si riferisce:
S.4/00077 STIFFONI - Al Ministro dell'istruzione, università e ricerca - Premesso che: le notizie apparse negli ultimi giorni nella cronaca trevigiana mettono in luce uno spaccato sociale che desta...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 010
all'Interrogazione 4-00077 presentata da
STIFFONI

        Risposta. - Si risponde all'interrogazione parlamentare concernente le indagini svolte dai competenti organi investigativi circa lo spaccio di sostanze stupefacenti da parte di studenti di scuole superiori di Treviso; in particolare, l'interrogante fa riferimento alle indagini che hanno interessato il liceo classico «Canova».

        A tale riguardo, il Direttore scolastico regionale per il Veneto ha comunicato quanto segue.
        Nel corso del mese di maggio l'Ufficio scolastico regionale veniva informato riservatamente dalla Squadra mobile di Treviso che era in atto una vasta indagine di Polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia, riguardante lo spaccio di sostanze stupefacenti da parte di studenti delle scuole superiori della città.
        In effetti il 23 maggio scattava l'operazione di Polizia denominata «zero in condotta», che portava all'arresto anche di uno studente del liceo classico «Canova» nonché all'effettuazione di numerose perquisizioni domiciliari.
        Da più precise informazioni assunte presso la competente autorità di pubblica sicurezza di Treviso, risultava, inoltre, che 17 studenti venivano sottoposti ad indagini per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo ketamina, ecstasy, MDMA e hashish, in violazione dell'art. 73 del decreto del Presidente della Repubblica n.  309 del 1990; 25 allievi erano segnalati alla Prefettura, in quanto assuntori di droga. Trattasi di studenti di alcuni istituti superiori trevigiani, tra cui quelli indicati nell'interrogazione: il liceo classico «Canova», il liceo scientifico «L. Da Vinci» e l'istituto magistrale «Duca degli Abruzzi».
        Sempre secondo quanto riferito dalla competente autorità di pubblica sicurezza, qualche limitato episodio di smercio al dettaglio di sostanze stupefacenti è avvenuto all'interno del liceo classico «Canova» durante l'intervallo delle lezioni. Altri episodi sono avvenuti nelle immediate vicinanze degli istituti scolastici.
        Per quel che concerne poi l'affermazione del genitore di uno studente del liceo «Canova», secondo cui non sarebbe stato informato dell'assenza di 25 giorni del figlio, la circostanza è stata smentita dalla dirigente scolastica interessata la quale, richiesta al riguardo, ha ricordato che le assenze degli studenti sono verificate e comunicate anche online alle famiglie; inoltre per regolamento interno nessun minorenne può lasciare la scuola se non è accompagnato da un genitore o senza il suo assenso; l'uscita dalle classi durante l'ora di lezione è permessa solo in casi urgenti e singolarmente.
        Per quanto riguarda più in generale la vigilanza degli alunni durante l'intervallo, è stato fatto presente che presso il liceo «Canova» è in uso un piano di vigilanza e che i docenti assenti vengono sostituiti anche nel turno di vigilanza, mentre la mancata presenza di alcuni docenti al proprio turno ha dato luogo a contestazioni di addebito da parte della dirigente scolastica.
        Circa l'incontro che si sarebbe svolto in Questura nel mese di febbraio 2008 con i dirigenti scolastici trevigiani, da informazioni assunte presso la Questura medesima, tale incontro non risulta esserci stato. Risulta invece che, a fine maggio, dopo l'avvio dell'operazione di Polizia «zero in condotta», le dirigenti scolastiche del liceo «Canova» e del liceo «L. Da Vinci», su loro richiesta, furono ricevute a colloquio presso la Questura per esaminare la situazione delle rispettive scuole.
        In conclusione, dalle indagini effettuate è emerso che i fenomeni di spaccio ed uso delle sostanze stupefacenti accertati nel corso delle operazioni di Polizia «zero in condotta» hanno riguardato un limitato numero di alunni appartenenti, tuttavia, a buona parte delle scuole superiori della città di Treviso.
        Nella circostanza, ad avviso del competente Direttore scolastico regionale, la condotta della dirigente scolastica del liceo classico «Canova» è parsa adeguata a gestire i rapporti con gli inquirenti, le famiglie e gli organi di informazione. Anche nella predisposizione ed organizzazione delle misure di vigilanza dell'istituzione scolastica il comportamento della dirigente è parso rientrare nei parametri dell'ordinaria diligenza, non potendosi imputare alla stessa un comportamento negligente o addirittura omissivo.
        A questo proposito, il Direttore scolastico regionale ha fatto presente che l'operazione di Polizia «zero in condotta» deriva il suo nome da una vicenda che si era verificata nella scuola al termine del primo quadrimestre. Un gruppo di allievi del liceo «Canova», fra i quali anche quello che è poi stato tratto in arresto, aveva riportato nella scheda di valutazione 7 in condotta, a causa di una astensione dalle lezioni effettuata in aperta violazione del regolamento di istituto.
        Nell'occasione la dirigente scolastica, che difese la decisione dei Consigli di classe, fu duramente attaccata da alcuni genitori, autori anche di un esposto indirizzato all'Ufficio scolastico regionale.
        In sostanza, secondo il competente Direttore scolastico regionale, la dirigente scolastica aveva già dato prova, in tempi non sospetti, di fermezza e di attenzione all'osservanza delle regole all'interno del proprio istituto.

Il Ministro dell'istruzione, università e ricerca

Gelmini