Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/00776
ANIELLO FORMISANO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
nella XIV Legislatura il sottoscritto...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00776
presentata da
ANIELLO FORMISANO
mercoledì 23 luglio 2008 nella seduta n.041
ANIELLO FORMISANO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
nella XIV Legislatura il sottoscritto interrogante, in qualità di senatore, con atto Senato n. 4-08511, interrogava l'allora Ministro della salute, circa un caso di mala sanità verificatosi nella città di Caserta, ove una neonata, la piccola Eleonora Lunghini, nata con gravissima asfissia perinatale nella casa di cura S. Luca il 7 agosto 2003, veniva trasferita presso la U.O.T.I.N. (Unità Operativa Terapia Intensiva Neonatale) dell'azienda ospedaliera (A.O.) «S. Sebastiano» di Caserta, ove restava ricoverata per oltre 4 mesi, per poi essere nuovamente trasferita al Santobono di Napoli, ove moriva il 6 gennaio 2004;
nell'interrogazione si evidenziava il contrasto venutosi a creare tra la famiglia Lunghini e il dottor Falco, direttore della TIN (Terapia Intensiva Neonatale) dell'ospedale, tale da portare la famiglia a trascrivere sulla cartella clinica il diniego alle terapie mediche sommariamente proposte, essendo ritenute «terapie invasive» tali da configurarsi come «un'inutile accanimento terapeutico»;
la risposta all'interrogazione veniva resa in data 22 febbraio 2006 dall'allora Sottosegretario di Stato al ministero della salute, che rispondeva citando un rapporto trasmesso dalla Prefettura Napoli, all'uopo incaricata, che si avvaleva di «...due relazioni del Direttore generale dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano di Caserta...», con ciò avvalorando la tesi difensiva sostenuta dal dottor Falco «... di essersi attenuto all'obbligo di curare il paziente, secondo scienza e coscienza...» in essa si precisava inoltre che «...la competenza in materia è delle autorità sanitarie regionali...»;
nella XV legislatura, l'interrogante rivolse una nuova interrogazione a risposta scritta (atto Senato 4-00286 dell'11 luglio 2006) chiedendo l'intervento del Ministro della salute, in quanto la prima risposta era da ritenersi elusiva ed assolutamente insufficiente, purtroppo il Ministro non ha mai risposto;
nel frattempo, e nell'attesa delle risultanze dell'indagine ministeriale, la famiglia Lunghini avviava una intensa attività di verifica sulla regolarità dei comportamenti medici della TIN dell'ospedale di Caserta, presentando una serie di istanze al Direttore dell'ASL CE 1 e alla direzione dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano di Caserta;
verificato che i riscontri ricevuti dalla direzione dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano tendevano ad assolvere il comportamento tenuto dal Direttore della TIN, dottor Falco, la famiglia Lunghini rivolgeva in data 24 maggio 2005 un'apposita istanza all'Assessore regionale alla sanità della Regione Campania, con richiesta di «...attivazione di attività ispettiva nei confronti dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano di Caserta...»;
l'assessorato alla sanità della Regione Campania, dispose una ispezione attraverso il SICS (Servizio ispettivo della Regione Campania), che dopo minuziosa e dettagliata indagine inviava all'Assessore regionale alla sanità le sue conclusioni, arrivando a stabilire che:
a) la ASL Caserta 1 non ha fornito allo scrivente Servizio Ispettivo le documentazioni richieste, in relazione alle attività di controllo effettuate presso la Casa di Cura S. Luca di Caserta, alla verifica di sussistenza dei requisiti minimi di esercizio di natura organizzativa, tecnologica e strutturale della Casa di Cura stessa e alle procedure autorizzative previste dalla D.G.R.C. n. 3958 e 7301/01;
b) la stessa Azienda Sanitaria non ha inoltre avviato le procedure autorizzative di legge nei confronti delle attività sanitarie proprie dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano, perché detta azienda ospedaliera tardava nel rendere disponibili le documentazioni necessarie. A giudizio dello scrivente servizio, tali ritardi non possono giustificare l'inerzia amministrativa degli organi di Sanità Pubblica;
c) la U.O. di Terapia Intensiva Neonatale dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano di Caserta non risponde ai requisiti minimi di natura strutturale tecnologica, impiantistica ed organizzativa previsti dalle vigenti norme in materia di esercizio delle attività sanitarie;
d) la mancanza di alcuni requisiti di natura organizzativa, in particolare appare poco conciliabile con i criteri di massima efficacia e sicurezza richiesti nell'esercizio di attività ad alta criticità quali quelli di una U.O. di T.I.N.;
dopo numerose ed ulteriori istanze della famiglia Lunghini, il nuovo Sindaco di Caserta, ing. Nicodemo Pettoruti, quale autorità sanitaria, in data 21 novembre 2007, ha provveduto ad ordinare «...l'interruzione dell'attività per la perdita dei requisiti di cui all'autorizzazione...» alla casa di cura S. Luca;
nonostante il ricorso al Tar, prima (sentenza n. 90/2008) ed al Consiglio di Stato, dopo (decisioni n. 587 e n. 588/08) la casa di cura S. Luca è attualmente chiusa, ma l'A.S.L. e la Regione Campania ritengono l'accreditamento solamente sospeso e non revocato;
per quanto riguarda il reparto TIN dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano, risulta all'interrogante che la famiglia abbia rivolto ulteriori istanze alle autorità competenti che hanno dato i seguenti riscontri:
1) il Direttore generale del Ministero della sanità, con propria nota del 30 luglio 2007, ebbe a precisare che suscitava qualche perplessità che il processo di accreditamento dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano, partito il 9 aprile 2002 fosse ancora in itinere, e che solo a seguito di una formale richiesta della famiglia Lunghini, il Dipartimento di Prevenzione dell'ASL CE 1 ne desse ragione in un documento che non precisava le ragioni del ritardo...»;
2) il Dirigente responsabile del Comune di Caserta, per converso, in una comunicazione dell'11 ottobre 2007, ebbe a precisare che nessuna ulteriore documentazione era pervenuta al suo settore dalla Struttura sanitaria dell'azienda ospedaliera S. Sebastiano di Caserta -:
se il Ministro non valuti opportuno intraprendere una ispezione che appuri definitivamente la verità di quanto avvenuto presso la TIN dell'Ospedale di Caserta durante la degenza della piccola Eleonora Lunghini;
se il Ministro non ritenga opportuno - nell'ambito delle procedure di rientro dal deficit sanitario - sensibilizzare le autorità regionali competenti affinché vengano prese con urgenza le opportune iniziative tese a riportare ordine nell'ASL CE 1 e nell'azienda ospedaliera S. Sebastiano di Caserta, in materia di controlli ed autorizzazioni, provvedendo, eventualmente, al commissariamento di dette strutture, nel caso di inattività, omissioni o colpevoli ritardi. (4-00776)