Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/00361
RAISI e MINASSO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle...
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Testo della risposta scritta
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00361
presentata da
ENZO RAISI
lunedì 16 giugno 2008 nella seduta n.017
RAISI e MINASSO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Corpo nazionale Vigili del fuoco, sul quale si incentra e ruota l'intero sistema di soccorso tecnico urgente del Paese a garanzia di sicurezza di tutti i cittadini, versa attualmente in uno stato di profondo disagio operativo tale da pregiudicare l'efficacia e l'efficienza nello svolgimento dei compiti assegnati;
nello specifico, la pianta organica consta attualmente di circa 32.000 unità; tale cifra però è comprensiva del personale tecnico ed amministrativo che non partecipa alle operazioni di soccorso;
solamente 26.000 sono, infatti, gli operatori preposti al soccorso, suddivisi in 4 turni necessari per coprire il servizio delle 48 ore;
poiché dal 2002 non si è proceduto al reintegro del personale collocato in quiescenza, il personale è sotto organico di circa 5.000 unità e tale stato di cose non è accettabile, stante la delicatezza del lavoro che svolge il Corpo nazionale Vigili del fuoco;
inoltre, pur assumendo in pianta stabile il personale precario, la situazione resterebbe comunque allarmante, dal momento che il nostro Paese risulta essere al di sotto della media europea che prevede 1 Vigile del fuoco professionista ogni 1.500 abitanti mentre la media italiana è di 1 ogni 2.500;
se si considerano i riposi compensativi, le licenze, le malattie e soprattutto i continui infortuni (generati anche da un maggior carico di lavoro per gli operatori), ne consegue che in Italia, giornalmente, a garantire il soccorso, l'incolumità delle persone, l'integrità dei beni nonché la salvaguardia del territorio, vi sono solamente 4.000 unità dislocate da Livigno a Lampedusa;
per tamponare la continua emergenza, dovuta ad un'atavica crisi di organico che entro la fine dell'anno raggiungerà margini apicali per il previsto pensionamento del 12-15 per cento del personale operativo, i Comandi provinciali, distribuiti su tutto il territorio, si avvalgono quotidianamente del ricorso straordinario ai Vigili del fuoco discontinui;
si tratta di personale richiamato in servizio (in virtù dell'articolo 70 della legge 469 del 1961), un tempo solo dopo il verificarsi di gravi accadimenti emergenziali (micro, macro calamità, terremoti, alluvioni), oggi di routine per far fronte ai vari servizi operativi;
il mancato accesso ad una carriera stabile da parte di tale personale comporta certamente una mancata partecipazione a quella formazione professionale continua e completa, necessaria per la tutela e la protezione dei cittadini, nonché un valore fondamentale per la salvaguardia e l'incolumità degli operatori stessi. Infatti efficienza e tempestività nel Soccorso tecnico urgente ai cittadini sono perseguibili solo prospettando una carriera stabile ai suoi addetti;
la situazione, oramai drammatica in tutto il Paese, risulta essere ancor più aggravata nelle regioni del Nord e del Centro, con gravissime ripercussioni sulla qualità del servizio espletato;
infatti a causa di una mancata applicazione del principio di decentramento e regionalizzazione del reclutamento di personale presso le pubbliche amministrazioni, ribadito in ultimo dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 articolo 35 (in particolare «I concorsi pubblici per le assunzioni nelle amministrazioni dello Stato e nelle aziende autonome si espletano di norma a livello regionale») il Corpo soffre di uno sbilanciamento del personale tale per cui i Comandi delle regioni del Nord e del Centro si trovano a subire annualmente tutti gli effetti negativi di massicce mobilità con le quali si assegna nuovo (ma sempre più insufficiente) personale, inesperto, appena uscito dai corsi di formazione, in sostituzione del personale arrivato in precedenza e che soltanto ora garantirebbe un minimo di professionalità;
a tal proposito occorre precisare che, per lo svolgimento del delicato compito affidato agli operatori del CNVVF, la conoscenza e il legame con il territorio risulta essere un requisito fondamentale;
in ragione di quanto esposto, sarebbe indispensabile operare da subito a favore del Corpo Nazionale il recupero del 100 per cento turn over maturato a partire dall'anno in corso, attraverso la progressione verticale del personale discontinuo risultato idoneo, a seguito della procedura selettiva prevista dal comma 519 articolo 1 legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007);
difatti, con l'assorbimento del personale discontinuo si ha l'opportunità di sanare, almeno in parte ed in tempi brevi, la grave emergenza di organico, ripristinando l'operatività minima di tutti i comandi e distaccamenti permanenti presenti sul territorio e di colmare quello sbilanciamento sopra descritto;
tale intervento sarà in linea con i principi generali della Costituzione, (principio di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione) e comporterà di fatto un notevole risparmio per le casse dello Stato:
per la copertura annuale di un Operatore permanente occorrono oltre 2 unià di Vigili discontinui (ciascun discontinuo può essere richiamato per un massimo di 160 gg/anno) che gravano sulla collettività per un costo pari quasi al doppio rispetto a quello del singolo operatore Permanente (si consideri che ciascun discontinuo beneficia annualmente anche un'indennità di disoccupazione);
lo Stato spende annualmente oltre 100 milioni di euro per i soli emolumenti del personale Discontinuo, ai quali vanno aggiunti i costi di vestizione e formazione;
non occorre reperire risorse aggiuntive per il ripristino del turn over;
si garantirà l'assorbimento di personale già formato con anni di esperienza maturata sul proprio territorio, per i quali la legge prevede un corso di formazione/aggiornamento in forma ridotta (3 mesi) rispetto al personale con accesso esterno (9 mesi) -:
se i Ministri interpellati siano a conoscenza della situazione sopra descritta e come intendano intervenire per salvaguardare un livello qualitativo adeguato del servizio del Corpo nazionale Vigili del fuoco, garantendo loro nel più breve tempo possibile le risorse umane necessarie allo svolgimento del prezioso ed insostituibile ruolo ad essi affidato a protezione della incolumità e sicurezza dei cittadini;
se i Ministri interpellati non ritengano necessario procedere in tempi brevi alla convocazione di tutto il personale Discontinuo presente nella graduatoria approvata con decreto ministeriale n. 1996, per l'accertamento dell'idoneità motoria e dell'idoneità psico-fisica così da poter contare su una riserva di personale già formato, in vista anche dell'approssimarsi della stagione estiva e dei rischi inerenti alle emergenze degli incendi boschivi;
se infine non ritengano opportuno avviare quel processo di decentramento dell'attività amministrativo-gestionale, che nulla toglie all'unità del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, ma che tende a riqualificare il servizio, integrandolo e modulandolo sulle esigenze del territorio, prevedendo per il futuro nuovi concorsi pubblici che tengano conto del principio della territorialità attraverso reclutamenti su base regionale che riconoscano e valorizzino l'esperienza professionale maturata dal personale Discontinuo con l'attribuzione di un punteggio (in sede di valutazione dei titoli) per i giorni di servizio espletati. (4-00361)