• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00160 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che: in data 5 agosto 2008 è stata presentata l'interrogazione 4-00939, a cui non è ancora...



Atto Camera

Interpellanza 2-00160 presentata da RENATO FARINA
venerdì 3 ottobre 2008, seduta n.060
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

in data 5 agosto 2008 è stata presentata l'interrogazione 4-00939, a cui non è ancora pervenuta risposta, in cui si chiedeva di «adottare iniziative ispettive» con riferimento alle vicende accadute al detenuto [...omissis...], che stanno pregiudicando la possibilità di curare debitamente la sua patologia nel rispetto del diritto alla salute costituzionalmente garantito;

il detenuto è giunto al terzo tentativo di suicidio, così come attestato nel riscontro della cartella clinica del carcere di Rebibbia del 20 luglio 2008 per quella che all'interpellante appare l'indubbia rilevanza dell'arbitrarietà - percepita dal soggetto - delle condotte del pubblico ministero e del giudice per le indagini preliminari che rispettivamente richiesero e ordinarono il 18 luglio 2008 il ripristino dello status carcerario, nonostante la pendenza della esecutività dell'ordinanza di sostituzione di detta misura con quella degli arresti domiciliari presso la casa di cura San Valentino cui era stato destinato dal giudice per le indagini preliminari con il provvedimento del 17 luglio 2008;

il pubblico ministero e il giudice per le indagini preliminari hanno sottostimato i due precedenti episodi di suicidio, qualificandoli addirittura come simulati, laddove l'interrogante è in possesso di una missiva ricevuta dall'allora compagno di cella [...omissis...] ( [...omissis...]) nella quale quest'ultimo scrive al medesimo rappresentandogli di avergli salvato la vita in occasione del secondo tentativo di suicidio;

pare all'interrogante che il pubblico ministero non abbia trasmesso nella mattina del 18 luglio 2008 al giudice per le indagini preliminari il fascicolo processuale, e la decisione di «revocare» la propria ordinanza del giorno precedente risulta assunta dal giudice per le indagini preliminari senza l'esame del relativo fascicolo;

il rimedio processuale offerto al pubblico ministero dall'ordinamento per censurare l'ordinanza del 17 luglio 2008 era ed è solo ed esclusivamente dell'«impugnazione» cautelare;

il codice ignora, infatti, l'istituto della «revoca» dell'ordinanza di sostituzione in melius della misura, emessa dal giudice per le indagini preliminari - su istanza dell'indagato - ai sensi degli articoli 299 e 275 comma 4-bis ultima parte;

l'impugnazione cautelare eventualmente disponibile dal pubblico ministero - unico rimedio possibile avverso l'ordinanza concessoria della misura data - contempla, nel nostro ordinamento, l'estrinsecazione delle garanzie difensive anche partecipative che in concreto risulterebbero soppresse per tabulas dalla opzione «extra processuale» adottata dal pubblico ministero e seguita dal giudice per le indagini preliminari;

il ripristino della misura carceraria, tra l'altro, sarebbe stata possibile solo all'esito - e non prima - dell'iter cautelare attivato con l'impugnazione;

nel mese di agosto [...omissis...] è stato trasferito presso il Carcere Lorusso e Cotugno di Torino, dove è stato sottoposto ad una accurata perizia dalla quale è emerso che il migliore percorso terapeutico da seguire è quello della ospedalizzazione in una struttura psichiatrica adeguata, con sostegno psicologico e familiare, ma da allora tale soluzione suggerita non è ancora stata messa in atto e il detenuto, tornato a Roma, si trova ancora presso il carcere di Rebibbia;

a fronte di ciò è stata tuttavia richiesta dal giudice per le indagini preliminari una ulteriore visita con due nuovi periti, che costituisce una spesa rilevante per le casse dello Stato visti i costi dei professionisti nominati;

il detenuto, privato, secondo l'interpellante, in maniera arbitraria delle cure che avrebbe potuto e dovuto ricevere ormai da mesi presso l'adeguata struttura sanitaria, subisce di fatto un danno alla salute rischiando ogni giorno che l'aggravamento delle sue condizioni lo porti a compiere ancora una volta un gesto autolesionista -:

se non intenda adottare con urgenza iniziative ispettive con riguardo alle ulteriori vicende descritte in premessa, ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di sua competenza.

(2-00160)«Renato Farina».